Capitolo 8 - La festa

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La casa di Marge Glow era grande e vistosa.
Newt anche a tre isolati di distanza poteva vedere le pazze luci che infestavano quel posto.
Si fermò lì davanti e guardo per un attimo l'enormità della festa.
Attaccò la bici ad un palo e si diresse dentro l'entrata.

Un ragazzo grande e grosso gli si parò davanti, bloccandogli il passaggio.
Aveva i capelli neri, gli occhi lucidi e l'aria sbronza. Newt credette di poter diventare ubriaco solo standogli vicino.
-Ce l'hai l'invito?- chiese quasi gridando e alterando il tono in modo buffo.
-Non c'è bisogno di un invito per entrare.-
-E tu che ne sai?-
-Tu ce l'hai l'invito?-

Il ragazzo sembrò rifletterci su, gli occhi persi nel vuoto. Newt aspettò una ventina di secondi ma il ragazzo non si mosse.
-Okay, sei ubriaco e io devo entrare quindi facciamo così...- disse Newt, frugando nella tasca della giacca -Io ti do una mela e tu mi lasci passare, okay?-
-Una mela?-
-Sì, una mela.-
Newt tirò fuori la mela dalla tasca interna della giacca e la diede al ragazzo, che rimase lì a fissarla.
Newt lo aggirò ed entrò nella casa.

Era la prima festa a cui Newt partecipava ed era piuttosto convinto che sarebbe stata anche l'ultima.
L'odore di alcool e vomito mischiato a quello del sudore rendeva l'aria irrespirabile.
La musica a palla soffocava le voci delle persone come un sacchetto di plastica.
La massa di ragazzi e ragazze era terribilmente enorme, e Newt ebbe mal di testa dopo soli cinque minuti.

Decise di raggiungere la cucina dove c'era il cibo passando per la veranda, dove la musica si sentiva di meno.
Non si accorse della piscina profonda due metri a pochi metri da lui finché un ragazzo non gli venne addosso e lo fece scivolare nell'acqua.
Era calda, e ciò disgustò Newt più di quanto non l'avesse già fatto la puzza.
Riuscì ad afferrare il bordo della piscina e a tirarsi su senza aver bisogno di aiuto.
Il ragazzo che l'aveva spinto stava ridendo della scena insieme ad un suo amico; Newt non poté biasimarlo, anche Thomas si sarebbe fatto due risate.
Ma a differenza di quel ragazzo, Thomas sarebbe poi corso ad aiutarlo e magari a dargli dei vestiti asciutti se ne aveva.
Ed era questa sottile barriera chiamata altruismo che divideva Thomas dall'essere stronzo.
Newt si rialzò fradicio e si diresse verso la cucina a passo spedito, mentre quei ragazzi ridevano.

Stranamente, nessuno sembrò badare molto al fatto che Newt fosse bagnato dalla testa ai piedi.
E nessuno si interessò a lui.
Raggiunse il tavolo del cibo e si limitò a una manciata di patatine. Il gusto sembrava familiare anche se non aveva mai assaggiato delle patatine da quando aveva memoria.

Restò un po' appoggiato al lavandino trangugiando patatine e asciugandosi con dello scottex, cercando di indovinare la canzone che rimbombava in tutta la casa.
Ci rinunciò dopo poco e andò a cercare il bagno.
Forse sarebbe riuscito ad asciugarsi i vestiti con il phon, anche solo per renderli meno umidi.
Salì le scale evitando le coppie ubriache che sbandavano da una parte all'altra.

Giunto al piano di sopra, constatò che la coda per il bagno era lunga per quasi tutto il corridoio. Newt si imbucò in una camera da letto vuota a caso e chiuse la porta a chiave.
Si mise a cercare un paio di pantaloni e una maglietta asciutti. Purtroppo, nonostante il fratello di Marge Glow fosse solo un anno più piccolo, tutti i suoi vestiti erano larghi per il corpo smilzo di Newt.
Il ragazzo sbatté a terra l'ennesima maglietta troppo grande.
L'unica alternativa era stendere i vestiti fradici e aspettare. In fondo era una notte di maggio e faceva abbastanza caldo.
Si tolse la camicia bagnata, spalancò la finestra e la stese sul davanzale.

-Scusa, che stai facendo?-
Newt trasalì.

Stiles Stilinski era seduto sul tetto e lo guardava in attesa di una risposta.

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