Colui a cui appartieni

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Il cinguettio degli uccelli mi da fastidio e piano piano mi sveglio. L'immagine che ho davanti a me all'inizio è sfocata ma poi mi rendo di non trovarmi a casa mia.

La mia espressione da prima rilassata si contorce in una di paura, confusione e soprattutto panico!

Rivivo le immagini di ieri sera: i ragazzi, l'odore di muschio, gli ululati, due occhi rossi e poi il buio.

《Aaaaaaa!!!》già quella che urla terrorizzata sono io.

《Cazzo》mi giro terrorizzata verso la profonda voce estranea, c'è un uomo, alto, altissimo oserei dire, sarà 2 metri, ed è bello, tremendamente bello, ha le spalle larghe e un fisico definito, le mani sono enormi.

Cerco di scappare verso la porta ma sento un ringhio gutturale e poi mi ritrovo con la schiena per terra e una zampa nera, larga quanto il mio busto, sul seno.

Alzo la testa lentamente e mi riscontro per la seconda volta con dei spettacolari occhi rossi.

Mi porto le mani alla bocca, quegli occhi mi terrorizano, ma alcontempo mi attraggono. Sono di un rosso infuocato, sembrano avere vita propria.

Ma mi sto rendendo conto che appartengono ad un lupo e in questa cazzo di camera non c'era un cazzo di lupo. Poi una consapevolezza mi assale, l'uomo non c'era più. Sono la stessa cosa.

Spintono il lupo verso destra ma sembra non spostarsi di neanche un centimetro.

"E levati dal cazzo!" L'essere che mi schiaccia guaisce è lentamente toglie la zampa da sopra di me.

Mi alzo, l'animale è appaggiato su quattro zampe ma è più alto di me di almeno 10 cm.

Al suo posto compare un uomo e adesso si che mi sento un nano da giardino.

Vedo solo rosso, rosso come i suoi occhi, quell'uomo mi attrae, trasmette virilità da tutti i pori.

"Quanti anni hai ragazzina arrogante?"

"Chi lo vuole sapere?"

"Colui a cui appartieni"

"Ma vaffanculo" sento ringhiare e poi mi ritrovo incollata al muro.

"Bada a come parli" si stacca leggermente da me.

"14" lo sento imprecare.

Abbassa lo sguardo e io con uno scatto mi copro il seno.

"Non coprirti, mi appartieni"

"Senti bello non so chi tu creda di essere ma io non appartengo a nessuno"

"Non farti vedere mai più vestita così davanti a qualcun'altro"

"Credici" Ringhia, di nuovo.

Apre l'armadio che si trova nella camera, che sembra più un salone in realtà, e mi lancia una felpa, è enorme.

"Mettitela, io devo sbrigare delle cose"

**
Aspetto due minuti e poi finalmente esco da quella camera, devo trovare un modo per andarmene, naturalmente la felpa la lascio là.

Mi ritrovo in un giardino, con un sacco di bei manzi.

Li asservo sbavando, poi uno di loro si avvicina.

"Non ti ho mai visto qua, sei del branco?"

Sarà alto 1,80m, muscoloso con la pelle abbronzata e capelli biondi, che dire tanta roba.

"Quale branco?"

"Come ti chiami?"mi ha calcolato molto.

"Sveva"

"E quanti anni hai?"

"14 e tu?"

"19, sembri più grande" e mi guarda il seno, ma porca troia sta gente non hai mai visto delle tette!?

Il ragazzo impallidisce e poi guarda qualcosa dietro di me.

"Alpha"

Mi giro e impallidisco anch'io, è l'uomo di prima, con in mano la felpa che mi aveva dato.

Apre la cerniera e mi infila le braccia, poi chiude la cerniera. Arrossisco, mi ha fatto sentire una bambina, in effetti una donna ancora non lo sono.

Mamma!

Afferro il cellulare, 20 chiamate perse, poi squilla.

"Pron...-dove cazzo sei!!?"

Alpha, come l'ha chiamato il ragazzo, mi afferra il cellulare e lo spacca con una mano.

"Che cazzo fai!?Sai quanto l'ho pagato!?"

"Non ti servirà più"

Mi circonda con un braccio la vita e mi solleva da terra, poi comincia a camminare e ci ritroviamo di nuovo nella camera.

Chiude la parta.

"Cosa sei?"
"Un licantropo"
"E perché ti appartengo?"
"Sei la mia compagna"
"Dio santo e come fai a dirlo?"
"Istinto"
"Quanti anni hai?"
"Più di Jesus, ma ho smesso di invecchiare a 30"
Sono scioccata.
"Quindi sei un pedofilo di merda"
"Dio no, tu non sembri una bambina e poi anche te sei attratta da me"
Si avvicina, come un predatore farebbe con la sua preda.
"Voglio andare a casa"
"No"
"Non è una domanda" Ringhia.
"Starai qua"
"No" E poi continuo "io... devo andare a scuola" Ride
"certo la scuola"
"Fammi almeno salutare i miei amici! E mia madre!" Inizio a piangere, sono una ragazza forte ma fino ad un certo punto.

È frustrato si vede.
"Va bene ma sappi che ti verrò a prendere"

Spazio Autrice:

Ringrazio tutti quelli che mi hanno dato tanto sostegno commentando!

Blu

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