Cap 3

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                             EDO
Arrivo a casa verso le tre, non c'è nessuno. I miei fratelli sono ancora a scuola e mia madre sarà a qualche conferenza o evento.
Afferro un trancio di pizza dal frigo e lo metto nel forno, prendo il mio libro preferito, mi metto seduta su una sdraio in terrazzo e finalmente accendo quella dannata sigaretta. Sfoglio velocemente le pagine per ritrovare il segno. È la quinta volta che lo leggo: Bianca come il latte, rossa come il sangue. Una storia d'amore, come quelle che scrivo io.
Arrivo all'ultima pagina con la maglia fradicia di lacrime.
Le mie storie di solito hanno un lieto fine, ma sono storie, questa é la vita: non c'è un lieto fine. Almeno nella maggior parte dei casi.
Il telefono squilla dalla cucina, "merda" penso, ho scordato la pizza in forno. Quando arrivo in cucina del trancio che stavo preparando non é rimasto che un triangolo carbonizzato.
"merda, merda, merda" penso mentre mi brucio le mani tirando fuori dal forno ciò che rimane della mia pizza.
Butto il pezzo di carbone nel cestino e mi prendo uno yogurt. Torno in terrazza ma poi ricordo che ero venuta in cucina per il cellulare così vado a prenderlo. Un messaggio di Edo:"posso venire? Ti devo parlare"
"ok" rispondo preoccupata, che mi dovrà mai dire?
Conosco Edo da quando sono piccola, la madre era un'alcolizzata che si tolse la vita quando lui aveva sette anni. Non ricorda molto di lei. È cresciuto con un padre che non sa fare il padre in un monolocale di una zona malfamata di Roma. Poi il papà ha vinto con una mano fortunata dieci milioni di euro alla roulette e da allora la sua vita é cambiata: si sono trasferiti in centro ed Edo si é iscritto alla mia scuola.
Un'ora dopo Edo arriva: ha una maglietta bianca bagnata dalla pioggerellina sottile che é appena caduta. Gli addominali scolpiti ben visibili, i capelli d'oro scompigliati dal vento e gli occhi azzurri brillano come non mai.
Niente.
Non mi piace.
Lo saluto alzando il dito medio, lui mi risponde nello stesso modo ridendo.
"che vuoi" faccio io.
"come sei accomodante oggi" ride lui "é quel periodo del mese?"
Sbuffo e rido "perché non sei venuto? Mi é toccato accettare di andare ad una festa con Lola"
"non avevo voglia, ho fatto finta di avere la febbre. Una festa ogni tanto ti farebbe bene sembra che ti sia appena morto il gatto"
"non mi piacciono le feste, troppo casino" sbadiglio "che mi dovevi dire?"
Edo si schiarisce la voce "io e Giulia lo abbiamo fatto"
"scherzi?" chiedo io stupita "beh grande, c'è.. Fantastico giusto?"
"non proprio" fa lui abbassando lo sguardo "non so cos'è, Giulia é bella, simpatica e tutto ma.. non credo sia quella giusta per me" si sfrega le grandi mani sui pantaloni "le piace la musica trap, e sai che io odio la trap. È così.. superficiale ecco"
"allora lasciala" scrollo le spalle.
"non è così facile" risponde scorbutico "non ho il coraggio e non mi va di star solo".
Al che mi alzo e dico "facciamo così: stasera vieni con me e Lola alla festa a casa di Chicco, così ti diverti e per stasera almeno non ci pensi."
"va bene" risponde dubbioso "che ti metti?"
"non so" alzo le sopracciglia, Edo é sempre stato molto attento alla moda e al mio stile "credo dei leggins e una felpa"
Edo porta le mani al cielo con fare scenico "andiamo in camera e ti trovo qualcosa di decente".
Non so cosa intendesse per "andiamo in camera" perché appena arrivato alla porta della mia stanza mi sbatte la porta in faccia dicendo "aspetta qui,  ci penso io".
Mi siedo appoggiando la schiena alla porta e soffoco uno sbadiglio, che ha di male la mia felpa?
Dopo venti minuti Edo riemerge dalla porta con una montagna di abiti in mano e me li fa provare uno per uno. Alla fine mi costringe ad un vestitino striminzito di velluto nero e dei tacchi alti da far paura. Mi sistema trucco e parrucco e poi ci sediamo in soggiorno aspettando Lola.
"ma un ragazzo te no?" chiede Edo.
"a scuola sembra di stare allo zoo e non conosco altri ragazzi" rispondo automaticamente.
"guarda che ci sono dei ragazzi davvero carini a scuola" fa lui.
" come mai guardi i ragazzi?" sorrido beffarda.
Edo arrossisce subito e comincia a farneticare
"no no, intendevo...si insomma credo che per ehm... gli standard femminili ci siano ecco delle persone che potresti frequentare. Ti pare che guardo i maschi? Io dopo la Carrà ho come passione le donne!"
"certo certo" alzo gli occhi al cielo" stavo scherzando, andiamo é arrivata Lola".

Siamo due stelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora