Scema

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Quella contesa camicetta azzurra rimane sulla gruccia; i calzini con i fenicotteri sono solo miei e la bella borsa nel tuo armadio non mi piace più.

Siedo fin troppo comodamente su questo divano, cercandoti accanto a me, in un posto vuoto.

Torno al nero cancello, stringendo sulle grate le mie dita arrossate, e riesco a vedere i segni netti delle pennellate: papà non è bravo in queste cose.

La testa sembra svitarsi nel guardare questa strada vuota e nella macchina blu ci sono solo mamma e buste della spesa.

Ogni aereo che passa sopra casa, mi fa sentire la tua voce fioca, sbeffeggiandomi.

"Sorella scema".





Note Padfottiane:

Questa drabble è stata scritta di getto, al mio solito.

Parla di me, di mia sorella e dei 1480km che ci separano e che non riesco a sopportare. Mi manca tantissimo e quindi è nata "Scema", anche se la parola esatta dovrebbe essere Babba, il termine siculo con cui lei mi chiama ironicamente.

La drabble partecipa al contest "Drabble & Flashfic" del ClubInchiostro ( vi lascio il link dove potrete sbirciare https://www.wattpad.com/story/131590512-drabble-flashfic-aperto ). Come da richiesta mi sono ispirata a una delle parole da scegliere, ovvero Iktsuarpok (quando si aspetta qualcuno e non si riesce a smettere di controllare se sta arrivando).

Ciriciao,

Madame Padfoot


My wayWhere stories live. Discover now