-🌿E L E V E N🌿-

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«resta qui, ti prego»

Jungkook sorrise dolcemente a Jimin, si abbassó al suo livello, gli posó delicatamente una mano sulla guancia sinistra e gli diede un bacio casto, a stampo.

«Vorrei rimanere, Jimin, ma è già tanto che mia madre non mi abbia ancora chiuso in casa dopo tutte le uscite fuori orario. Mi dispiace, ma tu stai tranquillo, io torneró da te il prima possibile se accadesse qualcosa. Peró promettimi che smetterai di piangere.»

Jimin annuì.

«va bene, ma a una sola condizione.»

Jungkook lo guardó leggermente confuso, ma poi sorrise dolcemente.

«Tutto ció che vuoi.»

Jimin ricambió il sorriso.

«baciami più spesso.»

Jungkook a quella frase gli diede un altro bacio, sta volta con più foga.

Quindi si staccó, e Jimin si lasció sfuggire un sospiro.

Jungkook si alzó lentamente, continuando a sorridere.

«Buona notte, raggio di sole.»

Si voltó, dopo il "buona notte" ricambiato, e se ne andó.

Jimin sospiró alla mancanza sentita del castano, la casa era ormai molto silenziosa e vuota senza di lui.

«Cosa mi stai facendo...»

Sussurró, alzandosi pigramente dal divano, e dirigendosi verso il bagno a farsi una doccia.

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Poco tempo dopo, Jimin si ritrovó nel mondo dei sogni, senza tracce di lacrime.

Poteva vedere una luce chiara, accecante ma calda, piacevole.

C'era una figura dietro quella luce, qualcuno di familiare, che stava stringendo il piccolo angioletto dallo sguardo assonnato.

Ma perché era così malinconico?

C'era qualcosa che non andava, ma Jimin non capiva cosa.

«Cos'è questa malinconia?»

Non poteva alzare la voce più di tanto, non ci riusciva.

Senza preavviso, si sentì avvolto da un'improvvisa tristezza, ma non stava piangendo.

«Ti voglio bene, fratellino. È solo il momento di dirmi addio. C'è qualcun altro adesso.»

Addio, era ció che disse Jimin, con un leggero sorriso in volto, capendo cosa stesse succedendo.

Si rese conto che il fratello fosse orgoglioso di lui, era felice.

Tutto scomparve improvvisamente, lasciando soltanto il sapore neutro dell'aria entrare nei suoi polmoni.

Era tutto compatto adesso.

Aprì gli occhi pigramente:
era mattina.

Jimin sorrise, e guardó verso l'alto, salutando con la mano

«Addio, fratello.»

Rimase a guardare il soffitto per qualche secondo, per poi riabbassarlo, rendendosi conto di star sorridendo.

Prese il telefono poggiato sul comodino, e scrisse a Jungkook.

-WhatsApp-

“Sto sorridendo.”

“È merito tuo.”

Ti amo.

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Weila.

Spero vi sia piaciuto il capitolo, anche se corto.
Vi giuro che il capitolo dopo è tipo lunghissimo e ho paura che forse ho fatto accadere troppe cose assieme, ma quando l'ho scritto avevo una voglia matta di appunto scrivere, e quindi nulla mi sono lasciata andare haha.

Va be', al prossimo capitolo!

Ciao🍃






-🌹My Angel🌹-  ‹Jikook› Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora