La chiamavano Bocca di Rosa

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"Isabela, abbiamo avuto ancora problemi con una delle tue ragazze. Deciditi a fare qualcosa."

"Le mie ragazze? Non hanno mica il mio timbro sul culo!" scoppiò a ridere Isabela. "Sono solo amiche mie. Sono il loro buon pastore."

Il sentiero fra i pini della Costa Ferita era tutto un assordante frinire di cicale; fra la polvere e il caldo, la ronda di Aveline era un lungo tedio solitario, che le occasionali bande di pirati interrompevano ormai di rado. Così, un po' per scacciare la noia delle lunghe giornate estive, un po' in cerca di nuovi promettenti angoli di scogliera da perlustrare, spesso qualcuno accompagnava il Capitano; quel giorno le trotterellavano dietro, leggere e senza armatura, Isabela e Hawke.

"Che hanno combinato le sue ragazze?" chiese Iseult, una mano sollevata a schermarsi il viso dalla luce che pioveva fra i rami.

"Furto. All'ennesimo ignaro...cliente."

"Stai opprimendo il libero commercio, Aveline." fece spallucce Isabela.

"Non è del vostro commercio che mi interesso, ma dei vostri clienti. E di quel che pescate dalle tasche dei pantaloni che avete abbassato."

"Mi ferisci, ragazzona! Io non mi faccio pagare. E quelle sono solo opportunità colte al momento giusto. Piccoli crimini senza vittime..."

"Fatta eccezione per le svariate vittime."

"Dettagli. Piccoli dettagli senza vittime..."

Camminando dietro di loro, Iseult rideva sotto i baffi. "E insomma, Bela cosa dovrebbe farci?"

Aveline sbuffò aggiustandosi lo scudo sulla schiena. "Tenere a freno le sue pecore!"

Hawke e Isabela scoppiarono a ridere.

"Non ti prometto niente, ragazzona, ma proverò a riportare il gregge nei ranghi."

"Probabilmente sarebbe più facile insegnare a quei poveracci a tenere gli occhi aperti." sogghignò Iseult.

"O a tenerlo nei pantaloni!" concluse Isabela mentre uscivano dalla macchia di pini nella polvere piena di sole.

°°°

"Manco dalla Città Bassa da troppo tempo, a quanto pare." constatò Hawke quella sera davanti a una pinta di birra. Dentro l'Impiccato faceva un caldo d'inferno, così si erano tutti rifugiati nel piccolo terrazzo annesso alla suite di Varric. Era minuscolo e a volte il vento lo metteva direttamente a tiro del fumo delle cucine, ma almeno era all'aperto e lontano dal viavai della strada. Varric, Anders e Iseult aspettavano che arrivasse un quarto per giocare a carte, e ingannavano l'attesa in chiacchiere.

"Come mai ora Isabela è la Santa Matrona delle Puttane?" si informò Hawke, seduta a terra.

Anders sbuffò una risata. "Come potrebbe non esserlo, se mai!"

"Credevo che bazzicasse solo la Rosa."

"Con questo non rendi giustizia allo spirito egualitario della Rivaini, Hawke." osservò Varric agitando verso di lei il boccale. "La Città Bassa brulica di puttane non abbastanza fortunate da tenere il culo al caldo alla Rosa."

"E Isabela è una specie di Madre della Nidiata delle puttane." completò Anders arricciando le labbra.

"Una che?"

Il mago fece un gesto vago con la mano e non approfondì, ma si versò generosamente altra birra.

"Non solo qui alla Città Bassa. Anche il porto, le vecchie miniere... Dozzine di ragazze in mano a papponi, banditi, schiavisti. Quaggiù non è un letto di rose, Hawke."

La chiamavano Bocca di RosaWhere stories live. Discover now