Capitolo 7

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Le Terre del Buio, un luogo prossimo ai margini estremi del Regno oltre i quali si entrava nella Tenebra Profonda. Avvolte in un'oscurità senza fine e percorse da formidabili correnti di Noos, erano un ambiente a dir poco inospitale, popolato da Spiriti Abissali e Oscurali, alcuni dei quali allo stato Selvaggio. Nel Quinto Livello apparivano come una vasta pianura intervallata da impetuosi corsi d'acqua e fitte foreste dove il Noos era praticamente allo stato puro.

Nessuna città o fortezza a testimoniare la presenza di Demoni.

Qui il buio profondo regnava sovrano e non tollerava la minima fonte di luminosità.

Eppure chi avesse avuto l'ardire di spingersi fino al cuore del territorio, nel folto di una foresta pullulante di creature senza nome, avrebbe scoperto l'esistenza di un edificio di forma bizzarra, una sorta di torre squadrata che si ergeva per almeno un centinaio di metri al di sopra degli alberi e che recava incisi lungo tutta la sua superficie marmorea una miriade di simboli rituali di vari colori che formavano un affresco caleidoscopico. Ogni simbolo era la Chiave per evocare un Potere Tenebroso, e tali e tanti erano i simboli da far pensare che l'intera costruzione fosse una fonte stessa di Potere. Non c'erano porte, finestre o balconi. Si accedeva a quel luogo inquietante solo dall'alto, volando ad alta quota, e poi scendendo sull'ampio tetto, da cui si accedeva ad una scala in pietra nera che conduceva all'interno del complesso.

L'edificio aveva un nome che evocava timori di ogni genere: la Cittadella Nera.

Era la dimora del Signore della Morte.

Questi l'aveva scoperta quando era ancora uno Spirito Selvaggio e ne aveva fatto il suo covo, per sfuggire alla persecuzione dei Demoni nei suoi confronti. Non sapeva chi l'avesse costruita e perché, anche se col tempo era venuto a conoscenza di alcune teorie secondo le quali sarebbe stata eretta dal leggendario Arcidemone Guerriero Krum come estremo baluardo difensivo contro le invasioni della Luce. Vera o no, l'ipotesi aveva tanto affascinato il Signore, che quando era venuto il momento di scegliere la Via da seguire aveva scelto quella della Guerra.

All'interno della torre abitava un variegato universo di servitori della Tenebra. Si trattava di Spiriti che rifiutavano di vivere in centri abitati o che ne erano stati banditi. In tutti i casi erano creature desiderose di evolversi e perciò volontariamente sottomesse al Signore.

Ognuna di loro accolse il suo improvviso arrivo nella torre con un brivido perché erano corse voci di feroci scontri lungo il Confine e della decisione del Consiglio di richiamare il Signore dalla sua missione sulla Terra. E l'agitazione fra gli Spiriti Servitori aumentò quando giunsero alla torre due visitatori, cosa alquanto rara. Si trattava nientemeno che del Sommo Arcidemone Nergal e del suo Simulacro, YW2000, che si posarono sul tetto dopo un lungo volo da Romae e scesero la scalinata che conduceva ai piani interni dell'edificio.

Percorsero corridoi e stanze completamente buie, dalle pareti alte e lisce interamente ricoperte di affreschi e quadri di varie dimensioni, visibili a partire dal Terzo Livello, che raffiguravano episodi di guerra e scene di vita privata. Erano tutti opera del Signore e della sua discepola Sheeva e costituivano uno stupefacente esempio dell'arte di dipingere nel buio, utilizzando i vari Livelli del Reale come strumenti sensoriali al posto della vista.

Era stato Nergal stesso a insegnare al Signore quella tecnica, da lui appresa a sua volta dal leggendario Maestro Pazuzu. Costituiva parte integrante del rigoroso addestramento volto a rafforzare il Controllo sino ai massimi gradi, e il Signore ne aveva fatto anche uno strumento per istruire Sheeva e sottrarla dalla stato di creatura selvaggia.

Il Signore aspettava l'ex Maestro e il suo Simulacro nella Stanza Privata, al centro della torre; un locale alle cui pareti erano addossati scaffali ricolmi di volumi antichissimi.

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Era seduto sul pavimento a gambe incrociate, in stato di meditazione, quando sentì i passi dei visitatori ed emanò un glifo di benvenuto. Nergal era in forma demoniaca, con i suoi quasi quattro metri di altezza e l'aspetto tipico di un Guerriero; corpo possente, muscolatura ipertrofica e un intricato mosaico di simboli rituali tatuati o incisi su ogni centimetro di pelle color ebano dura come l'acciaio. Ciò che distingueva Nergal erano gli arti inferiori bionici, che gli consentivano una scarsa deambulazione e gli rendevano impossibile combattere in prima linea. Questo non valeva per il Simulacro, metà umano e metà macchina, connesso a livello neurale con l'Arcidemone che, se necessario, poteva controllarne le azioni in battaglia. Di aspetto identico a Nergal, YW2000 si muoveva con l'eleganza felina di quando l'Arcidemone era stato il Campione della Tenebra. Sfoggiava un arsenale di armi letali, tecnologiche e non.

Non ci furono convenevoli, solo una fredda esposizione dei fatti. Nergal aggiornò l'ex discepolo su quanto era accaduto al Confine, fornendo tutti i dettagli possibili riguardanti le tattiche utilizzate dalla Forza Speciale dell'Esercito della Luce, che rivelavano la notevole competenza del suo Comandante, l'Arcangelo Laudania, capace di sconfiggere in duello l'Arcidemone Ghul che comandava il Reggimento Assaltatori della Legione.

In particolare, Nergal pose l'attenzione su quanto riferiva dal Confine la Comandante Meliath riguardo alla presenza di armi tecnologiche in dotazione dei Reggimenti di Paladini. Secondo l'Arcidemone, era lecito pensare che si trattasse di una tecnologia di prima o seconda generazione, utilizzata dalle Forze Armate millenni addietro, e tuttavia in grado di aumentare drasticamente il potenziale bellico degli Eserciti della Luce, che fino ad allora avevano fatto affidamento solo sulla Magia per contrastare la superiorità delle Forze Armate, con alterni risultati.

Il Signore ascoltò in silenzio, ponendo di tanto in tanto qualche domanda su questa o quella mossa strategica a disposizione dello Stato Maggiore per fronteggiare una situazione che appariva anomala. Un'invasione massiccia non c'era ancora stata, le truppe della cosiddetta Forza Speciale che avevano attraversato il Confine e si erano attestate sull'Altopiano del Crepuscolo erano troppo poche per costituire una minaccia seria perché non avevano Sfere e Schermi di protezione sufficienti per provare a spingersi in profondità nel Regno.

Eppure la loro presenza non poteva essere tollerata a lungo e se non si fossero ritirate al più presto avrebbero dovuto essere attaccate e distrutte. Era chiaro che questo sarebbe stato il preludio di una guerra su vasta scala.

Il Consiglio pareva incerto sul da farsi e così lo Stato Maggiore; si temeva un'invasione vera e propria, data per imminente, e spostare l'Orda prima del tempo poteva essere rischioso.

"Ho ragione di credere che si tratta di un diversivo". Disse ad un tratto il Signore. Rivelò tutto quel che aveva saputo da Apolline circa il vero scopo dell'attacco al Confine: allontanarlo dalla Terra e dare la possibilità alle nuove Squadre di Paladini di rapire Sylvia. Pareva infatti che nell'Assemblea si fosse fatta strada l'idea secondo cui il Prescelto non deve essere ucciso, ma protetto, e per far questo occorreva sottrarlo all'influenza della Tenebra.

Nergal, che sapeva del ruolo giocato fino ad allora da Apolline nella complessa situazione creatasi in Francia, giudicò le informazioni ottenute dal Signore del tutto attendibili.

Questo rendeva molto critica la posizione di Sheeva e Bashur, che rischiavano di doversi confrontare con forze soverchianti. Non aveva bisogno di esplorare il Settimo Livello per leggere nell'animo dell'ex discepolo una tremenda angoscia, che giudicò giustificata. Sheeva era una eccellente allieva e, malgrado tutte le ostilità che doveva subire, sarebbe diventata un Guerriero di straordinario valore. Ma non era preparata per combattere da sola come sapeva fare il Signore.

Le occorreva un aiuto.

Avrebbe chiesto immediatamente alla Comandante Shandra di inviare sulla Terra una Squadra dell'Elite se non fosse consapevole dell'odio puro che gli Elitari nutrivano per l'Assassina; non le perdonavano il fallimento della missione svolta nel XIV secolo in Europa per ucciderla. Tutti i componenti di quella Squadra erano stati gravemente feriti dallo Spirito Selvaggio Sheeva e due di loro avevano dovuto abbandonare la Via della Guerra, per sempre impossibilitati a combattere. Da allora l'Elite non aveva mai perso l'occasione per esprimere tutta la disapprovazione possibile verso il cammino evolutivo di Sheeva, sostenendo che si trattava di un'aberrazione. Se gli Elitari fossero stati inviati sulla Terra, non avrebbero mai collaborato con Sheeva.

Il Signore voleva parlare direttamente con Shandra, convinto di poterle far comprendere l'opportunità di mettere da parte ogni rancore e pregiudizio per collaborare con la sua discepola.

"Mi darà ascolto. Mi fido di lei". Disse senza indugio.

Ma Nergal stava valutando un'altra ipotesi: inviare sulla Terra YW2000.

"Sheeva avrebbe a disposizione un aiuto formidabile e un compagno di Squadra fedele e leale".

Il Simulacro, silenzioso e avvolto in un manto di oscurità che lo rendeva pressoché invisibile, fece un passo avanti e ricevette l'Ordine Oscuro del Sommo Arcidemone, che lo istruì sulle regole di ingaggio.

Il Signore apprese che la creatura non avrebbe potuto utilizzare le cosiddette routines estreme di combattimento, cioè assumere in battaglia la completa identità di Nergal accedendo agli Archivi Mnemonici di questi. La scelta di limitare la capacità operativa del Simulacro era dovuta all'esigenza di evitare l'uso di Poteri della Tenebra sulla Terra, cosa che sarebbe stata difficile se YW2000 avesse avuto mano libera. D'altronde, l'assenza di Arcangeli nella realtà dimensionale giustificava l'eccesso di prudenza. Il Simulacro avrebbe in ogni caso avuto tutti i mezzi per assistere validamente Sheeva.

Nel Quinto Livello il Signore vide con chiarezza il flusso di informazioni trasmesse dall'Arcidemone al suo clone tramite una connessione neurale istantanea, e quando la trasmissione dei dati fu conclusa la creatura emerse dall'oscurità, visibile in tutta la sua terrificante potenza. Accennò un inchino nei confronti dei due Arcidemoni, quindi si allontanò nel buio, percorrendo con passo sicuro i numerosi piani della torre sino a raggiungerne il tetto, e da qui spiccare il volo.

Il Signore, colpito dalla rapidità con cui il Sommo Arcidemone aveva affrontato il problema dell'invio di un aiuto a Sheeva, domandò perché la scelta era caduta su YW2000.

"E' un Simulacro, tecnicamente non è un Demone. Inoltre è affidabile perché si comporterà come me. Penso che Sheeva possa sentirsi al sicuro, e con lei Bashur".

Il Signore comprese che quella fatta da Nergal era una mossa sensazionale, destinata a scompaginare le carte in tavola. YW2000 era sì un Simulacro, ma lo era nientemeno che di un Sommo Arcidemone che un tempo era stato Campione della Tenebra e uno dei Guerrieri più leggendari della storia del Regno.

Non avrebbe avuto alcun problema ad interagire con Sheeva e il Capocaccia, mettendo a loro disposizione un'esperienza ultramillenaria.

Per i Paladini sarebbe stata una gran brutta sorpresa ...

Che fosse o meno un diversivo, la mini invasione della Luce non poteva essere tollerata e il Consiglio non tardò molto a ordinare al Signore di raggiungere immediatamente lo Stato Maggiore, presso il Quartier Generale che aveva sede a Babylon.

Il Campione della Tenebra prelevò dall'Armeria della Cittadella l'equipaggiamento da battaglia,inclusa l'Armatura Nera che aveva usato molte volte, quindi spiccò il volo in direzione dell'agglomerato urbano, dove la tensione crescente per la situazione al Confine aveva già avuto l'effetto di mobilitare le risorse materiali e spirituali necessarie in vista del possibile conflitto. 

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