'Questo Canto Selvaggio' di Vittoria E. Schwab

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Buongiorno Gemme, siamo pronte a iniziare questa raccolta con la recensione del primo libro della duologia "Monsters of Verity", scritto da Vittoria Schwab e pubblicato nel 2016, tradotto in italiano nel 2017.

Potete leggere tranquillamente la recensione senza temere spoiler, ci sarà qualche indicazione o citazione a eventi che accadono nel corso della storia per analizzarli al meglio, ma cercheremo di svelare il meno possibile nel caso qualcuno possa essere interessato a prenderlo in mano.

Potete leggere tranquillamente la recensione senza temere spoiler, ci sarà qualche indicazione o citazione a eventi che accadono nel corso della storia per analizzarli al meglio, ma cercheremo di svelare il meno possibile nel caso qualcuno possa e...

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Le valutazioni finali si basano su una scala da 1 a 5.

Detto questo, ecco a voi la recensione!

Se dovessi descrivere in modo rapido questa libro direi "Non soddisfatta ma neanche delusa

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Se dovessi descrivere in modo rapido questa libro direi "Non soddisfatta ma neanche delusa."

Non l'ho odiato, non mi è dispiaciuto, ma per farmene innamorare ci sarebbe voluto molto di più.

La storia della Schwab ha del potenziale, ha delle premesse interessanti. L'organizzazione dell'universo narrativo l'ho trovato simile a quello di molti YA, ma con una spinta in più. Non si ferma sul concetto usato e riusato di cacciatori e demoni, ma organizza un sistema più interessante, in cui i confini tra bene e male sono molto più indefiniti, creando così personalità più interessanti e motivazioni più varie, anche se queste, spesso, rimangono associate a personaggi secondari che non sempre ho trovato caratterizzati al meglio.

Per il resto c'è da dire che lo stile rapido e diretto aiuta a capire immediatamente il mondo in cui ci si muove, creando un'ambientazione che ho trovato molto originale ma poco definita. Una mancanza che è facile da trovare in questi universi narrativi è proprio la mancanza di un approfondimento che porti il lettore a sentirsi parte integrale di esso. In questo libro si riesce a percepire la paura dei Mostri sulla propria pelle nel momento in cui i protagonisti si muovono nelle zone più pericolose della città, ma rimane l'impressione che ci sia ancora così tanto da scoprire, il che lascia una sensazione di poco approfondito. Temo che sia un effetto collaterale dello stile utilizzato, che l'ho visto spesso lodato per la fluidità e la rapidità, ma che io ho trovato carente proprio a causa di queste caratteristiche.

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