WOLFSTAR - One Shot n. 2

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Harry non riusciva a dormire. La sera era andato a letto verso le undici e mezza, come tutti gli abitanti di Grimmauld Place, ma, a differenza di Ron, che non appena aveva appoggiato la testa al cuscino aveva iniziato a ronfare, non aveva nemmeno fatto in tempo ad addormentarsi che sentì la voce acuta di Voldemort rivolgersi a Codaliscia: "Uccidi l'altro!" Un lampo di luce verde e Cedric morto, di fianco a lui. Non ne poteva più di rivedere la morte di Diggory continuamente. Si girò su un fianco, dando le spalle alla porta della stanza. Dalla finestra filtrava una debole scia di luce dovuta dai lampioni ed Harry si perse nei suoi pensieri fissando la polvere vorticare in controluce. Non riusciva a capire perché Caramell si ostinasse a negare l'evidenza. Non ne poteva più di tutte le malelingue che continuavano a tormentarlo ovunque, degli incubi su Diggory, sui suoi genitori, su Voldemort e su quella maledetta porta nera. Durante il giorno accumulava così tanti pensieri e domande senza risposta che quando alla sera crollava a letto, i suoi sogni erano tormentati da tutto quel caos che aveva in testa. Volse uno sguardo verso la sveglia che si era procurato durante l'estate dai Dursley: era una vecchia sveglia di Dudley che aveva raccattato dall'immondizia, ma si era resa piuttosto comoda dato che, essendo fuori dai confini di Hogwarts, non poteva semplicemente lanciare un 'tempus'. Era l'una e venticinque di notte. 

Stanco di ascoltare il russare di Ron, il Bambino Che E' Sopravissuto decise di alzarsi e andare giù in cucina a bere del latte o farsi un tè. Avrebbe di gran lunga preferito farsi un caffè, ma voleva evitare di tornare in camera con meno sonno di quello che aveva già. Il caffè lo avrebbe bevuto la mattina. Anche perché ormai si stava assuefacendo della caffeina. Beveva decisamente troppo caffè per riuscire a contrastare le ore di sonno perdute.

Si alzò piano, cercando di far cigolare le molle di quello stupido e vecchio letto il meno possibile. Sì, ok, Ron aveva il sonno pesante, ma preferiva comunque evitare domande scomode, a quell'ora della notte, da parte dell'amico sul perché era sveglio a quell'ora e sul dove stesse andando.

Appena fuori dal letto si infilò un paio di grossi calzini di lana, il maglione alla Weasley sopra la maglia sgualcita che usava come pigiama e uscì, in punta di piedi, dalla stanza. Convinto di ritrovarsi al buio più completo, si stupì di vedere una fioca luce che veniva dal piano di sotto.

Estrasse la bacchetta puntandola davanti a sé e scese le scale lentamente, con tutti i sensi in allerta. Scese le scale si rese conto che la luce proveniva dalla porta, socchiusa, del soggiorno. Si avvicinò in silenzio e sbirciò dentro la stanza: ciò che vide lo lasciò di stucco. Tutto si era immaginato, ma non quello. 

Sirius Black stava baciando appassionatamente Remus Lupin, in piedi, al centro della stanza.

Per poco Harry non rischiò di farsi beccare dato che la bacchetta aveva rischiato di scivolargli dalla mano, tanto era lo stupore. 

Remus si staccò da Sirius per riprendere fiato. 

-Perché dobbiamo continuare a vederci a quest'ora, Remus?-

-Ne abbiamo già parlato, Sirius. Non sono ancora pronto.-

-Non lo sei mai stato.- Sirius, dal tono di voce, sembrava amareggiato.

-Ti chiedo di aspettare ancora un po'...-

-Ho aspettato il momento in cui avrei potuto baciarti e stringerti a me 12 anni, chiuso in una gabbia e con i dissennatori che cercavano di strapparmi via tutti i ricordi più belli che ho con te, Remus! Il nostro primo bacio, la nostra prima volta, te li ricordi, Remus?- Harry sentì un singhiozzo strozzato da parte di Remus, ma Sirius non ci badò e continuò  -Sono stanco di aspettare! Voglio essere libero di amarti ogni ora del giorno, non solo dopo la mezzanotte! Nemmeno a James avevi voluto dirlo. E ora dov'è? E' morto! Non lo saprà mai! Vuoi che sia così anche per noi? Remus, sta iniziando una guerra: e se non dovessimo farcela? Il nostro amore verrà trascinato nella tomba di uno o dell' altro o di entrambi. E' questo che voglio fare: voglio essere libero di amarti prima che questa stupida guerra ci separi, perché so che sarà così ed ho paura di non potermi godere appieno questo nostro amore...- La voce di Sirius si era abbassata all'ultima frase ed una lacrima solitaria solcò il suo viso stanco. Remus cercava invano di reprimere i singhiozzi. 

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⏰ Last updated: Aug 25, 2018 ⏰

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