Tu sarai mia.
Fu ciò che ricordai del sogno di questa notte non appena mi svegliai grondate di sudore, il cuore galoppava nella mia gabbia toracica senza l'intenzione di calmarsi.
Mi guardai intorno per rassicurarmi mentre i miei capelli venivano mossi leggermente dal vento proveniente dalla finestra lascia aperta.
Un brivido di freddo mi percorse le braccia, provocandomi la pelle d'oca.
Non ricordavo di aver lasciato aperta la finestra, ma nell'ultimo periodo la memoria soleva giocarmi scherzi di cattivo gusto.Era passata una settimana da quando avevo discusso sia con Jackson, sia con Harry; non avevo più intrapreso una conversazione con loro, e ciò non sembrava disturbarmi più di quanto avessi pensato.
Mi stavo concentrando sulla scuola, sulla mia media, non volendo pensare a nient'altro che potesse distrarmi, psicopatici seriali inclusi.
Ero consapevole che prima o poi avrei dovuto affrontare l'argomento, ma per ora preferivo continuare a vivere nel mio mondo idilliaco, ma comunque minacciato da quello reale.Guardai l'ora sullo schermo del telefono e potei constatare quanto fosse ancora presto, ma a causa della mia mancanza di sonno scesi al piano inferiore, cercando di fare il minor rumore possibile.
Presi la mia tazza e, solo dopo averci messo dell'acqua, la posizionai dentro il microonde, per farmi una tisana.
Mi sedetti sul divano coprendomi con la coperta azzurra e sorseggiai lentamente la calda bevanda che mi riscaldò immediatamente.
La luce della luna illuminava la stanza con una lucra argentea, ricordo ancora quanto trovai bellissimo il cielo stellato quella notte.***
Fui svegliata a causa della luce accecante proveniente dalla finestra, cosa che trovai alquanto strana, siccome la mia camera era dal lato apposto.
Mi destai e un dolore al collo mi obbligò a sobbalzare, mi guardai intorno e capii il motivo del mio malessere, mi ero addormentata in sala, sul divano.
Mi alzai lentamente ancora pervasa da quella sonnolenza mattutina che tanto difficilmente decide di abbandonare il mio corpo tiepido.«Sei mattiniera oggi.» Mi girai trovando mio padre appoggiato allo stipite della porta, con in mano una grossa tazza di caffè fumante, che impregnava la stanza con la sua fragranza.
«Oh, sì.» Ridacchiai accarezzandomi il collo, leggermente ancora in imbarazzo. Raramente riuscivo a salutarlo di prima mattina, poiché usciva molto prima di tutti noi.
«Vuoi una tazza di caffè?» Annuii sorridendo alla sua gentilezza e mi precipitai dentro la stanza.
Dopo aver bevuto il contenuto salutai calorosamente il Sig.Moore che uscii dalla porta in legno fino ad arrivare alla sua macchina parcheggiata alla fine del vialetto costeggiato dai piccoli lampioni notturni.In questi giorni mi occupai di terminare, per la seconda volta il progetto del Professor Granter e mi preoccupai di salvarlo, giusto per precauzione, così raggiunsi la mia camera e, dopo aver fatto il letto e scelto i vestiti per la mattinata, stampai due copie dell'elaborato, per poi infilarlo nello zaino nero in pelle.
Andai in bagno e, dopo essermi lavata e pettinata, mi vestii con ciò che avevo precedentemente scelto, guardai l'orologio e notai quanto il tempo fosse passato frettolosamente, così uscii di casa dieci minuti prima della sveglia degli altri, lasciando un piccolo bigliettino dove indicavo a Lucinda la mia uscita anticipata.Mi fermai da Granny's dove ordinai un cappuccino da portar via, insieme ad un piccolo cinnamon roll per la mia amica Beth, sapendo quanto lei ne andasse pazza.
Mi incamminai verso la scuola allacciando il cappotto in lana cotta essendoci più freddo di quanto ci fosse il giorno precedente.
Arrivai a destinazione, ovvero il grosso edificio grigio con indicante la scritta Brighton High School, era scarno e triste, senza nessuna traccia di verde a causa dell'inverno incombente.
Mi avviai verso l'armadietto dove solitamente mi trovavo con la mia amica, non avendola ancora adocchiata mi occupai nel rifornirmi dei libri per la prossima lezione quando qualcuno mi abbracciò di spalle facendomi sobbalzare.
«Piccola Gwen!» Mi strillò nelle orecchie la ragazza rompendomi non uno, ma ben entrambi i timpani.
Non capii cosa suscitasse tale allegria ma mi contagiò vederla così di buon umore, d'altronde in questo periodo era proprio quello che mi avrebbe fatto comodo.Alzai il braccio contenente il suo dolcetto preferito e la guardai complice aspettando la sua reazione che, come al solito, sarebbe stata euforica, conoscendola.
«Per me?» Strillò per la seconda volta, guadagnandosi qualche sguardo scocciato ed infastidito dai nostri compagni.
Annuii convinta facendola saltare sul posto dalla felicità e dall'euforia.Ricordo ancora quanto in questo periodo la giovane fosse spensierata ed allegra, ignara di quello che, da lì a poco, avrebbe scoperto, cambiandole la vita drasticamente.
Ma la cosa che mi disturbò più di tutto è che fui io la causa del suo malessere, o almeno in piccola parte.***
Salutai Beth la quale mi baciò ringraziandomi ancora del piccolo pensiero di questa mattinata; non avendo visto il riccio durante la giornata decisi, solo per non avere più nulla a che fare con il sottoscritto, di portargli di persona il progetto, non dovendo così più di dipendere da lui.
Ma scoprii più avanti di essermi pienamente sbagliata.Da qualche giorno a questa parte non giravo mai senza lo spray al peperoncino nelle tasche, consigliatomi, come compromesso, da Lucinda dopo che inutilmente mi avesse implorato di uscire sempre con qualcuno.
Raggiunsi la porta d'ingresso il legno scuro e premetti il campanello che risuonò nella villa, non avendo risposta provai ad abbassare la maniglia che, con grande stupore mi aprì la via verso la sua magnifica casa.
Un silenzio innaturale regnava nell'ambiente facendomi venire i brividi.
Un brutto presentimento mi intimava di uscire immediatamente dalla casa, ma il timore che gli fosse successo qualcosa prevalse sul mio istinto.«C'è nessuno?» Urlai, ciò che mi rispose fu solo l'eco della mia voce.
Andai in cucina per poggiargli i fogli sul tavolo e lasciargli un bigliettino con sopra le indicazioni di cosa fosse, seppure non ce ne fosse alcun bisogno.Raggiunsi la stanza ma una voce alle mie spalle mi fece rizzare i capelli sulla nuca, il battito prese a battermi troppo velocemente, proporzionalmente quanto aumentò la velocità del mio respiro.
«Qual buon vento, principessa.» Afferrai un coltello sulla penisola come arma, sperando che questo potesse tenerlo lontano da me.
Che diavolo ci faceva a casa di Harry?Ma nonostante ciò che avessi in mano, si avvicinò minacciosamente al mio corpo, facendomi indietreggiare lentamente fino a sbattere contro al frigorifero.
«Fai un altro passo e giuro che te lo ficco in testa.» Tuonai con sguardo deciso seppure stessi tremando, la sua risposta non fu altro che una risata seguita da un altro passo.
Senza neanche aver la possibilità di colpirlo mi strappò l'arma dalla mano puntandomelo alla gola.«Proprio come quando dovevi spararmi?» Continuò ridendo della grossa, senza spostare il coltello dalla mia giugulare.
«Questo è quello che ho scoperto, ma non-» Harry si bloccò sulla porta guardando la
situazione con sguardo freddo e distaccato, ma per un millesimo di secondo riuscii a notare la sua sorpresa e quanto ora fosse iracondo.
Come sua abitudine fare, la mandibola guizzava furiosamente mentre le pupille si dilatarono quasi a far scomparire il bellissimo color smeraldo dai suoi occhi.«Che cazzo stai facendo?» La conversazione amichevole che stava intavolando appena prima di vedermi mi spezzò il cuore in numerosi pezzi.
Erano.. amici?«Giusto un incentivo per essere sicuro che tu non stia bluffando.» Rise Peter attirandomi a lui, posizionandosi dietro di me.
Potei sentire come la sua erezione cominciò a crescere contro il mio bacino, facendomi mancare il respiro.«Oppure potrei mostrarti finalmente quello che hai solo sentito.» Harry non l'avrebbe permesso, mai, vero?
Sentii le lacrime accumularsi negli angoli degli occhi, facendomi ricordare ciò che mi aveva fatto.
Il riccio, non appena sentii quelle parole scivolare fuori dalle labbra rosee del mio aguzzino, strinse i pugni perdendo le staffe.«Non provare a torcerle ancora un capello o giuro che ti ammazzo con le mie stesse mani.»
A|N
Buonasera! eccomi con un nuovo capitolo! Secondo voi cos'hanno a che fare Peter e Harry? E perché sembrano conoscersi così bene?Domanda: Chi di voi frequenta ancora il liceo?
Lasciatemi un commento e una stellina come al solito, bacioni a tutti!all the love, Carolina❤️