Capitolo 13

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« Cosa le dirai? » chiese Lipton.
« Non voglio prepararmi alcun discorso, farò parlare il Cuore.» rispose deciso Edward.

L' auto sfrecciava nella notte.
Il viaggio era lungo e i due rimasero in silenzio.
Edward non aveva un bel rapporto con Lipton, nonostante lui si fosse mostrato più volte disponibile ad aiutarlo. Forse l'essere molto simili, impediva loro di avere un dialogo tranquillo.

Durante il viaggio, Edward non smise nemmeno per un secondo di pensare a Lucy.
Ripenso' al loro primo incontro, al loro primo appuntamento e al suo esserci sempre.
Edward non era abituato a ricevere attenzioni, era sempre stato abituato ad essere trascurato e allontanato, ma lei aveva visto qualcosa di diverso in lui.
Edward, si era reso conto di amarla e doveva ad ogni costo dirle ciò che sentiva.

I genitori di Lucy vivevano in una piccola cittadina a Nord.
Lipton aveva il loro indirizzo, quindi giungere lì non fu difficile.

« Eccoci qui, sei pronto?» chiese Lipton parcheggiando la vettura davanti al cancello d'ingresso.
Edward non rispose, ma fece un cenno con il capo.
Scese e si avviò al citofono.

Suonò due volte e rispose una signora.
« Chi è?» disse lei.
« Buongiorno, c' è Lucy, sono un suo amico dovrei parlarle » disse Edward con voce rotta dall' agitazione.
« So chi sei, lei non vuole parlarti » rispose seccata la signora, che non era altri che la madre di Lucy.
« La prego signora, è importante » supplico' Edward.

Nessuna risposta.
La madre aveva messo giù.

Edward non poteva arrendersi, sentiva il bisogno di insistere.
Suonò di nuovo, ma non ebbe risposta.
Lipton si avvicinò a lui tirandolo per il braccio.

« È inutile che continui, è meglio andare ragazzo » disse lui.
« No » rispose Edward.

Corse in macchina e fece retromarcia.
Accelerò al massimo, dirigendosi verso il cancello per buttarlo giù.
Lo schianto fu molto forte ma non servì ad abbatterlo.
Dall'auto usciva del fumo, la facciata era semi distrutta.

Edward uscì dalla vettura. Si era leggermente ferito, nulla di grave.
L' urto aveva però fatto accorrere i vicini di casa ed anche i genitori di Lucy scesero a controllare.

« Tu sei pazzo! Ti ha dato di volta il cervello ?» gridò il padre.
Edward si guardò intorno.
C'era tanta gente, lì a fissarlo e a giudicarlo.

« Si, forse sono pazzo, ma di sua figlia » disse Edward.
« Dio santissimo » esclamò suo padre mettendosi le mani tra i capelli.

« So che ora penserete di me che sono uno squilibrato psicopatico, ma io ho fatto un viaggio di 10 ore per essere qui e non permettero' a nessuno di impedirmi di parlare con lei » continuò Edward

« Ti ascolto, parla » si udì in lontananza.
Era Lucy.

Si avvicinò al cancello, restando però dal lato opposto.
« Se hai qualcosa da dire, avanti dimmi » disse lei, con tono quasi infastidito.

« So che sono stato uno stronzo con te, ho sempre avuto un atteggiamento distaccato perché non ero abituato. Nessuno mai, mi ha trattato come hai fatto tu. Hai creduto in me, mi sei stata vicino quando non ricordavo nemmeno come si accendesse una cazzo di automobile. Sei stata la mia ombra in queste settimane e non immagini quanto te ne sia grato. Io con te, ho capito cosa vuol dire stare bene ed essere felice. Abbiamo fatto l' Amore ed è stato come vivere, vivere per davvero, prima era solo sopravvivenza. Voglio stare con te, adesso e domani e dopodomani e dopodomani ancora.
Ti devo tutto Lucy,  tu mi hai fatto aprire gli occhi mentre tutti gli altri li hanno chiusi, ti prego resta con me » disse Edward, iniziando a piangere.

Lucy non lo aveva mai visto in quello stato. Il ragazzo freddo, menefreghista e incazzato con il Mondo, si era aperto davanti a tutti, senza freni o inibizioni.
Lucy gli voltò le spalle.

« Lucy, io ti amo e voglio solo te » continuò tra le lacrime.

Lucy si avvicinò a suo padre e sussurro' qualcosa al suo orecchio.
Tutti erano rimasti lì ad osservare la scena. Se inizialmente erano lì per vedere un pazzo, ora erano li emozionati nel guardare un giovane ragazzo innamorato, pronto a tutto per la sua amata.

Il cancello si aprì.
Lucy si voltò e sorrise.
Quel sorriso, valeva più di mille parole.

Edward corse da lei e la bacio' prendendola in braccio.
L'imbarazzo era scomparso, le persone attorno erano oscurate da quei due, ombra e luce, che si erano ricongiunti.

L'imbarazzo era scomparso, le persone attorno erano oscurate da quei due, ombra e luce, che si erano ricongiunti

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