Capitolo - 13

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LAUREN P.O.V

Di certo il mio discorso in pubblico sarebbe stato decisamente migliore se non avessi avuto per la mente il corpo di Camila che fremeva al contatto con il mio ed il pensiero che stavo per farla mia sul mio letto.
Ogni tanto tra una parole e l'altra mi perdevo nei flashback di quello che era appena successo e balbettavo cose a caso come una tredicenne al suo esame di terza media.

Quella sarà stata di certo la mia figura peggiore in questi anni di carriera ma in quel momento non mi interessava decisamente nulla.
Il mio pensiero era a lei e a quanto avrei voluto continuare quello che avevo iniziato, il suo corpo era decisamente la peggior droga che esistente ed io ero già caduta in quella trappola in cui sapevo già di non poter tornare indietro.

Tutto girava decisamente intorno a lei, Camila, Camila e soltanto Camila.
Mi girai verso degli uomini che mi strinsero la mano e mi fecero svariati complimenti per la mia giovane età e la mia grande passione e tenacia a raggiungere gli obbiettivi e li ringraziai frettolosamente senza fermarmi oltre.

Decisamente un discorso toccante, soprattutto la parte in cui hai detto "eh beh .. e vo, vo, volevo co continuare"

Normani e la sua dannata voce erano lì per sfottermi per tutta la mia intera esistenza.

'La vagina ti sta dando alla testa
cosa diamine ti succede?'

'Diamine Normani abbassa il tono di voce non vedi che qui è pieno di gente??
piuttosto dove diavolo ti eri cacciata?'

'ero venuta in stanza ma a quanto pare eri occupata perché i gemiti si sentivano da fuori la porta e allora sono andata in piscina'

'spero tu non sia stata ad origliare!'

'ma con chi credi di avere a che fare?
solo il tempo di capire che era Camila'

Alzai gli occhi al cielo per poi fulminare con lo sguardo la mia migliore amica, presi una sigaretta dal mio amato pacchetto e la tirai per un braccio spingendola fuori da quella sala per poter parlare in Santa pace senza nessun vecchio commercialista che voleva sapere di più sulla mia azienda.

'Non siamo andate fino in fondo'

Dissi con tono infastidito e alquanto dispiaciuto.

'Si è tirata indietro?'

'Ma ti pare?? nessuno si tira indietro dopo aver capito come lavoro cara'

'ti prego Jauregui non farmi vomitare'

'sono venuti a chiamarmi per questo dannato discorso e ho dovuto lasciarla lì in camera'

'hai intenzione di ripetere?'

'ho intenzione di continuare'

Una lunga chiacchierata con la mia storica migliore amica mi aveva davvero aiutato a togliermi di mente tutta l'eccitazione e l'adrenalina che avevo in corpo ma avevo ancora bisogno di una bella doccia fredda per calmarmi decisamente del tutto.
Ormai era tardo pomeriggio quindi dopo una bella doccia fredda e un paio di sigarette sarebbe stata l'ora di cena e Camila sarebbe stata impegnata più o meno fino alle 23 in sala.

Volevo vederla quindi decisi di cenare li cancellando l'idea del servizio in camera.
Optai per un vestito decisamente sexy, rosso, con dei tacchi neri a spillo e un grande spacco che lasciava intravedere la mia coscia nuda.
Normani sarebbe stata con me anche perché lei doveva decisamente appiattire la situazione e rendermi meno pericolosa in situazioni del genere.

Ci avviamo verso la sala ed io mi trattenni per non cercare subito con lo sguardo la mora cubana per lasciarla ancora lì desiderosa delle mie attenzioni.
Sapevo che lei era lì e sapevo che il mio arrivo non le sarebbe di certo passato in osservato, tutto quello che volevo era che il suo sguardo bruciasse il mio corpo e che il suo desiderio mi arrivasse fin li.
Mi sedetti al tavolo ed un cameriere giovane ma molto goffo ci servì del vino bianco,
Normani stava lì a ridere sotto i baffi e a descrivermi tutto quello che succedeva dal momento in cui avevo deciso di non guardare assolutamente nulla.

the moon is back (camren)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora