d i e c i

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Daniel non ha fatto altro che guardarmi per tutta sera, lanciandomi alcuni sorrisetti che mi hanno fatto imbarazzare, anche se in modo positivo.

Non sono abituata a questo genere di attenzioni, e in realtà mi chiedo se Daniel abbia valutato seriamente se io sia davvero una buona scelta su cui riporre le sue.

Eppure stare con lui, inaspettatamente, mi piace, e mi fa sentire come se non avessi nulla a cui pensare.

E, tenendo conto delle ultime novità, questa non è una cosa molto facile da fare.

"Hai freddo?" Mi chiede, già iniziando a togliersi la sua giacca.

Lo fermo, sorridendo: pur facendo fresco, non c'è ancora il freddo opprimente invernale tipico dell'inverno, e sto più che bene.

"Comunque è stata una bella cena." Continua lui, guardandomi di sottecchi "Jenna mi ha riempito di cibo."

"Si, aveva paura di fare una brutta figura." Dico, continuando a camminare.

Daniel, però, si ferma, prendendomi appena per il polso, accarezzandomi piano la mano.

È imbarazzato, ma mai come me in questo momento mentre sento le nostre pelli a contatto, e abbassa più volte lo sguardo.

È così bello ora, mentre la luna gli colpisce la pelle abbronzata e gli illumina i capelli biondi, dandogli un'aria quasi angelica.

Mi ritrovo a desiderare di voler sfiorare la sua pelle, di voler stringere la sua mano, ma so di non potere, perché l'imbarazzo mi blocca ferocemente a terra.

"Hannah, se io sono qui, non è per il cibo di Jenna," sorride, e sento la sua mano stringere più forte la mia "sono qui per te."

Apro appena gli occhi, sorpresa e felice di sentire le sue parole: da quanto tempo qualcuno non mi dedica belle parole? Da quanto mi sento come se non valessi più nulla, persa in un oblio completo?

Daniel mi ha vista, in mezzo ad una folla di persone, e sta scegliendo me.

Non mi sembra possibile, non mi sembra nemmeno lontanamente immaginabile.

"Hannah, lo so che io sono un semplice impiegato, che non ho studiato e che non vengo da una famiglia facoltosa." Esclama, tutto d'un fiato "Ma non faccio altro che pensare al rosso dei tuoi capelli, al nocciola dei tuoi occhi, e alla curva delle tue labbra quando fai i tuoi sorrisi così belli."

"Daniel.." sussurro, ma lui ancora mi blocca, deciso.

"No, non parlare, perché sono così agitato che potrei non riuscire a finire questo discorso." Dice, ansioso e imbarazzato "Ti voglio chiedere una cosa, e capirò se mi dirai di no, ma devo farlo per togliermi questo peso che sento sul petto."

Sospira, continuando a saltellare sul posto come in preda ad una scossa elettrica.

È così tenero che mi verrebbe da abbracciarlo, ma mi limito a sorridere.

È così bello.

"Vuoi uscire con me?" Sputa, tutto d'un fiato.

È così agitato che ha addirittura il fiato corto quando smette di parlare, fissandomi con i suoi grandi occhi chiari con trepidazione.

Sorrido, perché Daniel non mi lascia nemmeno il tempo di aprir bocca che sta già saltellando di nuovo sul suo posto, pallido in viso.

"Insomma se non vuoi lo capisco, cioè, potresti meritarti di meglio, io non sono nessuno e-"

"Va bene." Lo blocco, prendendolo per le spalle, fermandolo "Va bene, Daniel, voglio uscire con te."

Sgrana gli occhi, puntandomi contro quelle sue grandissime iridi azzurre.

"Davvero? Cioè, vuoi davvero?" Esclama, pieno di emozione.

"Si," rido, ormai non riuscendo più a trattenermi "si!"

Daniel mi abbraccia, avvolgendomi nel suo calore e nella sua emozione, non riuscendo a contenersi.

E io non posso che ricambiare il suo gesto e la sua felicità, che lentamente scema mentre Daniel si calma.

Adesso ci siamo solo noi due, abbracciati sotto ad un mare di stelle e illuminati dalla luna piena.

Siamo qui, e sento il suo profumo che mi colpisce il viso e le sue mani che sfiorano la mia pelle sotto l'orlo della maglietta.

"Daniel." Sussurro contro la sua spalla, staccandomi giusto il necessario per poterlo vedere in viso.

"Si?" Chiede, e i nostri visi sono vicini, così tanto che sento il suo respiro caldo contro le labbra.

Come possono esistere momenti così perfetti? Come può farti sentire una persona come se non ci fosse nessun altro al mondo?

Mi accarezza la guancia, mentre con l'altra mano arriva ai miei capelli, stringendo appena la base del mio collo.

Il suo sguardo passa dai miei occhi alle mie labbra, anche se vedo che si sforza più volte di non guardare verso queste ultime, fallendo.

"Hannah, io-"

E io vorrei davvero ascoltarlo, ma proprio non ci riesco.

Sposto lo sguardo, notando che la luna non illumina solo noi, ma anche il piano superiore della nostra casa, puntando sulla finestra del granaio, dove un'ombra oscura è rivolta proprio dalla nostra parte.

Lui ci sta guardando, ne sono sicura: lo sento sulla mia pelle.

Mi stacco da Daniel, improvvisamente persa dell'imbarazzo, anche se dal punto di vista negativo.

"Hannah, tutto bene?" Mi chiede Daniel, preoccupato.

"Si, si." Abbasso lo sguardo, non riuscendo più a tollerare la scarica di brividi che il riflesso di Cody mi causa.

È come un angelo nero che osserva le mie mosse, pronto a giudicarmi.

"Era solo, non so, una specie di miraggio."

"Un miraggio?" Chiede, facendo un piccolo sorriso "Magari è solo un ricordo che cerca di venire a galla."

"Un ricordo?" Ripeto, improvvisamente attenta.

Daniel scuote le spalle, forse non capendo il mio improvviso interesse.

"È successo qualcosa di strano?"

Prendo un sospiro, alzando lo sguardo, notando che ora, dietro la finestra, non c'è più nessuno.

"Hannah?" Chiama ancora, e io finalmente torno alla realtà, spostando di nuovo lo sguardo su Daniel, che mi guarda attento.

"Sto bene." Dico, continuando a camminare "Sto bene, andiamo."

Rileggetevi la storia perché da natale si riprende e ho in mente un finale dei miei 🔥🔥🔥🔥

Out of the window {Cody Christian}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora