Durante la notte mi sveglio spesso perché passare il tempo a dormire mi sembra un grande spreco; tra qualche ora ormai lui partirà e voglio stampare nella mia mente ogni singola immagine, sorriso, espressione, bacio ed emozione, ma al contempo non voglio svegliarlo, ha bisogno di riposare, per cui mi limito ad osservarlo mentre dorme. È a pancia in su, con una gamba piegata sotto l'altra stesa, una mano lungo il fianco e l'altra sotto al cuscino. Respira profondamente, a volte strizza gli occhi, forse sta sognando e un paio di volte ha girato la faccia sul cuscino verso di me e in quei momenti ho pensato che si stesse svegliando.
Dalla finestra filtra la prima luce del giorno, iniziano a sentirsi gli uccellini cantare e lo sfrecciare di qualche auto, ma io sono sempre lì a guardare il suo profilo perfetto, la barba forse un po' più lunga del solito, evidentemente non ha avuto tempo di radersi, ma sempre bellissimo. Poi si verifica quel fenomeno strano per cui riusciamo a percepire che qualcuno ci sta osservando e di fatto lui di botto spalanca gli occhi! Mi sento così in colpa e subito abbasso lo sguardo mormorando "scusami". Lui non sembra affatto dispiaciuto, in fondo è un tipo mattiniero, mi sorride, si gira sul lato per guardarmi dritto negli occhi ed è così vicino a me che la cosa più naturale che ci viene da fare è baciarci. Un bacio così conturbante che risveglia i nostri corpi, i nostri cuori e le nostre anime. Ci ritroviamo a fare nuovamente l'amore, lentamente gustando ogni istante, senza staccare mai gli occhi l'uno dall'altra. Siamo due che diventano uno, come le nostre mani intrecciate, le nostre labbra sigillate e i nostri corpi incollati.
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Piove ma a me non importa assolutamente nulla, anzi mi sembra un motivo in più per starcene in casa. Nel momento esatto in cui rifletto sul fatto che se Lino ora mi chiedesse di andare a vivere con lui non esiterei un attimo a dirgli di sì, lui con uno scherzoso schiaffetto sul sedere mi intima di sbrigarmi a prepararmi altrimenti avremmo fatto tardi!
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Lino è di ottimo umore! Accende la radio in macchina a tutto volume e canta come un ragazzino ad un concerto. Non abbiamo gli stessi gusti musicali, ma è talmente divertente vederlo così spensierato che sarebbe una crudeltà fargli questa piccola confessione.
Dopo una mezz'oretta di viaggio, arriviamo in un albergo a 5 stelle e non ne capisco il motivo, finché la receptionist non ci fa da guida: siamo in una SPA elegantissima e attrezzatissima. Per quanto io sia felice non riesco a non esclamare un tristissimo "ma non ho il costume!". Ovviamente il mio attore preferito ha pensato a tutto, ne ha comprato uno nero talmente bello che indossarlo in piscine calde piene di sali e vapori mi sembra un delitto. Quando riemergo dallo spogliatoio e mi sfilo l'accappatoio nel corridoio a mo' di sfilata per fargli vedere il suo regalo, lui rimane a bocca aperta e, scherzando, anziché fare i complimenti a me, li fa a se stesso per avere tanto buon gusto, senza specificare se si stia riferendo al costume o alle donne.
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Passiamo una giornata meravigliosa, sembriamo una coppia di sposini in luna di miele. Ci coccoliamo e ci lasciamo coccolare, perdendo la condizione del tempo. Una cosa che non ho potuto non notare è che Lino indossa sempre la collana che gli ho regalato, non la toglie nemmeno quando fa la doccia o in queste meravigliose vasche, mi riempie di gioia!
Ma come tutte le cose belle, finisce troppo presto e la nostra giornata volge al termine. Non torniamo a casa sua perché abbiamo troppa fame e ci fermiamo a mangiare qualcosa per strada molto velocemente e, proprio perché semplice, diventa un momento speciale per la nostra relazione anticonvenzionale.
L'atmosfera è carica di umidità, il cielo scuro con nuvoloni che da un momento all'altro minacciano una grande pioggia fanno da cornice al nostro umore tristemente rassegnato all'inevitabile arrivo del momento della nostra separazione. Decidiamo di ritirarci perché l'indomani ci saremmo dovuti alzare presto e lui avrebbe dovuto affrontare un viaggio impegnativo.
Mentre riordino alla meglio il mio bagaglio, lasciando fuori solo le cose necessarie per la notte e per il ritorno, lui arriva silenziosamente alle mie spalle e mi abbraccia da dietro. Io poggio la maglia che ho tra le mani sul letto e le pongo sulle sue che sono delicatamente poggiate sulla mia pancia e mi lascio avvolgere dalle sue lunghe braccia inclinando la testa sul suo petto. Lui con voce roca inizia a parlare ma non sembra propriamente diretto a me, è più come se stesse tirando fuori tutti i pensieri tenuti nascosti per tutto il tempo e che solo ora è pronto a lasciare andare:
Lino: <Avrei voluto che questo momento non fosse mai arrivato, avrei voluto passare più tempo con te e soprattutto migliore, senza intoppi, senza posticipi, senza terzi, solo io e te. Avrei voluto che tu fossi stata meno comprensiva con me, che mi avessi chiesto di scegliere tra te e Londra, e io, ovviamente, avrei scelto te. Sono un egoista, lo so, ma così mi avresti sollevato da ogni responsabilità e mi avresti dato una scusa per restare e il coraggio, che non ho, per rinunciare. Ti sei dimostrata molto più matura della tua età e pronta al sacrificio e al rispetto delle scelte altrui. Al contempo sei infinitamente tenera, dolce e pura di spirito. Mi mancherai tantissimo, ne sono convinto e spaventato perché per la prima volta dopo tanto tempo sento che da solo non sono più completo.>
Lui finisce con un lungo sospiro e mi bacia la nuca, io invece piango perché parole così belle e così vere non le ho mai sentite. Ascoltarlo senza guardarlo in faccia ma percependo la sua emozione attraverso il suo cuore che batte dietro la mia schiena, ha dato ancora più valore ai sentimenti. Vorrei dire o fare qualcosa ma sciuperei il momento. Rimaniamo in silenzio per non rompere la magia e per assorbire l'entità di tutto questo amore.
Ancora una volta è lui a parlare:
Lino: <Questo è per te, sarei felice se lo tenessi sempre al polso, è un modo per sentirti legata a me.>
Caccia dalla tasca un braccialetto con tanti ciondoli che toccandosi emettono un lieve tintinnio. La stanza è illuminata solo dall'abat jour quindi non vedo molto bene, ma sembra davvero bellissimo. Prima di mettermelo mi spiega che ha scelto con cura ogni singolo ciondolo: una maschera per simboleggiare il nostro primo incontro a teatro; una sciarpetta, il simbolo della nostra "scusa" per rivederci; una stella marina che rimanda alla nostra prima notte insieme al mare; un microscopio per ricordarmi dello scontro con Davide all'università; una fettina di torta e una rosa che rappresentano il suo compleanno, ovvero il giorno in cui abbiamo deciso di provare a stare insieme; e infine il Colosseo che raffigura le nostre indimenticabili giornate romane. Non ho mai ricevuto niente di più bello, e non per il bracciale in sé, ma per tutto quello che significa per noi. Lo abbraccio fortissimo e gli prometto che non lo toglierò mai e che non vedo l'ora di aggiungervi un nuovo ricordo.
Per distogliere l'attenzione da questo momento romantico ma che ha molto il sapore di un triste saluto gli dico ridendo:
Linda: <Certo che non ti facevo così sentimentale.>
Lino: < Te lo faccio vedere io il romantico!> –e mi butta sul letto, facendo cadere la valigia che con tanta attenzione avevo riordinato, mi alza la maglia e inizia a farmi il solletico sulla pancia prima con i polpastrelli e poi con le labbra dandomi piccoli morsetti. Lo adoro quando è così giocherellone ma in poco tempo diventa il Lino sexy e cacciatore e fa di me la sua preda!
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Quel filo rosso tra Roma e Londra
FanfictionLinda, studentessa universitaria come tante che vive una vita dettata dalla quotidianità. Una vita soddisfacente, certo, ma insapore. Può una dimenticanza cambiare la sorte?