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Toby scalciò  un sassolino. Si sentiva che aveva perso  del tutto. Sapeva che Jack gli aveva detto una bugia. Se lo sentiva. Ben era in casa e lui non aveva voluto farlo entrare per ciò che gli aveva combinato. Dopotutto,non era nemmeno in lui e quelle parole la aveva dette per la rabbia maggiormente.
Tirò  un calcio a un altro sasso, facendolo volare e scontrare con la corteccia di un albero. Sbuffó, aprendo la porta di casa. Dallo strano silenzio che c'era nell'ambiente poté intuire che nessuno fosse presente in casa. Per questo, raggiungendo le scale e salendo  verso il piano superiore, Toby decise di andarsi a riposare per mettere in chiaro alcune idee.
Avrebbe dovuto parlare con Ben quando sapeva di essere da  solo con lui e non aveva mai questa opportunità; infatti,  il biondo, ogni giorno, era circondato da creepypasta che lo proteggevano  da qualsiasi pericolo. Questo Toby lo poteva benissimo sapere perché i primi  mesi era lui il tutore di  Ben,per aiutarlo ad ambientarsi con la nuova famiglia e con la nuova casa, e quindi lo proteggeva lui da tutti gli eventuali pericoli che gli avrebbero provocato un danno. Ben era molto debole, nonostante fosse un qualcosa di non identificato.
Non si sapeva  cosa era,molti lo definivano un demone altri pensavano che fosse solo un fantasma di un ragazzino innocente morto  per mano di un padre alcolizzato e poco negligente, attraverso un rito.
Comuqnue per lui era troppo presto per difendersi e per uccidere altre  persone.
Toby con un ennesimo sbuffo,si andò a gettare sul letto e chiuse gli occhi. Almeno avrebbe potuto sfruttare quel silenzio che c'era in casa per potersi riposare come non aveva mai fatto negli ultimi giorni,dato che i molti pensieri su Ben che gli stavano aleggiando  nella testa nell'ultimo periodo non gli avevano permesso di riposarsi  a dovere.

Il biondo,nel frattempo, era riuscito a convincere il clown a strisce per poter andare a parlare con Toby e ,quest'ultimo, anche se molto titubante sul da farsi, si era convinto,lasciandolo andare.
In quel momento, Ben si era ritrovato a girovagare per la foresta. Non era mai andato a casa degli altri e non sapeva nemmeno dove si trovasse, come lo stupido non aveva chiesto neanche delle indicazioni agli altri. Il suo senso dell'orientamento,inoltre, era pari a zero.
Una leggera brezza fresca gli andò a scompigliare  la morbida chioma cinirea, provocandogli un leggero brivido lungo la spina dorsale. Il suo udito sopraffino percepì anche lo spostamento delle fronde degli alberi e le folate di vento andarsi a scontrare con le foglie cadute per terra.
Lo sguardo profondo e scuro del ragazzo si girò  tutto intorno e il suo esile corpicino ebbe un  sussulto quando vide uno scoiattolo fare capolino davanti ai suoi occhi.
Sei un killer. Dannazione, Ben. Hai paura anche della tua stessa ombra ora ?
Non hai mai avuto paura di niente,nemmeno dei giochi horror per la play.
Questi  erano i pensieri nella sua testa, un po' pensati per esorcizzare la sua paura anche se inconsciamente.
Un rumore di statico lo costrinse ad appoggiarsi le mani sulle orecchie.
Dovette piegare il corpo e la testa in basso, stringendo di più le mani intorno alle orecchie a punta che si ritrovava. 
Il rumore di statico cessò  all'improvviso e lui fece un respiro di sollievo, mettendosi dritto.
Riconobbe la possente figura dell'uomo con lo smoking.
Il viso pallido senza tratti facciali  non gli trasmetteva nulla di che.
Ben strinse le spalle e serrò le labbra in una linea dritta. Forse lo Slenderman era lì  perché già sapeva o intuiva qualcosa.
Ben parlò  dopo un breve periodo di pausa.
《Cerco la casa dei proxy... credo di essermi perso. Devo parlare solo con Toby.》
L'uomo annuì, senza proferire parola. Allungò   poi una mano verso il ragazzo e questo, di conseguenza, chiuse gli occhi. Sentiva che qualcosa di male stava per succedere,ma invece no.
Sentì  una leggera pressione sulla sua spalla, che lo fece rilassare, e poi uno spostamento  d'aria che gli fece smuovere i capelli.
Riaprì un occhio; si accorse di essere in una stanza. Slenderman era scomparso e c'era solo un letto,sulla quale era stesa una persona che non riconobbe da subito dato che dovette avvicinarsi per capire che si trattasse di Toby.
Stava dormendo , steso su un fianco e con le mani infilate sotto la testa.
Ben non sapette  resistere e appoggiò  due dita sulle labbra di lui. Erano come le aveva sempre immaginate.
Si allontanò  quando vide che il ragazzo fosse sveglio e strinse la mano in un pugno, iniziando a balbettare delle scuse mentre un brivido gli salì dietro la schiena.

《Ben...》
Mormorò solo Toby, stropicciandosi gli occhi con una mano e facendo per avvicinarsi a lui.

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