Capitolo 10

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Come Sarah e Catherine aveva predetto, Mya fu costretta a girare per tutto il giorno restante prima della festa assieme a Thomas. La cosa più noiosa del mondo, anche perché ogni volta che il ragazzo la presentava a qualcuno e parlavano della festa, lei si doveva allontanare per non ascoltare e aspettare che i due, facendo molto con comodo, finissero di discutere. Anche quando il ragazzo le spiegò il motivo di quel da farsi, continuò a trovarlo patetico: a quanto pare, siccome tecnicamente i Chavs di città non l’avevano ancora ammessa, lei non aveva il diritto di ascoltare i discorsi sul gruppo. Certo, lo faceva ormai da mesi e più e venivano a dirle ora che non poteva... ecco perché a volte trovava le persone molto deludenti.

Davvero patetico, ma questa era la decisione del suo capo e così preferiva obbedire piuttosto che fare troppo la trasgressiva e farsi notare da quelli di città, almeno non sarebbe stata lei a creare scompiglio per la novità. A quanto pare erano anni che non si faceva vedere nessuno predisposto a mettersi in un gruppo in particolare, e il fatto che arrivasse lei e avesse personalmente deciso di divenire una Chavs, doveva portare una buona dosa di orgoglio tra quest’ultimi e umiliare gli avversari. Tuttavia lei aveva fatto quella scelta banalmente perché non le piaceva il modo di vestire di quegli pseudo punk. Ma oltre a quello, non sopportava Davil... anche se lo stesso non poteva dirsi per Simon. Forse...

Incontrarono solo un altro ragazzo per la festa che somigliava quasi in tutto e per tutto a Thomas, forse anche perché era suo cugino. Alto, prestante, capelli castani abbastanza scuri, ispidi però rispetto a quelli di Thomas, ed era molto più scuro di pelle anche se si capiva che non era per niente straniero, dai tratti soprattutto del viso. Quello che le disse quel ragazzo però, la lasciò quasi delusa.

Cugino

Davvero? Questa è la nuova arrivata?

Fischiò, e già questo lasciò abbastanza imbarazzato Thomas, oltre che furiosa Mya, alla quale piaceva ben poco essere trattata in quel modo da un ragazzo, senza un minimo di rispetto. La credeva per caso un oggetto?! Oh, presto o tardi ci sarebbero invece altri due oggettini graziosi messi molto peggio di lei tra le gambe di quel poveretto...

Cugino

Sei davvero carina, lasciatelo dire! Come ti chiami?

Mya

Mya... anche se preferirei che tenessi i tuoi istinti perversi per te.

Cugino

Hai anche un ottimo caratterino!

Mya tremò di rabbia: l’avrebbe preso a pugni se non fosse stato il cugino del suo capo gruppo ed era un po’ di giorni anche che si sentiva osservata. Erano arrivati quelli di città di entrambi i gruppi per il ballo, come al solito, ma il silenzio che c’era era fin troppo sospetto, come le aveva detto Sarah, e Mya non poteva fare a meno di essere sempre più inquieta ad ogni appuntamento con Simon. Fin troppo, forse...

Thomas

Allora... ehm... tu vieni alla festa? Posso contare su di te?

Cugino

Sì, certo! Figurati, ci sono tante di quelle ragazze che si possono considerare facili che tu non hai idea! Con questa storia del gruppo e di quelli di città, tu non le vedi proprio per nulla! Che sfiga! Condoglianze, amico...

Thomas

Già... un vero peccato. Bene allora ci vediamo dopo!

Thomas non sembrava realmente dispiaciuto, pareva interessargli molto di più del fatto che il cugino venisse. Chissà perché poi sentiva il bisogno di invitare tante persone... lei se lo spiegava in una maniera sola: se si fosse presentata molta gente, i due gruppi non avrebbero avuto la possibilità di azzuffarsi, un po’ per la paura della polizia, un po’ per altre faccende, ma comunque non l’avrebbero fatto. E più persone c’erano, più la possibilità di uno scontro diminuiva. Non si sarebbero forse neanche incrociati, se si andava avanti così, pensò Mya. La domanda che venne dal cugino di Thomas venne come un fulmine a ciel sereno. Dal nulla.

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