We could come back together

33.

JACK.

Appena l'ascensore si apre, vado da lei. Samantha si rifugia in cucina, apre il frigo e si versa un bicchiere di vino rosso.
«Ciao amore» mi saluta Madison
Ha gli occhi gonfi e rossi...che ha?
«Hai pianto» mi accarezza la guancia e mi bacia
Le sue labbra sono morbide, gliele mordo dolcemente, passandole una mano fra i capelli, tirandoglieli indietro piano.
«È per il vestito» dice
Annuisco, mi dispiace che ha pianto però.
Faccio vedere la camera dove Samantha dormirà e sambra gradire.
«Il bagno è infondo al corridoio, se vuoi farti una doccia» dico e faccio per uscire dalla stanza
Mi ringrazia e mentre esco, la vedo spogliarsi.
Esco di corsa sbattendo la porta e la sento sussultare, ma non poteva aspettare me ne andassi?
Madison mi viene in contro, dicendo che per stasera ha ordinato del sushi.
«Abbiamo un po' di tempo, che vuoi fare?» le chiedo
Lei mi accarezza gli addominali e scende con la mano fino ai pantaloni
Seguo con gli occhi il suo movimento e cerco di respirare lentamente.
Abbassa la zip e lo tira fuori.
«Andiamo in camera» scuote la testa e me lo prende in bocca.
Impreco e la guardo.
Mi guarda mentre succhia lentamente.
Le muovo la testa avanti e indietro e il rumore dalla sua gola mi fa impazzire.
Tossisce ma non smette, alzo la testa dal piacere e ansimo.
Abbasso gli occhi e vedo che non ha più la maglia.
Il suo seno minaccia di uscire dalle coppe del reggiseno quando si spinge più a fondo per prenderlo tutto.
Si slaccia il reggiseno e inizia a farmi una spagnola.
«Si...» gemo
Mi guarda e sorride.
Sembra essere diventata lei la dominatrice, e la cosa non mi dispiace affatto.
«Piccola ti prego fermati...» e lei si ferma.
La saliva che cola sulla mia erezione, cocciola sulle sue cosce scoperte.
Si alza e vedo un sorriso malizioso.
Si gira e si piega a 90, alza la gonna e si struscia su e giù molto lentamente.
Le accarezzo le natiche e lei a tratti, aumenta il ritmo.
Le palle sono stra piena e fanno male, vorrei venire un sacco ma mi trattengo o faccio un casino.
Infila la mano nelle mutandine e si masturba, mentre continua a strusciarsi.
Ansima e a me si rizza ancora di più.
Voglio scoparla cosi dannatamente tanto, ma questi giochetti che sta facendo, mi piacciono.
Scosta le mutandine per darmi una visuale perfetta della sua intimità bagnata.
Ansima mentre si penetra con due dita e poi continua sul clitoride.
«Che porca che sei piccola» ansimo e lei si abbassa ancora di più, strusciandosi più forte.
La mia punta, inizia a pulsare e le palle stringono dannatamente tanto da far male, potrebbero esplodere.
«Entra dentro» dice ansimando e io le chiedo dove di preciso
Apre di più le gambe, accarezza il suo sedere e il suo buchetto.
«Qui» ansima, accarezzandosi intorno l'ano.
Entro tutto, lentamente, e la vedo tremare.
Esco ed entro molto piano e lei ansima.
«Fermo» dice e faccio per uscire ma scuote la testa
Si muove lei avanti e indietro, scopandomi con una lentezza meravigliosa.
Lo sento stringere intorno a me capisco che sta per venire.
Le prendo i capelli, e mi spingo più a fondo dentro di lei.
Ansima e io continuo.
«Sto...» faccio più veloce e lei viene intorno alla mia erezione.
Continuo a spingermi dentro di lei fino a che sento di venire.
«Vengo piccola» dico e lei viene incontro alle mie spinte, mentre le vengo dentro.
Quando esco dal lei, tutto lo sperma esce, colando a terra.
Si spoglia del tutto e dice «Vado a fare una doccia. Puoi pulire tu?» annuisco e lei mi fa l'occhiolino
Si mette in punta di piedi per baciarmi e poi sussurra «Stasera fammi tua...padrone» sorride e va verso il bagno.
Sono sorpreso e scioccato al tempo stesso per questa sua affermazione.
Pulisco a terra con uno straccio bagnato e vado al piano di sotto.
Estela sta sistemando il soggiorno, cosi ne approfitto per stare con la piccola.
Mi siedo sul pavimento della sua camera e la prendo in braccio, facendole il solletico.
Ride e gioca con me mentre io, continuo a innamorarmi di questa meravigliosa bambina che è mia figlia.