L'uomo senza una vita sua

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È un uomo come tanti altri, ma non ha vita sua. O meglio, vive come tutte le persone, col cuore che batte, gli stimoli fisici e tutto il resto, ma nonostante ciò non c'è un significato in lui per il quale essere vivo. Non ha un nome, forse un tempo sì ma ormai non gli serve:  non parla con altre persone, quindi nessuno avrebbe avuto bisogno di chiamarlo. In fondo, cosa si può trovare in un uomo privo di ogni senso? Quelle poche volte che gli capita di incontrare una persona per lo più è per strada, qualche passante che alza abbassa lo sguardo disgustato e dispiaciuto per la sua condizione. Gli capita anche di sentire parole rivolte a lui, spesso nel momento in cui paga al negozio di alimentari dov'è solito fare la spesa, che vanno dal "Grazie e Arrivederci" a "Ecco il Resto".

La giornata dell'uomo senza vita propria inizia la mattina presto, alle 5:30. La sveglia suona indisturbata per un'ora e mezzo, spingendolo a destarsi lentamente dal suo letto. Con mano pesante l'uomo la spegne in un colpo maldestro, facendola cadere. Ancora assonnato, si veste. La camicia gli stringe sul suo fisico obeso, ed i pantaloni gli stanno corti e troppo larghi. Ma a lui non importa, infilati gli abiti e si avvia verso la cucina, dove prepara un caffè. Guarda la televisione facendo zapping, e dopo aver girato tutti i canali due o tre volte si sintonizza sul primo che gli capita. Con occhi vuoti rivolti in direzione della TV, butta giù d'un sorso la bevanda ancora bollente. Non sente dolore, non guarda né ascolta la trasmissione: la sua mente non è lì né da nessuna parte, semplicemente non sta pensando. Passati venti minuti, l'uomo si gira e si alza, torna in camera e dopo aver appoggiato la sveglia sul comodino si toglie i vestiti. Poi si rimette disteso, ma non dorme. Rimane con gli occhi mezzi aperti a guardare di fronte a sé, immobile e silenzioso. Le palpebre gli si chiudono lentamente durante tutta la giornata finché a sera cade in un sonno profondo, che verrà interrotto soltanto alle 5:30 del giorno dopo. Una volta alla settimana, prima di dormire l'uomo fruga nel suo cassetto e prende un mazzetto di banconote, si infila il cappotto ed esce di casa per fare un giro. Gli occhi vuoti, le persone che lo sfiorano e cercano di non vederlo, l'aria sempre fredda ed umida di un inverno che non sembra  finire mai. Ma a lui non importa, proprio come dei vestiti o di bruciarsi il palato, in fondo non ha vita propria. Dopo aver percorso la strada intorno al suo isolato, di solito si reca a fare la spesa: compra molto caffè, qualche caramella ed una pastina che mangia sul momento. E dopo aver pagato, torna a casa e si addormenta lentamente come sempre. 

Non c'è altro da dire su di lui, non esistono situazioni capaci di spezzare la sua routine. Non c'è alcun sentimento che possa cambiarlo, perché non è in grado di provare emozioni. A nessuno interessa aiutarlo perché non ha niente da dare in cambio, solo la paura del vuoto che si intravede dal suo sguardo. Niente al mondo potrà mai salvarlo: lui vive ma dentro è già morto. 

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⏰ Last updated: Oct 01, 2023 ⏰

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