" Cosa?" lo guardo in preda al panico.
"Vogliono me? Chi?" domando.
Leonard mi sorride.
"Non lo so. Non era nessuno, stavo scherzando" ride da solo.
"Tu... tu lo trovi divertente?" mi innervosisco.
"Sei solo un cretino!" esclamo.
Lui continua a sorridere.
"Dai, volevo solo sdrammatizzare un po' la tua ansia!" si giustica.
Scuoto la testa.
"Andiamo a casa" dico, ancora infastidita.
Mi incammino a passo di marcia verso la nostra abitazione.
"Scusami" afferma scocciatamente.
" È che sei sempre così tesa e sulla difensiva" cerca di spiegare.
" E a me dispiace tanto. Mi sembra quasi di non averti nemmeno più in casa" continua.
Rallento la mia andatura.
" In che senso?" lo guardo.
" Non mi guardi nemmeno, Autumn" dice allargando le braccia.
" È così da un po' di tempo" afferma.
" So che non è così, ma a volte non sembriamo neanche più essere una coppia" prosegue.
Corrugo la fronte.
"E tu saresti la stessa persona che si è lamentata della mia gelosia qualche ora fa? Decidi cosa vuoi da me, Leonard" ribatto.
"La tua non è gelosia, ma insicurezza" replica.
"Magari lo fosse! Forse in quel modo avrei la possibilità di ricevere almeno un bacio quando dormiamo insieme" mi guarda negli occhi.
Per poco non mi viene da ridere.
"Stai per caso dicendo che io non ti dedico abbastanza attenzioni?" chiedo.
"Non lo so. Secondo te sono abbastanza?" domanda.
" Vivi in casa mia. Direi di sì" affermo.
Scuote la testa.
"Vedi che non capisci neanche il punto del discorso?" riprende a parlare.
" Io e te non siamo così" dice.
"Non credo che tu ti sia dimenticata come andassero le cose prima di qualche mese fa" mi sfida.
" Forse perché dopo così tanto tempo trascorso a fingere che tra noi non ci fosse niente abbiamo finalmente deciso di ammetterlo" replico.
" Bene, e dopo quello? Raggiunti i nostri obiettivi possiamo ritenerci soddisfatti? Un paio di notti insieme e poi condividere un tetto senza neanche più guardarci in faccia, quasi?" incrocia le braccia.
"Come se fossero state soltanto un paio..." alzo gli occhi al cielo.
" Hai capito quello che voglio dire" ribatte.
" Che cosa sei, un umano frustrato? Hai bisogno che io venga a letto con te per capire che tengo alla nostra relazione?" mi innervosisco.
"Devo ammettere che ogni tanto mi farebbe piacere" scrolla le spalle.
"... Ma non è l' unica cosa di cui parlo" continua.
" Io e te siamo sempre stati un paio esplosivo. Ogni volta che ci vedavamo non facevamo altro che ridere, e prenderci in giro, perfino litigare, e poi finire sul tuo letto. È questo ciò che fanno le coppie vere. Nessuno pretende una relazione perfetta, ma la nostra non so nemmeno se possa definirsi tale" dice.
" Io e te che cosa facciamo da quando viviamo insieme?" mi domanda.
" Tutto" rispondo.
" Sbagliato" scrolla le spalle.
" Da quanto tempo non usciamo? Da soli, oppure con alcuni amici? Da quanto tempo non mi concedi più che un bacio appena sveglia, se è una giornata buona? Da quanto non ridiamo davvero?" mi guarda.
Rimango senza parole.
" Sei sempre, perennemente nervosa e turbata, Autumn" afferma.
" Continui perfino ad avere degli incubi, e non osare dire che non sia vero" mi avverte.
" Io capisco tutto quello che tu possa provare dopo ciò che ti è successo, e lo rispetto come ho sempre fatto. Sto solo cercando di capire perché non possa riavere indietro la stessa ragazza con cui uscivo prima della convivenza" spiega.
" Sono sempre io" rispondo.
"... Con la differenza che fingere che tutto vada bene un paio di sere la settimana è un po' più complicato che farlo ventiquattro ore al giorno, tutti i giorni" scrollo le spalle.
" Ma tu non devi fingere con me" replica lui.
" A questo punto mi viene da pensare che quindi tu non abbia mai provato nulla di reale" mi guarda.
" Non è così" ribatto.
" Ho solo bisogno di trovare il modo per superare il tutto" sospiro.
Lui non dice niente.
" Io non ti voglio perdere" lo guardo.
" Non mi ero mai resa conto di trattarti in questo modo" ammetto.
" Mi dispiace, Leo" dico.
Annuisce.
" Va bene, come non detto" sorride lievemente.
" Andiamo a casa" decide, poi mi sorpassa e cammina davanti a me senza mai voltarsi.
No, non è questo che voglio.
" Perché dubiti che io possa essere realmente gelosa di Evelyn?" gli domando.
Lui si gira a guardarmi.
"Perché tu non temi che lei possa portarti via me. Tu hai paura che lei ti soffi il ragazzo, chiunque esso sia" risponde.
" Tu hai paura di rimanere senza qualcuno, non di essere senza di me" prosegue.
" Spero davvero che tu lo riesca a capire"aggiunge.
" Questa è una tua supposizione, non la realtà" mi difendo.
" Ne sei sicura? " domanda.
Faccio per rispondere, ma lui mi precede.
" Sei mai stata completamente sola da quando la tua migliore ed unica amica è morta?" mi domanda.
Per un attimo mi manca il fiato.
" La risposta è no. Ti bastava prendere in mano il telefono per avermi lì con te" mi guarda.
"E tu sei terrorizzata all' idea di non poterlo più fare" dice.
" Tu non avresti paura al posto mio?" domando.
" Io so solo di conoscere ciò che provo e di non nascondermi dietro a nessuna maschera" allarga le braccia.
"Nonostante non mi piaccia fare lo sdolcinato, non posso neanche fingere che non mi importi di te" afferma.
" E mi riferisco a te come persona completa, a partire dal punto di vista fisico fino ad arrivare all' ultima goccia della tua essenza interiore" dichiara.
"...Non come compagna con cui condividere un tetto per non restare da solo" prosegue.
Deglutisco.
" Continui per la tua strada, convinto che a me non importi nulla e non vuoi neanche provare a credere alla mia versione" replico.
" Penso di averne tutte le ragioni" si difende.
" Ecco, lo vedi? Dritto per la tua direzione" allargo le braccia.
" Se solo tu mi lasciassi spiegare..." mi lamento.
" Tu non sapresti nemmeno come spiegarlo" afferma.
" Probabilmente ti inventeresti sul momento una serie di scuse vagamente plausibili per poi mettere piede in casa e tornare come prima" ribatte.
" Ma cosa stai..."
"Autumn, mi hai mai detto di amarmi?" domanda all' improvviso.
Rimango di stucco.
" Non ce lo siamo mai detti. Sappiamo entrambi che non siamo abbastanza mielosi per farlo" sorrido lievemente, forse sperando di alleviare la tensione.
Lui si avvicina a me.
Si posiziona a pochi centimetri dal mio viso.
" Io ti amo" afferma guardandomi negli occhi.
" E tu?" mi domanda.
Rimango di sasso.
" Io..." mormoro.
Lui annuisce.
" Come pensavo" commenta prima di voltarmi le spalle e riprendere a camminare.
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Extreme
VampireÈ trascorso quasi un anno da quando Autumn, Leonard e i loro amici si sono lasciati alle spalle un' esperienza drammatica senza precedenti, trovando e seminando la morte. Ognuno è tornato a vivere la propria esistenza da immortale, chi da solo e chi...