Capitolo 46

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Non dico niente.

Non riesco a non guardare il tizio che cammina spavaldo girandosi a destra e sinistra come se cercasse qualcuno.
James si gira nella stessa direzione dove guardo io. <<È quello che ti ha aggredito>> sibila con voce fredda.

Mi viene un brivido all'istante. Continuo a seguirlo con lo sguardo fino a quando non si avvicina ad un faggio e allunga una busta. Una mano da dietro il tronco prende la busta e lui se ne va.

James mi attira a sé ma non dice niente.
Avevo realizzato la cosa, pensando che non correvo più pericolo, ma rivederlo: un incubo.

Non ho il coraggio di dire niente, ma alla mente saltano i ricordi che fanno ancora male.

E per una volta chiamiamo le cose come sono: è il mio aggressore ed era lo spacciatore di Zac.

Mi fa male ammetterlo. È il mio ragazzo, penso di amarlo e ammettere che pagava per farsi del male, non lo sopporto.

<<Non ci pensare. È tutto finito>> mi sussurra all'orecchio.

Già, è tutto finito. Ma lui è ancora qui. Continua a fare quello che faceva. E Zac? Lo sa? Lo ha contattato?
Il messaggio da Punto e virgola, e se fosse lui?

<<A cosa pensi?>> Sussurra ancora.

<<Ho tanta paura di averci ancora a che fare>> dico con un groppo in gola.

<<Non devi, perché Zac non ha più a che fare con lui, giusto? Quel tizio ti aveva cercata solo perché era in contatto con Zac>> mi dice con tono rassicurante.

<<E se sono ancora  in contatto?>> dico coprendomi il viso con le mani.

<<Non può essere>> sibila.

<<Come fai ad esserne sicuro?>> So che è sbagliato, ma il dubbio si è insediato in me. Forse c'è sempre stato.

<<Perché l'hai perdonato Ashley, non l'avresti fatto se lui avesse ancora a che fare con lui>> conclude dandomi un bacio sulla testa.

🍍🍍

Guardo il telefono per la milionesima volta. Sono solo le 23:35.
Come faccio a chiudere occhio?
La mia testa continua a rivedere quel tizio che mi butta a terra e perdo i sensi.
Adesso sono sola, al buio e la cosa mi terrorizza.

Accendo la luce, esco dal letto e per la ventesima volta guardo se la porta è chiusa a chiave.
Mi siedo sul divanetto e accendo la TV. 00:30
Torno a letto senza risultati ma non spengo la luce.

Non ce la faccio.
Prendo il telefono e vado in rubrica e senza pensarci chiamo Zac. Scatta subito la segreteria.

Richiamo ma niente. Ha spento il telefono. Dannazione.
1:15

Mi rigiro nel letto ma è come se quel tizio fosse qui con me.  Non riesco a stare ferma. Sto per chiamate Hope quando mi ricordo che era uscita con un ragazzo del suo corso.

Spengo la luce ma la riaccendo subito, sospiro e penso che non c'è altro che posso fare qui. Non dormirò mai così.
Prendo la torcia che c'è nel mio comodino insieme alla chiave.
Apro l'armadio e prendo una coperta.
Me la metto sulle spalle e apro la porta della mia stanza ed esco dalla stanza. Chiudo subito.

Il corridoio è deserto per questo cerco di non fare rumore e scendo tutte le rampe di scale silenziosamente. Sto per aprire la porta principale dell'edificio quando rifletto se è una buona idea. Forse no, ma fa niente.

Apro e appena mi trovo fuori inizio a correre.
Ora ho ancora più paura.
Conosco la strada a memoria ma tengo la torcia accesa per sicurezza.

Niente è come sembraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora