Profumo

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Era lunedì pomeriggio quando finalmente riebbi il mio telefono e il mio amato parka, stavo letteralmente congelando quella mattina a scuola. Purtroppo Noora aveva un compito e quindi aveva dovuto saltare la ricreazione, di conseguenza il mio ritorno alla civiltà era stato posticipato al nostro solito incontro al baretto fuori scuola.
Non appena arrivai mi fecero trovare tutto pronto, giubbino sulla sedia e telefono sul tavolo, perfettamente carico.
Noora mi sorrise, facendo spallucce. - Avevo immaginato che avresti voluto usarlo, quando te l'avrei ridato.
E infatti non aspettai un secondo di più e cominciai a leggere tutti i messaggi di whatsapp. Ce ne erano alcuni di Elena, persino di Liam, ma la maggior parte erano sicuramente del gruppo classe, e naturalmente vennero ignorati.
- Ehi però ci siamo anche noi- intervenne Becca, ridacchiando felice. La guardai. Da ieri non avevo avuto il tempo nè i mezzi per chiederle cosa fosse sucesso realmente. Ma sembrava stare bene, insomma aveva un po' di occhiaie, ma quelle non mancavano a nessuno.
- Scusate ragazzi.- Sorrisi, mettendo il telefono in pausa e girandomi a fissarli divertito. - Di cosa stavate parlando?
- Della nuova foto di Julian...- intervenne Andrea, iniziando ad armeggiare col suo di telefono. A sentire quel nome, il mio cuore perse un battito. Che cosa aveva combinato?
Lanciai un'occhiatina a Noora, che mi fissava incuriosita.
- Guarda- mi richiamò Andrea, mostrandomi il telefono. Un Julian rilassato e assonnato apparve sullo schermo, circondato dalle lenzuola bianco nuvola del letto dove anche io avevo dormito.
Il suo sguardo era fisso e deciso come al solito, ed era capace di mettermi in soggezione anche attraverso una foto.
Ma fu quello che c'era scritto nella didascalia che mi fece letteralmente arrossire. "Tu non ci sei, ma il tuo profumo rimane.".
- Secondo voi chi è la nuova fiamma di Julian?- chiese Becca, tentando di mostrarsi distratta. In realtà sapevano tutti che era super interessata e probabilmente aveva chiesto a migliaia di persone prima di noi. La cosa bella peró e che mi fece sorridere è che questa "nuova fiamma" non era una ragazza.
In realtà non sapevo cosa fare. Ieri avevo fatto una grande figura di merda con Julian e non volevo si facesse strane idee. Era stato divertente, ma adesso basta. Ceh non credo ci sarebbe stato un continuo.
- Forse Anita, quella delle cheerleader- propose Andrea, prendendo un sorso della sua cioccolata. - Insomma tu hai detto che a Julian piacciono le ragazze supermagre, lei sarebbe perfetta e poi li ho visti anche parlare alla festa.
Sperai con tutto me stesso che non interpellassero me, infondo Andrea e Noora avevano visto anche me parlare con Julian alla festa. Ma se ci avevo parlato non significava che avevo fatto qualcosa di losco?
- Non lo so- Sorrise Becca, stringendosi nel suo cappotto di lana. L'inverno era arrivato ormai e a momenti sarebbe anche caduta la prima neve. - Potrebbe essere anche Anja- Indicò la ragazza che si stava sedendo qualche tavolo più in là. - anche se lei non è molto magra...
- Oh andiamo!- mi lamentai. Fu più forte di me. - E lei sarebbe chiatta?
- Non ho detto che è chiatta- si spiegò Becca, sorseggiando il suo drink alla ciliegia. Come faceva a bere qualcosa di così freddo, quando la temperatura era più bassa di quella in frigorifero, lo sapeva solo lei. - Insomma sto solo dicendo che i ragazzi hanno dei gusti. C'è chi ama il culo grosso e chi quello piccolo.
Mi mossi a disagio sulla sedia. Quel discorso era assurdo. Avevo sempre pensato che una volta trovata la mia persona sarei andato oltre il banale aspetto fisico, insomma l'attrazione è molto più forte a livello mentale, piuttosto che fisico.
- Secondo me la cosa più assurda è che voi stiate davvero facendo questo discorso- intervenne Noora, ciccando dentro a un bicchiere semivuoto. - Insomma Julian ha una nuova ragazza, che si fotta. Tanto che ce ne importa.
Diedi un morso al cornetto intatto di Noora. Il sapore familiare del cioccolato mi invase la bocca, facendomi salire quasi in paradiso. - Concordo.- Ingoiai un altro pezzettino. - E poi il cibo è troppo buono per poter pensare davvero alla linea.
Feci ridacchiare un po' tutti, soprattutto Andrea che stava praticamente divorando il suo cornetto. - È vero.
- Piuttosto- intervenne Noora, offrendomi una sigaretta. - Potete per favore dirmi che il periodo delle feste è finito?
Becca abbassò lo sguardo dispiaciuta. - In realtà ci sarebb...
Sbuffai prima che finisse. - Se vedo altra gente ballare e bere senza un domani, giuro che vomito.
Becca mi fissò con un sorriso timido. - Ma ho già detto che saremo andati.
La fissai accigliato. Davvero, pensai. Adesso ero anche invitato alle feste senza saperlo. Delle volte mi mancava sul serio la mia vita da nessuno, insomma quella senza preoccupazioni, senza feste, senza alcol, senza Julian...
- E poi è per una buona causa.
Il mio sguardo non cambiò.
- Sarebbe l'asta per il ballo invernale- intervenne Andrea, spiegandomi quella che Becca definiva "buona causa".- È una specie di asta organizzata dalla crew dei rappresentanti.
- Un'asta?- chiesi confuso. - E che c'è in palio?
Andrea e Becca si lanciarono degli sguardi maliziosi, come se la sapessero lunga. Perchè ero sempre l'ultimo cretino a sapere le cose? Questa cosa mi dava fastidio...
- Ti faccio vedere l'evento su facebook.
Mi passarono nuovamente un cellulare, mostrandomi la pagina di un evento con un nome strano: A.N.J.A.L, probabilmente le iniziali di qualcuno. Si trattava di un'asta, in palio c'erano i biglietti per alcune delle feste più esclusive dell'anno, ma soprattutto la possibilità di baciare dei ragazzi. E fra questi, naturalmente non poteva mancare il volto del cretino di turno. Julian.
- Un'asta per dei baci?- chiesi incredulo, guardando gli altri, che annuirono tutti senza fiatare. Probabilmente si aspettavano questa reazione da parte mia. - Ma è prostituzione!
Noora ridacchiò. - Ma andiamo, è solo un bacio...
- Rientra comunque nella definizione di prostituzione- mi girai a fissarla incredulo. - Vendere il proprio corpo per soldi.- continuai a scorrere le info. - E a quanto vedo si farà anche a casa mia, perfetto. Dovró scappare quella sera.
- Ma andiamo!- si lamentó Andrea. - Non possiamo mancare, sarà divertente.
- Ma cosa?- chiesi. - Io non prenderó mai parte a uno di questi eventi. Ceh sarebbe come supportare la prostituzione...
- Andiamo! Non fare il bacchettone..- mi disse Becca, lanciandomi uno sguardo dispiaciuto. Che c'è? Voleva fare leva sulla pietà?
Forse avrei dovuto risponderle che avevamo capito tutti che lei voleva fare solo un'offerta per baciare Julian. Ma fortunatamente le mie labbra non si aprirono.
- Sapete ragazzi, mi sono appena ricordato di dover fare una cosa- dissi, recuperando giubbino e telefono e alzandomi dalla sedia.
- Oh andiamo!- mi richiamò Noora, accarezzandomi il braccio che allontanai subito. - Non puoi andartene solo perchè non siamo d'accordo con te.
- Non lo sto facendo per quello- li rassicurai, allontanandomi. Oh invece lo stai facendo esattamente per quello, mi rimproverò la mia coscienza. Decisi di ignorarla, voltandomi a fissarli di nuovo, la sigaretta che mi pendeva dalle labbra.
- Ad ogni modo, ci penserò.

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