X. Problems

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Se non avete letto il capitolo IX. vi consiglio di tornare indietro 💕

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[Pov Reader]

Ancora tremante raccolgo le mie forze, per alzarmi in piedi, camminare a tastoni verso il bagno e dare un'occhiata al mio riflesso. La luce bianca a LED dello specchietto posto sopra al lavandino mi ferisce gli occhi, ci impiego qualche secondo ad abituare la vista a questa nuova intensità di luce e, dopo aver sbattuto le palpebre diverse volte, decido che è finalmente ora di guardare la mia immagine.

Non so precisamente cosa mi aspettassi di trovare, ma non vedo nulla di strano: niente occhiaie, niente borse sotto agli occhi, nessun brufolo o una qualsiasi altra irritazione. Solo quel piccolo taglio perfettamente dritto sul mio zigomo su una faccia un po' troppo cadaverica per quanto la mia carnagione in realtà sia.

Lo osservo meglio e dopo averlo sciacquato con abbondante acqua fredda mi rendo conto che non è niente di grave, per fortuna mi ha preso solo di striscio, ma avendo qualche problema di coagulazione ho perso più sangue di quanto questo tipo di ferita dovrebbe perdere. Prendo una garza pulita e il disinfettante dall'anta del mobile-specchio e comincio a tamponare meticolosamente il taglio. Chissà quali germi si annidano sopra ad una spada, o quante altre persone abbia ferito. Spero che non mi venga il tetano. Di certo non voglio che si infetti come quella che ho avuto sulla spalla.

Ora che mi sono tranquillizzata e ho smesso di tremare inizio a spogliarmi per l'improvviso desiderio di una bella doccia. Credo che nessuno possa immaginare quanto mi sia mancata; è una cosa che diamo così scontata, noi del XXI secolo.

Osservo la cicatrice sulla mia spalla e la prima cosa che mi salta alla mente è Jungkook.
Perché mai mi sta venendo in mente ora?
Perché l'ho lasciato indietro.

Non voglio pensare al motivo che mi spinge a versare una lacrima anche se probabilmente lo conosco. La guardo scivolare sullo zigomo come se fosse qualcosa di estraneo a me, come se non sapessi come si sia formata. Da brava ipocrita la asciugo con il dorso della mano e mi sbrigo ad entrare nella doccia. Ora come ora non mi passa nemmeno per un secondo l'idea di tornare su Hyperversum.
Non l'ho spento, ma comunque non ho intenzione di guardarlo per un po'.
Già...per un po'.
La paura di rimanere bloccata nuovamente nel medioevo mi distoglie dalla voglia di tornare, anche se forse...mi piacerebbe rivedere il suo volto un'ultima volta.

Sospiro appoggiando le mani con le braccia tese alla piastrelle della doccia, come se quella parete potesse sostenere il peso delle esperienze che mi sono lasciata dietro, facendomi scorrere l'acqua bollente sula nuca, sul collo, sulle spalle, lungo la schiena, su tutto il mio corpo fino ai talloni. L'acqua calda rilassa la mia muscolatura contratta, mi permette di lasciare andar via un po' di stanchezza, un po' di tensione.
Da quanto non dormo su un letto davvero comodo? Forse da troppo tempo.
Sono passati dei mesi la, qua... solo qualche ora.

The stranger who comes with an Apple - (Jk x Reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora