Bene. E adesso?

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Jane
-Felice di vedermi, Wilson?-
-Sarei felice se riuscissi a soddisfare il mio istinto omicida contro di lei, ma hey, visto che resterebbe comunque in circolazione, non tengo particolarmente a creare questo genere di circolo vizioso!- rispondo io sfacciatamente, ripensando a quello che aveva fatto al mio amico Dave, che poi ho scoperto essere un satiro. Mentre tutti gli altri mostri ridono sguaiatamente, io sussurro a Rachel, cercando di non farmi sentire da loro -Ma io l'avevo già uccisa! Come fa a essere qui?-
-Da quello che mi aveva spiegato Percy, i mostri possono essere uccisi, ma non muoiono.-
-Grazie, adesso è tutto molto più chiaro...-
-Nel senso che tu li uccidi, loro si polverizzano e dopo un certo lasso di tempo si riformano e tornano nel mondo mortale a far strage di semidei!-
-Quindi siamo fregate?-
-Siamo fregate.-
-Rachel- la chiamo, ritornando seria e meno ironica -stai dietro di me e io tenterò di proteggere entrambe.-

Lei, testardamente, non mi ascolta e quindi ci mettiamo schiena contro schiena, per coprirci le spalle a vicenda, io con arco e frecce e lei col suo coltello cerimoniale.

La Bridge sorride con perfidia e spavalderia, sommato ad un pizzico di furore (e con l'aggiunta di una manciata di tendenza all'assassinio per puro divertimento, risulterà una ricetta perfetta per far aumentare del 34,2 periodico % la voglia di imprecare di un semidio medio) per poi dare come segnale di attacco una specie di grido gutturale e allo stesso tempo acuto, come quello di un'aquila che si sta lanciando in picchiata sulla sua piccola e indifesa preda.
Dopo averci fatto esplodere i timpani con questa sottospecie di segnale che per altri cinque minuti continuerà a farci fischiare le orecchie, tutti i mostri che ci circondano si avventano contro di noi, chi balzando, chi caricando e chi semplicemente si getta addosso a entrambe.
Anche se stiamo praticamente soffocando sotto una marea di mostri, consapevoli che molto probabilmente non ne usciremo vive, sia io che Rachel combattiamo con tutte le nostre forze per cercare di liberarci da quel fatale ammasso composto da creature di ogni tipo, che rientrano nelle categorie comprese tra il letale e il decisamente letale.
La Bridge si fa spazio tra tutti per riuscire a raggiungerci e farci fuori con le sue stesse mani. Con l'arco e le frecce che si stanno velocemente esaurendo riesco a malapena a crearmi una specie di varco per riuscire a respirare: l'aria si sta riempiendo di polvere giallastra appartenente a mostri ormai distrutti e, allo stesso tempo, dell'odore della paura provata da me e dalla mia amica.

Nico
-Quindi se tagliamo una testa ne ricrescono altre due, mentre se bruciamo il mozzicone non ci dobbiamo preoccupare?- chiede Valerie spaventata, cercando di seguire con lo sguardo tutti i movimenti delle teste-spaghetti del mostro.
-In teoria sì...- risponde Talia, mentre lei e tutte le altre Cacciatrici tengono le frecce incoccate e prendono la mira verso le teste dell'idra.
-Ma in pratica- aggiungo io, sguainando la spada -è questo il genere di situazione in cui sarebbe comodo avere quel piantagrane di Valdez in circolazione.-
-E' un vero peccato che lui non sia qua con noi- ribatte Talia con molto, molto sarcasmo -ma che lo vogliamo o no dobbiamo cavarcela da soli.-
-Come facciamo?- domanda Valerie, preoccupata.
-Qualcuno ha un accendino?- chiede la figlia di Zeus, mentre continua a tenere l'idra sotto tiro. Una delle Cacciatrici lancia un accendino argentato a Talia, mentre quest'ultima dice -Mi raccomando, attenzione al veleno!- ma non ha nemmeno il tempo di finire la frase che tre delle teste vomitano un po' di poltiglia verde, puzzolente e letale verso il gruppo di ragazze, che rompe le linee per schivarlo, mentre la loro luogotenente commenta -Come non detto.-

-Quindi? Che si fa?- Valerie sembra non aver mai combattuto contro un'idra, a giudicare da come sposta l'arco per mirare ogni momento a una testa diversa del mostro, cosa che io, personalmente, consiglierei di evitare, soprattutto dato che quel dannato coso ha nove teste.

-Cacciatrici, puntare, mirare e...- l'idra sibila infastidita e minacciosa, mentre Talia dà l'ordine -Fuoco!-
Parte delle cacciatrici scocca due frecce infuocate alla volta contro le varie teste dell'idra, mentre alcune continuano ad appiccare fuoco ai dardi per ricaricare le faretre delle compagne. Poco a poco, le arciere si allontanano sempre di più per uscire dal raggio di tiro del vomito del mostro, continuando comunque a tenerlo sotto tiro, senza sbagliare un colpo. Dopo essersi ripreso dalla valanga di frecce, il mostro passa al contrattacco e vomita parecchio del suo veleno acido, rischiando di colpire alcune delle cacciatrici, che però riescono a schivarlo prontamente.

Fermo.

O quasi.
Qualche frazione di secondo che si dilata, fino a sembrare un minuto abbondante.
Ma è tutto soltanto una mia percezione, data dall'utile talento, di cui siamo dotati noi semidei, nello schivare gli attacchi che hanno un'alta probabilità di farci fuori.
Anche se non è ancora inverno, il freddo fa percepire la sua presenza grazie alle nuvolette di vapore (che, teoricamente, sarebbe anidride carbonica, ma non interessa a nessuno) che si formano ogni volta che qualcuno espira, soprattutto durante le prime fredde mattine che preannunciano l'inverno.
Per dare l'idea di quanto mi sia passata vicino quella particolare gettata di vomito corrosivo durante quel lasso di tempo a rallentatore, posso semplicemente dire che quella cosa invadeva lo spazio vitale del mio fiato, invadendo violentemente la sua disperata ricerca di un po' di privacy.
Non appena schivo il colpo, mi precipito verso Valerie, parando con il lato piatto della spada di Ferro dello Stige un'ultima gettata di vomito letale diretta verso la sorella della ragazza che mi- di Jane, la sorella di Jane.

Evitiamo le apposizioni, che è sempre meglio.

Dopo questa mia ultima difesa, le Cacciatrici riescono finalmente a uccidere le otto teste mortali del nostro dolce, piccolo e letale conoscente mostruoso, mentre l'ultima testa, quella immortale, viene seppellita con cautela da alcune volontarie.

Visto che la nostra capacità di attirare mostri soltanto esistendo è ormai un dato di fatto, ci rimettiamo in cammino quasi all'istante, per raggiungerci San Francisco il più presto possibile.

ANGOLO AUTRICE-CHAN
FINALMENTE CI RINCONTRIAMO, MIEI PICCOLI DIVORATORI DI FANFICTION!
Lo ammetto, mi siete mancati, miei pikkoli anciolettih <3 (che spesso mi minacciano di morte, ma siete comunque troppo kawaii)
Allora, spero di avere delle idee decenti, e niente, arriverderci al prossimo capitolo

Tranquilla, Sono Io - Nico Di AngeloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora