Pecorelle solitarie
orpellano
in abissi inesplorati.
Diventano
accumuli di nubi
nell'arco limpido
e azzurro.
Si rincorrono spavalde
sospinte dal vento
e guardano laggiù
ignorando
il domani.
Fatale il destino
nel precario cammino
al continuo vagare
di amletici momenti
tra volti
e forme fantasmagoriche.
Nell'immensa
distesa turchina
piccole gocce indifese
e trafitte dai raggi dal sole.
Al buio profondo
povere anime
dall'incerto destino
pronte ad espiare
strane penitenze
inconsapevoli
del peccato commesso.