Edoardo

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EDOARDO


Un paio di settimane dopo Giovanni si rese conto che aveva un appuntamento all'ospedale per un'altra ecografia.

Non voleva andarci senza Giorgio che gli avrebbe tenuto la mano, ma realizzò che avrebbe dovuto farlo.

Federico era tornato a lavorare part-time e non sarebbe potuto andare con lui e anche Matteo e Luca lavoravano. Si rassegnò ad andarci da solo e non disse a nessuno della visita.

Luigi avrebbe tenuto Fabio come faceva spesso ultimamente per dare un po' di tempo da dedicare a sé stesso a Giovanni.

Quest'ultimo non aveva ancora spiegato totalmente a suo figlio che il suo papà non sarebbe più tornato poiché gli risultava difficile crederlo, ma sembrava che Fabio avesse afferrato la situazione e diceva alle persone che il suo papà se n'era andato per stare con gli angeli.

Giovanni stava per lasciare l'edificio di casa sua per andare all'ospedale quando si scontrò con Andrea.

-Hey, hey, Giova, che fretta! Dove stai andando?-

-O, io...ehm... beh, ho un appuntamento all'ospedale, devo andare-

Cercò di sbrigarsi, ma Andrea lo afferrò per il braccio.

-Non ci stai andando da solo, vero?-

-Beh, sì, non ho molta scelta ormai, no?- chiese tristemente.

-Mi dispiace, Giova, non intendevo quello. Lascia che io venga con te. Credo che ti risulterà più facile se sarai in compagnia-

-No, tu non ne hai voglia di venire con me ed aspettare per un'eternità nella sala d'attesa-

-Non mi interessa, non ho nient'altro da fare. Oggi non devo registrare quindi sono abbastanza annoiato-

-Beh, okay, grazie Andre-

Insieme si incamminarono verso l'ospedale e, mentre andavano, Andrea si chiese perché si stesse mettendo in quella tortura.

Fin da quando Giovanni viveva con lui, erano diventati sempre più vicini, anche più di quando lavoravano insieme. Andrea lo consolava quando si svegliava in lacrime la notte, gli faceva la colazione la mattina, lo aiutava con Fabio, lo curava in ogni modo a suo disposizione.

Giovanni sembrava apprezzare la sua compagnia e il suo aiuto, ma, dopo aver visto la profondità del suo dolore per Giorgio, Andrea pensava che non avrebbe mai avuto una possibilità con lui.

All'ospedale, Giovanni salì sul lettino mentre Andrea si sedette su una sedia in un angolo.

-Puoi aspettare fuori se vuoi, Andre-

-Va tutto bene, potresti aver bisogno di qualcuno che ti tenga la mano-

-Okay-

Il dottore entrò e preparò l'attrezzatura per l'ecografia.

-Buongiorno Giovanni, come sta andando? Ho sentito della morte di tuo marito, mi dispiace così tanto, era un uomo adorabile-

-Grazie- disse Giovanni con un sorriso triste -Mi manca davvero tanto, ma penso di iniziare ad imparare come vivere senza di lui. Mi ci vorrà lo stesso molto tempo-

-Sì e so che è un tremendo cliché, ma il tempo guarisce davvero il dolore- disse empaticamente il dottore mentre spalmava il freddo gel sulla pancia di Giovanni e scorreva lo scanner sul rigonfiamento.

-Bene, i gemelli stanno bene, sembrano molto sani, ma vorrei rivederti presto solo per assicurarmi che tutto sia come dovrebbe essere-

-Okay, bene, grazie dottore. Ci vediamo presto- disse Giovanni mentre si abbottonava la camicia e Andrea lo aiutava a scendere dal letto.

Sarai mai mio? // CamperkillerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora