Che fai, Kacchan?

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Il cuore di Midoriya batteva all'impazzata.

Avere Kacchan così vicino lo faceva andare fuori di testa.

Sentiva il suo odore, le sue mani che – a dispetto di tutto – lo toccavano con delicatezza, come se avessero avuto paura di romperlo.

Le sue mani erano così morbide, così calde, così...

Dove lo stavano toccando le sue mani?

D'istinto si tappò la bocca.

«Ah Deku, allora vuoi che continui» sorrise Bakugo.

No.

Si.

Si sentiva strano.

Quando lo faceva lui non provava quella sensazione così piacevole.

Avvampò.

«K-Kacchan...» gemette.

Aveva aumentato la velocità.

Voleva proprio farlo morire.

Gli uscì un suono rauco dalla gola.

Accidenti, non era riuscito a trattenersi.

Bakugo si avvicinò al suo viso e lo baciò.

«Hai un buon sapore, Deku» disse leccandosi le dita.

Ah si, voleva proprio farlo morire.

Stupido Kacchan.

Lo attirò a sé e lo baciò con passione.

La pianta di Ylang Ylang gli aveva proprio fatto male, non era più in grado di controllarsi.

E nemmeno voleva.

Portò la sua mano verso la cerniera dei pantaloni di Bakugo, ma quest'ultimo lo fermò.

Eh?

«Non volevi aspettare?».

«I-io... N-non s-so se ce la faccio».

Kacchan sorrise. «Sono davvero irresistibile, eh?».

Si, terribilmente.

«Comunque, stupido nerd» sussurrò avvicinandosi al suo viso. «Oggi hai già sperimentato l'antipasto, per la portata principale devi attendere. Non può essere consumata così velocemente». «E poi» continuò «voglio che tu mi desideri sempre di più».


Perché proprio tu, Deku?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora