Capitolo 9.

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Capitolo 9

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Capitolo 9.

La mattina dopo Percy si svegliò prima degli altri, era stanco, aveva dormito molto male, eppure, sapeva che ormai mancava molto poco per portare a termine la sua missione e tornare a casa. Doveva recuperare ancora cinque fiori, ma poi dopo aver salvato Nico, sapeva che doveva dargli una risposta ai suoi gesti e la cosa non era ancora fattibile.

Intanto ripensò al prossimo indizio cosa che non gli fu molto utile visto che era solo una frase: "Il vino è il canto della terra verso il cielo" per un attimo si voltò verso Annabeth e le chiese: «Secondo te questa frase: Il vino è il canto della terra verso il cielo. Dove ci porta?» la ragazza ci pensò un attimo su, era certa che la cosa fosse collegata a Dionisio, la cosa non era facile e le servirono alcuni minuti per pensare poi disse: «Dobbiamo andare a Cuba per la precisione l'Avana» il ragazzo annuì e si avvicinò ai cavalli chiedendo loro di portarli fino a New Orleans, appena salirono sulla carrozza i quattro cavalli infernali partirono e poco meno di due ore dopo raggiunsero la loro destinazione.

Appena Percy entrò in acqua i quattro ippocampi li raggiunsero e il ragazzo chiese loro di accompagnarli fino a Cuba, nell'arco di un ora furono a destinazione.

Annabeth lo condusse in un enorme vigneto poco distante da dov'erano arrivati e disse: «Non ne sono certa, ma forse qui troverai quello che cerchi» il ragazzo si incamminò lentamente tra le piante d'uva attorno a lui, non capiva perché, ma gli stava venendo voglia di cantare e pensò: Se questo è l'unico modo per ottenere quel fiore, non vedo cosa ci sia di male...

Così intonò una vecchia canzone che a sua madre piaceva da sempre, non gliene aveva mai spiegato il motivo, pochi minuti dopo il suo corpo dolorante lo costrinse a fermarsi, ma non perse le note di quella canzone mentre si lasciava cadere in ginocchio, in quello stesso momento un fiore avvolto in una luce viola comparve davanti a lui. Lentamente allungò le mani e il fiore si posò su di esse, un leggero sorriso comparve sul suo volto, aveva trovato la canzone giusta che parlava in modo uguale dell'amore, della tristezza, della felicità e del dolore. Quella era la chiave per arrivare al fiore.

Annabeth, Grover e Tyson si avvicinarono di corsa a lui e gli chiesero: «Percy, stai bene? Sei crollato all'improvviso...» il ragazzo li osservò e rispose: «Sto bene, sono solo un po' indolenzito niente di più» era una bugia bella e buona, si sentiva malissimo, ma stava reggendo perché ormai mancava davvero poco così disse: «Andiamo alla prossima meta. La frase dell'Oracolo dice: Il bello è lo splendore del vero» Annabeth sorrise quella frase poteva essere solo di Afrodite così rivolgendosi a Percy disse: «Dobbiamo andare alle Niagara Falls» i quattro tornarono alla carrozza e Percy dopo aver dato ai cavalli qualcosa da mangiare disse loro la nuova destinazione. 

I dodici fiori di cristalloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora