capitolo 44.

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io: "martin"
martin: "si alessia?"
io: "posso chiamare col telefono della limusine?"
martin: "certo, fai pure"

digito il numero di betty e dopo tre squilli lei risponde

bet: "pronto? assistente di alessia brooks, con chi parlo?"
io: "betty, sono io, ho bisogno di un favore"
bet: "alessia! ma dove sei?"
io: "sto andando all'aeroporto, devi prenotermi il primo volo per los angeles"

passano vari secondi prima che la senta sospirare

bet: "parte fra 30 minuti"

merda. merda. merda.

io: "martin, fra quanto siamo in aeroporto?"
martin: "tra 20 minuti"

ce la posso fare.
ce la devo fare.

io: "bet, va benissimo, prendimi quello"
bet: "okey, qui, qui, qui e...fatto!" esclama allegra
io: "grazie! ti devo un favore!"
bet: "vai da lui eh"
io: "non commetteró ancora l'errore di lasciarmelo scappare"
bet: "così ti voglio alessia, vai la e prenditelo!"
io: "grazie ancora per il biglietto, quando torno di faccio un favore enorme, ora vado, ciao"

***

non appena scendo dall'aereo e passo tutti i controlli chiamo subito un taxi

sto facendo la cosa giusta.
sto facendo quello che voglio fare.
sto facendo quello che va fatto.
sto combattendo per l'uomo che amo.
sto andando a riprendermi ciò che è mio.

tas: "dove la porto signorina?"
io: "a Beverly hills perfavore"

la donna spinge sull'acceleratore e subito ci troviamo fuori dall'aeroporto, dirette verso il mio amore.

la donna mi guarda attraverso lo specchietto retrovisore, e vede che sono nervosa

tas: "affare importante eh? è per lavoro? o per un uomo?"
io: "un uomo"
tas: "di solito sono loro che corrono dietro a noi" afferma sorridendomi
io: "sta volta ho fatto una stronzata e ora devo andare da lui"
tas: "beh, allora si tenga forte, fra due minuti è dal suo ragazzo"

passa tutti i semafori col rosso e va più veloce che può

con una mano stringo la mia felpa dalla paura

ho sempre avuto paura dell'alta velocita

ma se è per cameron va benissimo.

mi scappa una risata quando parcheggia il taxi.

tas: "eccoci qui ragazza, vai la e fallo cadere ai tuoi piedi"
io: "grazie, grazie e grazie"

le lascio i soldi sul sedile posteriore e scendo dall'auto

faccio un po' di marciapiede camminando e infine arrivo davanti a quella casa, la casa che mi ha cambiato la vita.

senza aspettare suono il campanello

prima che qualcuno venga ad aprire passano infiniti secondi.

appena la porta si apre scorgo il volto sorpreso di mio fratello

vedo tutti in salotto che parlano con cameron, ci sono proprio tutti.

josh: "ales-"

entro in casa e mi ritrovo gli occhi di tutti puntati addosso

vado verso cameron e mi fermo ad un metro di distanza da lui

io: "anche io" faccio una pausa prima di riprendere a parlare "anche io ti amo, e si, non abbiamo fatto sesso, abbiamo fatto l'amore, l'amore come solo io e te sappiamo fare, e anche io ti amo in una maniera indescrivibile, sono pazza di te" mi scappa una risatina amara mentre mi scende una lacrima "sono pazza di te dalla prima volta che ti ho visto, davanti a quella stupida porta, con il tuo sorriso da stronzo, quel cazzo di sorriso inconfondibile fra mille." faccio un sospiro "sono stata una cogliona, non sarei dovuta andarmene, sarei dovuta rimanere, sin dal principio, non solo in quella stanza d'hotel. non sarei dovuta andarmene dalla tua vita, fin da subito. è inutile cercare di negarlo, ti amo, e per quanto io possa andarmene da te, alla fine tornerò per sempre, perché ti giuro, se questo non è amore, allora non so cosa sia l'amore"

tutti mi guardano sbalorditi, ma non cameron.

cameron ha un'espressione indecifrabile, non riesco a capirla.

cam: "okey" dice serio

okey?
aspetta cosa?
ha detto un semplice okey?

io: "okey?"
cam: "si, sinceramente mi sono stufato dei tuoi sbalzi d'umore, prima dici una cosa e poi un'altra, mi hai rotto il cazzo"

lo guardo negli occhi e vedo solo odio

indietreggio fino ad arrivare alla porta

io: "scusate se ho disturbato" sussurro per poi uscire dalla porta

cammino lungo il marciapiede mentre le lacrime mi invadono il viso

non mi vuole più...

cam: "stupida! fermati!" sento cameron dietro di me che ride

mi giro e me lo ritrovo davanti

cam: "vieni qui cogliona"
apre le braccia e io mi getto fra esse

cam: "ti amo piccola"
io: "ti amo anche io cazzo"

mi alzo in punta di piedi e lo bacio

mille farfalle iniziano a svolazzarmi nello stomaco

cam: "non te ne andare piu, okey?"
io: "ti amo troppo per farlo"

sulle guance iniziano a scendermi ancora lacrime e lui me le asciuga

cam: "da quando sei diventata così sensibile?"
io: "da quando sei entrato tu nella mia vita"

sorride e mi da un altro bacio

io: "cameron, so di non poterti dare figli, e mi dispiace da morire, però-"
cam: "piccola, mi basti tu"

si abbassa e mi bacia il naso bagnato dalle lacrime

cam: "mi sei sempre bastata tu"

odio, sesso e amore 2 ||CAMERON DALLAS||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora