Capitolo 7

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Margherita
La sera della festa, Paulo mi venne a prendere alle nove.
Anche non volendolo, mi impegnai più del previsto ed indossai uno dei miei vestiti migliori.
L'idea di vedere Bernardeschi mi allettava e preoccupava allo stesso tempo.
'Sei bellissima' si complimentò Dybala prima di entrare a casa di Federico.
'Oh eccovi finalmente!' ci accolse quest'ultimo.
Indossava una camicia bordeaux e sfoggiava, per l'occasione, un nuovo taglio di capelli.
Sarebbe risultato inutile dire che stava benissimo.
'Auguri!'
'Grazie' rispose, evitando di guardarmi negli occhi.
Lo sorpassai ed andai a prendere da bere.
Sentii il suo sguardo su di me per tutto il tempo.
Rimasi a dir poco sorpresa nel vedere Chiara seduta sul divano con una birra in mano.
'E tu che cosa ci fai qui?' le chiesi, una volta raggiunta.
'L'ho invitata io' spiegò Paulo, che mi aveva seguito. 'Lo so che avevi detto di no, ma Federico ha bisogno di conoscere gente nuova' disse, prendendomi da parte.
'E dovevi proprio presentargli la mia migliore amica?'
'Non gliel'ho ancora presentata...ma posso farlo adesso!'
'No, non serve'.
Cercai di fermarlo, ma lui non mi ascoltò.
Prese la mia coinquilina per un braccio e, nonostante le mie opposizioni ed i miei sguardi pieni di astio, la condusse da Bernardeschi.
Mi limitai ad osservare la scena da lontano.
I due si strinsero la mano e si scambiarono qualche parola, poi lei cominciò a ballargli intorno, seguendo il ritmo della musica.
Paulo tornò da me trionfante con un fastidiosissimo sorrisetto stampato sulla faccia.
'Fatto!'
'Bravo!' esultai sarcastica, senza che lui ci facesse caso.
Fortunatamente persi di vista Federico e provai a divertirmi con gli altri ragazzi della Juventus che conoscevo, fino a quando i due non rispuntarono proprio di fianco a me.
Chiara continuava a cercare il contatto fisico, cosa che lui, di fatto, sembrava gradire.
Provai a mantenere il controllo ma fui sommersa dalla rabbia.
Qualcosa scattò in me, afferrai Dybala e cominciai a ballarci, attirando anche l'attenzione di chi desideravo.
L'argentino mi prese per i fianchi ed io lo lasciai fare. Con la coda dell'occhio vidi la mia amica stringersi a Bernardeschi, che continuava a lanciarmi occhiate. Erano appiccicati al punto che i loro nasi potevano quasi sfiorarsi.
Decisi di avvicinare il mio viso a quello di Paulo e di baciarlo.
'E questo per che cos'era?' chiese attonito.
'Mi andava'.
Mi voltai con nonchalance e sorrisi, vedendo Federico guardarci e fare una smorfia.
I nostri sguardi si incrociarono, ma lui interruppe subito il contatto visivo per baciare Chiara.
Rimasi senza parole, mentre lei prese a ridere imbarazzata.
Lasciai tutti con la scusa di dover andare al bagno e mi allontanai velocemente dal soggiorno, con la nausea che mi saliva.
Neanche dieci secondi dopo fui raggiunta da Bernardeschi, che, senza dire niente, mi prese per il braccio e mi trascinò in camera sua.
'Lo stai facendo di proposito?' domandò, chiudendo la porta.
'Tu lo stai facendo di proposito' ribattei.
'Ma se l'hai baciato tu!'
'Tu non hai esitato un attimo a baciarla però!'
'Io non volevo farlo'.
'Però l'hai fatto!'
'Perché hai iniziato tu!' mi accusò, puntandomi il dito contro.
'Eravate sul punto di scopare davanti a tutti...fai un po' tu!'
'Ma cosa stai dicendo?'
Forse stavo esagerando...ma aveva capito il senso.
Rimanemmo in silenzio per un pò.
Io andai a sedermi su quel letto che già conoscevo e lui si posizionò accanto a me.
Stavamo discutendo per niente.
Noi non eravamo niente ed avremmo continuato ad esserlo. Vederlo con la mia migliore amica era stato più brutto di quanto avessi immaginato, ma non avevo alcun diritto di arrabbiarmi o di fare la gelosa.
'In realtà stasera non volevo baciare lei' confessò, guardandomi negli occhi. 'Volevo baciare un'altra persona'.
'Dovresti farlo'.
'Tu dici?'
'Dico'.
Non ci fu neppure un attimo d'attesa. La distanza tra noi si annullò del tutto. Lui prese il mio volto tra le mani e le nostre labbra si unirono.
In quel momento non riuscii a pensare ad altro se non al fatto di trovarmi esattamente nel posto giusto al momento giusto.
Dimenticai Paulo, Chiara, gli esami, le gare ed ogni altra preoccupazione.
Mi lasciai andare in quel bacio, tanto aspettato e bramato da entrambi.
Lui mi stese delicatamente sul letto e cominciò a lasciarmi una scia di baci dal collo in giù.
Io allungai le mani e provai a togliergli la cintura, ma la magia durò poco perché la porta si aprì di colpo.
Entrambi saltammo in aria dallo spavento e ci ricomponemmo nel minor tempo possibile.
'Oh!Vi ho trovati...ma che state facendo?' chiese Paulo confuso.
'Ehm...'.
'Gli ho chiesto in prestito un carica batterie per il telefono' borbottai, inventando una scusa su due piedi.
'Sì infatti!Eccolo!' rise nervosamente Federico, prendendo e porgendomi il cavo bianco appoggiato al comodino.
'Torniamo di là?'
'Certo' rispondemmo entrambi.
Dybala uscì dalla stanza per primo, Bernardeschi si girò, mi sorrise e mi diede un rapido bacio sulla guancia.
'Sei il regalo più bello' diss e mi seguì fuori.
Il resto della serata lo passò lontano da Chiara e ne fui estremamente felice.

Every breath you take || Federico BernardeschiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora