Capitolo 35

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CLARY'S POV

Dopo aver ringraziato Jennette e Carlos per avermi nascosto, vado a farmi una doccia rilassante. Dopo aver passato un'ora sotto la doccia, vado verso il mio armadio per scegliere cosa indossare e dopo 10 minuti, trovo i vestiti giusti per stasera: una maglietta a maniche corta che mi arriva sopra la pancia, dei jeans neri, leggermente strappati a vita alta, le converse alte nere e, per concludere, il mio giubbotto di pelle. Dopo aver indossato i vestiti che ho scelto, torno in bagno per truccarmi un pochino: metto una striscia leggera di eyeliner, un leggero strato di mascara sugli occhi e il rossetto rosso. Quando finisco di prepararmi, esco dalla mia camera e incontro mia sorella e ci mettiamo a parlare della signorina Johnson e della piccola Cloe, quando, una volta arrivate alle scale, mi fermo di colpo: giù in salotto c'è Jace. A quel punto dico a mia sorella:" Vado un attimo in camera a prendere il giubbotto, torno subito"

"Ok, basta che ti muovi" e torno in camera. Questo è un incubo, non voglio scendere giù da lui, ho paura di lui e della sua reazione, ma devo avere il coraggio di parlargli. Una volta preso il giubbotto, raggiungo gli altri in salotto.

"Ci siamo tutti?" chiede Jennette.

"Si, ci siamo tutti. Possiamo partire" dice Carlos.

"Ok. Andiamo con due macchine, anche se ci stiamo tutti quanti in una sola. Clary, tu vai con Jace mentre io e Carlos andiamo con Annie, ok?" dice Jen.

"Va bene" dico impaurita. Andiamo tutti verso le rispettive macchine e partiamo. All'inizio nessuno dei due parla ma, dopo pochi minuti, Jace dice:" Noi dobbiamo parlare"

"Va bene, parliamo" dico, sempre impaurita.

"Perché cazzo sei scappata da casa mia e da me? E domanda fondamentale, PERCHE' CAZZO MI HAI CHIAMATO DIO GRECO? IO DETESTO ESSERE CHIAMATO COSI, E LO SAI BENE" dice incazzato nero.

"Uno, io non mi ricordavo che tu non vuoi essere chiamato dio greco. Due, ti ho chiamato dio greco perché lo sembri. Sei un cazzo di figo della madonna. Sei fighissimo e bellissimo. È stata la prima cosa che ho detto quando ti ho visto così perché, non so se lo sai, MA PER ME E LA PRIMA VOLTA CHE VEDO UN RAGAZZO CHE SEMBRA UN DIO GRECO CON I MIEI OCCHI. Terzo, sono scappato da casa tua e da te perché ho paura di te in questo momento Jace; ho una fottuta paura di te in questo momento. Tu non me lo hai mai detto che non vuoi essere chiamato così, ma se lo sapevo non l'avrei detto. Forse non sono la ragazza perfetta che ogni ragazzo vorrebbe ma sta tranquillo, tra qualche giorno torna Susan: quella si che è la ragazza perfetta per te. Io non sono nulla: sono solo una stupida ragazza che crede di fare sempre la cosa giusta ma che fa sempre e costantemente errori. Ma io ti amo con tutto il cuore, forse non l'hai capito" gli dico tra le urla e le lacrime.

"DOVRESTI RICORDARLO INVECE, TUTTI LO SANNO, PERCHE' TU NO?"

"Perché ti odiavo talmente tanto che mi ero dimenticata che me lo avevi detto"

"Allora dovevi ricordartelo, perché solo le bambinette direbbero queste cose. E a quanto vedo, tu lo sei". Non riesco a rispondergli: mi ha dato della bambinetta. Appena arrivati alla pizzeria, scendo subito dalla macchina e vado da mia sorella con le lacrime e le dico:" Portami a casa Annie ti prego, non ce la posso fare a cenare qua, ti prego"

"Tesoro che succede?" mi chiede Jen.

"Niente Jen, tranquilla. Ora Annie mi porta a casa e poi torna qua, in modo da passare la serata in programma" le dico.

"Ma senza di te no. Torniamo a casa anche noi" dice Carlos.

"No, vi prego, state qua. Annie, ti prego, portami a casa"

"Va bene. Torno subito, voi, intanto, prendete posto" dice loro Annie, prima di salire in macchina e riportarmi a casa.

"Hey Cla, che succede?"

"Un casino! Ecco cosa succede!"

"Vuoi parlarne?"

"Adesso no, voglio solo essere a casa"

"Ok, ma quando ti calmi ne parliamo ok?"

"Va bene". Dopo 5 minuti, arriviamo a casa.

"Mi raccomando, barricati dentro casa. Chiudi tutto: porte, finestre, tutto. Come torniamo, apro io ok?"

"Ok. Buona serata Annie. A dopo"

"A dopo" e riparte. Entro in casa molto velocemente e mi ci barrico dentro. Vado in camera e inizio a piangere come una fontana.

Uno stronzo. Mi sono innamorata di uno stronzo.

Dangerous (Da revisionare)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora