"No Giò, tu ce la farai! Ne sono certo!" esclama lui mettendosi a cavalcioni sulle mie gambe distese.
Cazzo, quella sua espressione preoccupata e seria, mi dispiace troppo: lo faccio preoccupare, e forse anche stare male, e merda, non posso, non voglio.
Sento gli occhi bruciarmi e delle lacrime scendere. No, odio piangere davanti agli altri, soprattutto davanti a lui. Mi fa sentire così debole, così piccolo e fragile.. e io odio sentirmi così, perché so di essere forte. Se piango davanti a lui finisce quasi sempre che anche il mio piccolo incomincia a piangere, e mi distrugge vedere le lacrime uscire dai suoi meravigliosi occhi color nocciola.
Sento le lacrime uscire senza sosta, e le sue piccole mani intente ad asciugarle, con delicatezza. Cazzo, mi fa impazzire il suo tocco. Sorrido e lui pure.
"Dai scemo, non piangere.." bisbiglia lui avvicinandosi a me, sorridendo. Mi abbraccia, e io ricambio. Ecco, ora sto ancora bene, proprio come prima. È incredibile questo ragazzo, mi capisce anche meglio di quanto mi capisca io stesso, riesce a "mettere in pausa" le mie patologie per qualche ora, e davvero, nessun'altro ci riesce. Guardo l'orologio è sono le sette e cinquanta, e mi sta venendo fame.
"Giù, ho fame"
"Possibile che tu mangi così tanto? Gesù beato, aspetta, ordiniamo una pizza ciascuno" dice lui staccandosi da me e afferrando il telefono. È restato seduto sulle mie gambe, e lo guardo digitare il numero della pizzeria che io amo. Dio se è bello però. Ha dei lineamenti delicati: occhi castani e pieni di amore, un nasino piccolo e le labbra.. bhe, le labbra sono semplicemente fatte per essere baciate. Le sue guanciotte sono così belle e morbide, i suoi capelli ricci sono sempre disordinati e soffici.. tutto questo insieme mi fa perdere la testa.
"Con cosa la vuoi la pizza? La solita?" mi interrompe lui. Annuisco e mi perdo nuovamente a guardarlo.
Lo ascolto parlare con la tipa della pizzeria e accordano per le otto e cinque.
"Va bene, allora alla via indicata alle otto e cinque" conclude lui, chiudendo la telefonata. Imposta una sveglia alle otto e getta il telefono dall'altro lato del letto. Si sdraia nuovamente su di me e appoggia la testa sul mio petto. Restiamo così fino a quando non suona la sveglia, e merda, non avrei mai voluto che si separasse da me.
"Giò lasciami devo andare a prendere i soldi" bisbiglia lui spegnendo la sveglia. Non mi ero accorto che lo stessi abbracciando, ma lo lascio e lui si alza stiracchiandosi, dopodiché mi lascia solo nella stanza. Guardo fuori dalla finestra, che si trova alla mia destra e vedo un cielo quasi nero. Cazzo, neanche una nuvola o una stella o la luna. Vedevo il cielo semplicemente unicamente nero, e porca puttana, è triste. Giro il capo alla mia sinistra, dove si trova una cassettiera bianco panna e un grande specchio. Faccio l'errore di alzarmi per guardarmi allo specchio, pensando che prima o poi avrei dovuto farlo senza correre a rigurgitare anche l'anima. E no, non è questa la volta buona in cui ci riesco, infatti mi sale subito una nausea assurda, che però riesco a trattenere. Diomio, che schifo che fa la sensazione di non piacersi neanche un po'.. è proprio una sensazione brutta. Ti senti sbagliato, un cazzo di mostro buttato lì per errore. Io so di non essere fatto per stare qua. Abbasso lo sguardo e vedo i miei polsi, pieni di cicatrici, e automaticamente sento gli occhi pizzicare.. no, non avrei pianto di nuovo. Faccio dei respiri profondi e mi siedo sul letto, accanto al telefono di Giulio. La curiosità mi assale e do un'occhiata: lo sfondo della schermata di blocco è una nostra foto, abbastanza recente, in cui sorridiamo guardandoci. Ce la scattò Allison quando andammo a mangiare al mc. Ovviamente vomitai anche quella cena. Tornando al telefono di Giulio, lo sblocco con l'impronta digitale e vedo che ha le app ordinate in cartelle in base al genere, mentre lo sfondo è un'altra nostra foto, questa volta scattata in un ascensore da me. Sorrido. Che carino che è in quella foto, Dio.
"Giò, ecco la cena!" esclama il mio piccolo entrando nella camera.
Sorrido e blocco lo schermo del telefono. Alzò lo sguardo verso di lui e si avvicina con due cartoni della pizza in mano, sedendosi nel letto.
"Hey, che fai col mio telefono?" mi domanda quasi offeso, assumendo un broncio.
"Nulla, curiosavo" rispondo sorridendo.
"Dai scemo, mangiamo che si fredda tutto"raga ho voglia di aggiornare oggi, shh.
spero non vi dispiaccia e che il capitolo e la storia siano di vostro gradimento. 🤩
anyway vi lascio, peace, love and flowers for everyone.😍🌷
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𝐅𝐫𝐢𝐞𝐧𝐝𝐬 𝐨𝐫 𝐁𝐨𝐲𝐟𝐫𝐢𝐞𝐧𝐬? ;; 𝐌𝐨𝐬𝐥𝐨𝐰
FanfictionGiorgio e Giulio sono amici da un bel po' di anni, ma le sensazioni che provano quando sono insieme sono inevitabilmente forti e chissà, forse da semplici amici diventeranno qualcosa di più... (Scritta quando avevo poco più di 14 anni, vi prego di n...