La Trasformazione

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Quella mattina si erano alzati più presto del solito.

Il suo cane, una femmina di pastore tedesco, aveva fiutato qualcosa nell'aria.

A lui era bastato uno sguardo per capirlo, così la accompagnò fuori dal suo appartamento per fare i bisogni del mattino, ancor prima di pensare ai propri.

Era un rituale.

Ogni volta che lui si trovava in conflitto con le proprie emozioni aveva deciso di lasciare a lei il comando, e questo aveva trasformato il loro rapporto.

Lui e lei avevano trasformato un linguaggio tutto loro, fatto di parole, di toni, di gesti, ma, soprattutto, di sguardi.

A lei bastava uno sguardo per vederlo.

Quella piccola differenza.

Tra guardare e vedere.

Per quello lei era così importante per lui.

L'appartamento dove erano soliti rifugiarsi nei weekend come quello, era situato in un piccolo paesino degli appennini, pieno di boschi, pascoli ed acqua buona.

Pieno di vita.

Ad essere così speciale per lui era il fatto che, oltre ad aver partecipato ai lavori durante la ristrutturazione, ne aveva personalmente curato la definizione degli interni.

Ne andava fiero.

Quell'appartamento lo rappresentava molto.

In più poteva danzare con il ricordo dei propri nonni in quel posto, oltre a quelli di una infanzia stupenda con suo fratello, le sue cugine, i suoi zii ed i suoi adorati genitori nel fiore dei loro anni.

Quella mattina portava un sapore diverso dal solito con sè.

Lei non era la stessa.

Aveva affrettato i suoi bisogni per permettere a lui di tornare in casa e poter fare colazione, segnale, questo, che indicava una uscita che la eccitava particolarmente.

Era il papà di una sua amica di infanzia a regalargli il miele con cui cominciava le sue giornate.

Il valore aggiunto pensava lui.

Le api di quell'uomo avevano il suo carattere.

Generose e laboriose, dolci ed esperte.

Lo sentiva nel palato ogni volta che gustava il sapore forgiato da mille fiori.

Lei era paziente durante i preparativi, ma c'era una cosa che la faceva impazzire, eccitare ed abbaiare di felicità.

Quando lui si allacciava le scarpe non si teneva, girava su se stessa, arrivava fino alle sue mani baciandole con una delicatezza infinita.

A lui piaceva da matti.

Dopo le scarpe tutto era pronto per la partenza.

Il bosco di fronte a casa li accoglieva come sempre aveva fatto fin da quando lui era bambino e si immaginava fosse popolato da uno spirito in grado di rafforzarlo, di donargli coraggio ogni volta che varcava i suoi confini con il mondo reale.

Quei boschi avevano una tale energia, una tale forza che, mentre era dentro di loro, quella per lui rappresentava la vita vera, dove tutto è un potenziale, non un pericolo, dove tutto è un'occasione da sperimentare.

Lo sapeva.

La differenza tra conoscere e sapere.

Lo vedeva.

La differenza tra guardare e vedere.

Il sole era apparso da poco e le voci del bosco aumentavano ad ogni passo.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 21, 2014 ⏰

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