Vi prenderò

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Lucas sentiva distrattamente la loro conversazione mentre continuava a guardare fuori dalla finestra.
Le ragazze assieme alla contessa madre avevano iniziato a giocare a rincorrersi proprio lì davanti e la loro vista offriva uno spettacolo davvero pittoresco.
Le tre sorelle in mezzo a tutto quel verde erano belle come un quadro ma lui non riusciva a staccare gli occhi da Johanna.
Dal suo corpo così femminile e aggraziato, dai suoi lunghi capelli neri che le accarezzavano il volto proprio come avrebbe tanto voluto fare lui. Il suo petto si alzava e abbassava veloce per il fiatone e una visione di lei
completamente nuda sotto di lui gli seccò la bocca.
Aveva aspettato così tanto tempo per rivederla che quando si erano incontrati nel salone non aveva potuto fare a meno di sedere il più lontano da lei e guardarla
furioso.
Perché il desiderio per lei non passava?
Perché non perdeva interesse esattamente come gli succedeva con tutte le altre donne della sua vita?
Perché doveva essere così bella?
Dall'ultima volta che l'aveva vista al Club lei sembrava più serena e spensierata, come se la calma della campagna che li circondava avesse avvolto anche lei. Possibile che
quel bisogno disperato scuotesse solo lui?
Maledizione, pensò, stringendo forte il bicchiere per resistere al desiderio di correre da lei e assaggiare di nuovo le sue labbra e accarezzare quel corpo così invitante.
Come se lei sapesse che la stava guardando si alzò il vestito e mise in mostra le caviglie per inseguire meglio la piccola Mindy.
Inspirando profondamente abbassò lo sguardo verso il bicchiere.
Non aveva ancora toccato un goccio di alcol. Socchiudendo gli occhi alzò il bicchiere e in un solo colpo bevve tutto il whisky.
E mentre il liquore gli bruciava la gola uscì dalla stanza e a grandi passi raggiunse il giardino.
Proprio mentre lei si inoltrava nella fitta pineta.
Togliendosi la giacca la vide girarsi verso di lui e sorridergli. Quella piccolo tentatrice non aveva idea di quello a cui stava andando incontro.
Se voleva essere inseguita, lui poteva correre molto veloce.
Entrò impaziente nella pineta e cercò di capire dove si trovasse Johanna.
Il verde lo circondava in ogni parte e alberi secolari gli sbarravano la strada.
Concentrandosi riuscì a sentire il leggero pigolare di un passero e vide anche una piccola volpe che gli attraversava la strada ma niente che segnalasse la presenza di
Johanna.
“Dove siete?” chiese con la voce affrettata e carica di aspettativa: “Dove vi siete cacciata?”
Fu quasi certo di avere sentito una risata alle sue spalle ma quando si voltò non trovò nessuno.
Maledizione, sussurrò tra sé e sé, e guardò i suoi stivali costosi completamente macchiati dal fango.
Continuò a cercare come un pazzo il suo vestito blu quando il dubbio di avere immaginato tutto iniziò a impadronirsi di lui.
Stava quasi per girarsi e ritornare alla tenuta pieno di desiderio insoddisfatto quando sentì il rumore di un rametto che si spezzava.
“Vi prenderò” urlò forte e pieno di eccitazione.
Scrutò la folta boscaglia assottigliando gli occhi e finalmente la vide. Era ben nascosta dietro un albero e ogni tanto scrutava verso di lui come per accertarsi della sua presenza.
Peccato che la sua folta chioma la tradisse, pensò sorridendo e avvicinandosi silenziosamente a lei.
Avrebbe riconosciuto quei capelli dovunque, ancora pochi passi e avrebbe potuto tenerla stretta tra le sue braccia.
Fu così silenzioso che Johanna non si accorse di lui finché non lo vide proprio davanti a lei.
Vedere i suoi occhi scuri sgranarsi pieni di sorpresa e di aspettativa fu come una scarica elettrizzante che minacciò di sconvolgerlo.
Dio, quanto tempo aveva aspettato per essere di nuovo con lei, per toccare ancora una volta la sua pelle morbida, per perdersi nella sua dolcezza.
Sentì il sudore scendergli tra le spalle muscolose e l'eccitazione della caccia correre nelle sue vene.
Il suono del respiro affrettato di lei era l'unico rumore che arrivava forte alle sue orecchie.
La vide sorridergli e allontanarsi dalle sue mani tese pronte ad afferrarla.
Johanna iniziò a correre in mezzo a tutti quegli alberi, ridendo a crepapelle e voltandosi continuamente verso di lui per accertarsi che fosse vero.
Che davvero lui bramasse di essere al suo fianco.
La vista di Lucas così vicino a lei la lasciava a bocca aperta. Era così affascinante e la sua bellezza era tanto maschia e prorompente da mozzarle il fiato.
I lunghi capelli biondi di lui ricadevano ribelli sulla fronte e i suoi grandi occhi grigi sembravano mandare lampi carichi di desiderio.
Quella caccia così eccitante sarebbe finita presto, pensò lei con un sospiro carico di emozione.
L'unico vantaggio che aveva su di lui era conoscere a menadito quei boschi ma il rumore dei suoi passi lunghi e affrettati le confermarono che le era sempre più vicino.
Quando arrivarono davanti alla grande quercia che dominava la pineta si voltò a fronteggiarlo.
“Non dovevamo dimenticare?” gli chiese con la voce roca di passione giocherellando con il pizzo che decorava il corpetto del suo vestito: “Aspettate come avete detto
esattamente? Dobbiamo dimenticare tutto e non deve più succedere nulla tra noi” disse scimmiottando la sua voce forte e maschile.
Lucas chiudendo gli occhi rivide nella sua mente quel giorno in cui si era costretto a dirle addio.
Quando le aveva ordinato di dimenticare e lei gli aveva urlato di odiarlo.
Con un sospiro di frustrazione le si avvicinò ancora di più e si specchiò nei suoi profondi occhi neri.
Trovò rabbia per quel giorno e dolore per la lontananza forzata a cui lui li aveva condannati.
Ma vi trovò anche eccitazione e aspettativa.
Non aveva dimenticato, pensò ringraziando il cielo.
Nonostante i suoi scongiuri Johanna non aveva dimenticato quello che avevano vissuto insieme in quei giorni al Club.
Percorrendo rapido gli ultimi passi che lo separavano da lei le disse all'orecchio morbido e delicato:
“Tacete adesso”
Un ordine e una preghiera insieme. Usò il suo corpo forte e muscoloso per addossarla alla quercia e abbeverarsi alla fonte delle sue dolci labbra.
Il sapore di lei era ancora più delizioso di quello che si ricordava e sospirando di piacere le sue mani tremanti corsero ad accarezzare la pelle del suo collo.
Mai aveva accarezzato una pelle così morbida e bianca.
Tuffò le mani dentro la sua massa di capelli scuri e iniziò a sfiorare la sua schiena con piccoli tocchi delicati.
Dei gemiti eccitanti fuoriuscirono dalle labbra di Johanna, arrossate dai suoi baci, quando la mano di Lucas si avvicinò pericolosamente al suo decolletté.
Nessun uomo aveva mai osato toccarla così e incrociando lo sguardo pieno di desiderio di Lucas pensò che non avrebbe mai permesso a nessun altro di toccarla.
Nessun altro sarebbe riuscito a farla sentire così disperata e appagata insieme, un piede sulle porte del paradiso e l'altro riscaldato dal fuoco dell'inferno.
Solo Lucas. Sempre Lucas. Lucas nei suoi pensieri, Lucas nei suoi sogni, Lucas anche nei giorni in cui cercava di convincersi di averlo dimenticato.
Perché la notte la sua presenza tornava, ancora più forte e disperata, come a non permetterle di liberarsi di lui.
Lucas si sporse di nuovo verso di lei e le loro labbra si fusero ancora in un gioco così eccitante da lasciarla senza fiato.
Le labbra di lui, così calde e insistenti, non chiedevano il permesso di entrare nella sua bocca.
Non aveva bisogno di nessun permesso.
Lui sapeva che anche lei lo desiderava. Lo desiderava così disperatamente che quando iniziò ad accarezzare il suo petto forte e atletico le sue mani tremavano
visibilmente.
La lingua di Lucas saccheggiò la sua bocca e iniziò un gioco pericoloso e senza tempo con la lingua di lei.
“Non ho dimenticato” le sussurrò sulle sue labbra spalancate e divorate dai suoi baci:
“Ogni notte, Johanna. Ogni maledetta notte vi ho sognato, ho sognato i vostri baci, le vostre labbra”
Vide Johanna sorridergli e allungare le sue braccia per stringersi forte a lui.
“Mi siete mancato così tanto” e mentre la sua voce era scossa dall'emozione alzò lo sguardo per incrociare i suoi grandi occhi grigi: “Pensavo che vi foste dimenticato di
me e avreste trovato un'altra donna”
“Mai” ruggì Lucas e costringendola a guardarlo negli occhi: “Il vostro ricordo era troppo vivo. Nessuna altra avrebbe potuto placare il mio bisogno disperato di voi”
Johanna si beò delle sue parole così sconvolgenti ed emozionanti e si rifugiò tra le sue braccia muscolose.
Era così bello stare insieme, percepire sotto le sue mani tutta la sua vitalità e sapere che non era stata l'unica ad avere sofferto per la lontananza.
Stava per allungarsi verso di lui per assaggiare ancora le sue labbra che sapevano di liquore quando sentì le voci delle sue sorelle.
“Johanna?” sentì Beth chiamarla: “Johanna dove sei?”
I loro passi sembrano molto lontani dal loro nascondiglio ma Johanna immobilizzò tra le braccia di Lucas e cercò di sentire quello che dicevano pregando che nessuna delle due pensasse di entrare dentro la pineta.
“Chiamiamo Cris” sentì dire alla piccola Mindy.
“Pensi che dovremmo chiamarlo?” disse Beth che continuava a scrutare la fitta foresta, così carica di verde e di tranquillità, che delimitava il loro giardino.
“Sì” le rispose sorridendole fiduciosa la piccola: “Cris è un eroe. Cris riuscirà a trovare Johanna”
Anche Beth pensava che Cris sarebbe riuscito a trovare subito Johanna ma un sospetto molto fondato le diceva che il fratello non avrebbe trovato solo la sorella.
“D'accordo” disse specchiandosi negli occhi azzurri delle sorellina ma alzando la voce per farsi sentire anche da Johanna concluse: “Aspettiamo ancora po' poi
chiameremo Cris”
Tirando un sospiro di sollievo Johanna benedisse la sorella e sorridendo complice a
Lucas gli disse:
“Adesso devo proprio tornare a casa” e gli depositò un ultimo rapido bacio sulle sue labbra morbide e invitanti.
Lucas non ebbe neanche il tempo di protestare che la vide correre lontano da lui. Con i suoi lunghi capelli che le svolazzavano intorno e il vestito che ad ogni passo si alzava lasciandogli scorgere le sue meravigliose caviglie.
Cercando di calmare il desiderio che ancora gli scuoteva le membra appoggiò le mani sulla corteccia della quercia e respirò profondamente.
L'odore di lei, dolce e floreale, era ancora presente e lo avvolse inebriante come i suoi
baci.

Il Diavolo e la LuceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora