Two girls in pink

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Il matrimonio fu uguale a molti altri: la cerimonia, le promesse, il bacio. Le damigelle erano commosse, i parenti pure. Gli amici dello sposo gli lanciavano sguardi di congratulazioni.
Emily, seduta affianco alla madre che non smetteva di piangere, trovò il tutto estremamente noioso.
"Wow, Jane è riuscita a rendere tedioso pure il giorno del suo matrimonio. Ha un talento naturale"
Quando il parroco aveva chiesto se qualcuno volesse opporsi all'unione dei due sposini, Emily era stata sul punto di alzarsi e di dire a quell'Arthur di scappare. Ma il pensiero di sua madre, lì affianco a lei, l'aveva frenata.
Quando Jane e Arthur attraversarono la navata centrale, lo sguardo di Emily e quello della più giovane delle damigelle si incontrarono. Anche lei aveva un vestito rosa, come lei. Emily penso subito che a lei quel colore stava molto meglio.

~

I testimoni dello sposo, per quanto contenti per l'amico, erano dispiaciuti che non avesse trovato una ragazza migliore di Jane. La trovavano molto noiosa e banale; in particolare, il fratello minore Alex era quello meno entusiasta della scelta.
«Amico, non è nemmeno una rockettara. Come fa a piacerti una con dei gusti come i suoi?»
Si era subito lamentato con Arthur.
«Ok, siamo due metallari, ma non per questo non possiamo apprezzare quelli con gusti diversi dai nostri. Inoltre la tua futura cognata è davvero una brava ragazza»
Alex aveva alzato gli occhi al cielo: «Beh, se mi deve dare del sadico se metto un cd dei Death, allora tanto valeva che fosse più carina, no?»
Arthur aveva scosso la testa e gli aveva detto di lasciar stare.
Ora Alex si stava annoiando a morte a quel rinfresco. C'era qualche ragazza carina, ma era certo che di metallare non c'era nemmeno l'ombra.
Il sole gli picchiava sulla testa, i suoi capelli lunghi rendevano il caldo ancora più insopportabile.
"Questa è la volta buona che vado a tagliarmi i capelli"
Una ragazza in rosa - non una delle damigelle - gli si avvicinò.
«I capelli lunghi sono fastidiosi d'estate»
«Ehm sì» Alex non aveva molta voglia di parlare.
«Senti, si vede lontano un miglio che sei un metallaro. E non pensare che, se sono vestita così, allora non lo sia anche io»
Alex la squadrò: «Sei una metallara? Allora dimmi un gruppo thrash metal che non sia dei Big Four»
«Exodus, Kreator, Testament, Death Angel. Ti vanno bene?»
Alex inarcò le sopracciglia, impressionato.
«Comunque il mio primo gruppo era uno dei Big Four»
"I Metallica, per forza" pensò Alex.
«Gli Slayer» disse Emily.
«Sei seria?»
«Serissima»
Continuarono a chiacchierare di metal per un po'.

Quando fu l'ora del pranzo, Emily cercava il suo tavolo senza risultati.
«Scusami» si rivolse a quella più piccola delle damigelle. Avrà avuto la sua stessa età. «Sai dov'è il mio tavolo?» le mostrò l'invito.
Jess, guardando Emily, sentì il suo cuore battere ancor più forte nella sua cassa toracica.
«No, ma aspetta qui un attimo»
Jess chiamò sua sorella Eliza, chiedendole dove fosse il tavolo per gli Stuart.
«È uno dei più lontani dal tavolo degli sposi. Sai, la ragazzina è strana. Ed odia Jane»
Jess intuì che la ragazzina fosse la ragazza con cui aveva appena parlato. Le era sembrata una normalissima ragazza della sua età, forse solo un po' scazzata per trovarsi ad un matrimonio.
Jess tornò da quella "strana", come l'aveva definita sua sorella.
«È là in fondo» le disse indicando la presunta posizione del tavolo.
«Tipico di Jane» mormorò Emily.
«Comunque io sono Jess» le tendeva la mano. Emily la guardò come se quel gesto fosse strano e raro. Gliela strinse.
«Emily»

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