Prima Scena

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“YOU HAVE BRAIN IN YOU HEAD.

YOU HAVE FEET IN YOUR SHOES.

YOU CAN STEER YOURSELF, ANY DIRECTION YOU CHOOSE.”

–DR SEUSS

Sei bellissima. Ci puoi credere? Lo penso davvero. Prova anche tu a farlo.

Aria, con i tuoi bellissimi e lunghi capelli neri. Sono sempre più belli, lo sai? Li stai trattando così bene. Li spazzoli ogni giorno, prima non lo facevi – non pensavi fosse necessario – e metti spesso l’olio per capelli sulle punte. Ti stai informando sempre di più sui metodi per farli splendere ancora di più e per far sì che crescano forti e sani. 

I tuoi bellissimi occhi, quel color noce, così espressivi, tondi e grandi, come quelli di un cerbiatto. Colmi di sentimenti, quasi sempre coperti da un velo di dolore, tristezza, angoscia. Quegli occhi, da soli, sono lo specchio della tua anima, così grandi ma contemporaneamente spaventati all’idea di aprirti a te stessa e al mondo. Hai così tanti dubbi, così tanti ostacoli che ti poni da sola il 99% delle volte. I tuoi occhi non ridono mai. Copri la loro serietà col tuo costante sorriso, ma a un occhio attento di qualcuno che ti conoscesse bene come me non sfuggirebbe l’eterna disperazione che si cela dietro di essi. 

Il tuo naso. Il tuo piccolo nasino un po’ francese. Un po’ perfetto. Ricordi quando eri ossessionata dal fatto che fosse storto? Vedevi quella leggera collinetta, quasi normale a dire il vero, e ne vedevi tutte le imperfezioni possibili. Ma no, tu non ci credevi, per te c’era una gobba! È così dritto, non lo vuoi vedere così, però. Vuoi vederci i minimi difetti e attaccarti ad essi. Non farlo! Ora vedi il tuo naso grosso, grande, ma nel profondo sai che va bene. Sai che è adeguato al profilo del viso, sai che è della dimensione giusta. È inutile che provi a dire diversamente, sei così bella!

Le tue labbra. Sono la perfezione pura. Continuo a usare questo termine, perfezione – ma sai che è improprio, sai che la perfezione non esiste –. Sai che siamo tutti imperfettamente perfetti, tu compresa. Solo che vuoi che continui ad usare questo termine, non è vero? Non sei pronta ad abbandonarlo. La tua bocca è ciò che si definirebbe precisamente disegnata. Hai il labbrino così piccino e contemporaneamente non troppo minuto. La sua forma è sinuosa, dolce, delicata. Guardi la foto di tua nonna paterna e ti ci rivedi, per il profilo, gli occhioni, le sopracciglia, soprattutto il labbruccio, sei lì, appesa al muro, una copia di te stessa. Non ci vuoi credere. Non puoi essere così bella. Sei così simile a lei però, perché lei dovrebbe essere bella, secondo i tuoi canoni, e tu no? Quanto ti ha rovinata la tua infanzia!

Il tuo profilo è ovale, tende al tondo, hai un profilo delicato e dolce, uno sguardo fermo ma gentile. Guance colme. Non vai bene, non per te. La società, tutte quelle riviste di Vogue nel tuo armadietto, tutte le diete da fame, tutte le modelle… Fanno parte di te. Sei tu a non accertarti più, non solo la società, lo sai ma non accetti questa consapevolezza. Una parte di te è morta cercando di lottare per essere accolta da te. È svanita, sepolta. È rimasto rimorso, senso di colpa, disdegno, odio, gelosia, invidia. È rimasto il peggio di te. Perché? Cosa ti ha ridotto così? Sei così bella, ancora. Quella piccola parte gentile, pia, amorevole dentro di te aspetta solo di essere liberata dalle catene. Aspetta solo che tu la faccia uscire e la renda libera.

Dovrei passare a descrivere gli altri tuoi pregi, ma già cominci a urlare di no, piccola dolce Aria. Già cominci a nasconderti sotto le coperte, a nascondere quei tagli e quelle smagliature che da sola ti sei creata. Cerchi di nascondere la tua pancia, perché te ne vergogni. Piccola mia, hai passato una vita a vergognarti del tuo corpo. Gli altri ti hanno inculcato che fosse giusto farlo, insultandoti e facendoti credere cose che non reputavi vere. Ora quei pensieri sono diventati tuoi. Che braccia grandi che ho, tutta quella ciccia. Le mani, le mani sarebbero tanto belle se non ci fossero quelle dita così tozze e corte! Dio, la mia pancia, così larga e le smagliature e il seno! Dovrei essere contenta che è grande forse, ma è ciccia, è solo grasso, brutto e ingombrante! Quanto lo odio! I fianchi faticano a tenersi su, e anche se sto dritta sembra quasi che abbia la gobba, perché ho il grasso anche sulla schiena. Le gambe, poi, sono terribili. Sono così larghe e grosse e ripugnanti e lo spazio tra le cosce non si vede neanche per scherzo. E non si vedrà mai, perché faccio schifo e sarò sempre grassa, come mi ha detto quel tipo una volta. È così, giusto? Sì, dev’essere così. Non importa quanto ci provi, rimarrò grassa per sempre.

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⏰ Last updated: Aug 16, 2014 ⏰

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