L'ultimissima neve invernale si sta sciogliendo fuori dalle finestre, brillando lieve sotto la luce della luna.
Sam è steso sul divano, avvolto dal suo pigiama blu, le calze viola e due coperte, che lasciano scoperte solo le mani con le quali regge il cellulare.
È carino, sembra un orsacchiotto assonnato che si riposa dopo una giornata stancante, come quella che è appena passata.
Io sono uscita dalla doccia proprio ora e mi dirigo verso di lui con i capelli ancora caldi dopo l'asciugata con il phon e il pigiama di Harry Potter infilato nelle calze.
-hey..
Lui alzava testa e mi guarda.
-ti credevo liquefatta in doccia, non hai idea di quanto sia stato difficile trattenermi dal mangiare senza aspettarti.
Io alzo gli occhi e mi siedo vicino a lui, venendo subito circondata dalle sue braccia e dalle coperte.
-sei sempre il solito. Non puoi stare nemmeno mezz'ora senza mangiare.
-l'intelligenza consuma molti zuccheri-dice alzando le sopracciglia con aria saccente - se non mangio come faccio a farmi venire le mie idee geniali.
Sbuffo ridacchiando, sentendomi rilassata dalle sue mani che mi accarezzano la schiena, dato che sono stesa su di lui.
- non ci posso credere che siamo finalmente riusciti a finire questo trasloco, non ne potevo più.-dice arraffando una patatina dal sacchetto sul tavolino accanto al divano.
-già, era diventato snervante.
Ci siamo finalmente decisi a trasferirci in un appartamento tutto nostro, lontano dal caos del centro ma comunque abbastanza vicini per poter intervenire in caso di emergenza.
Sono passati tre anni dagli attacchi di Jim, tre anni nei quali io e Sam ci siamo uniti ancora di più, rendendo il nostro legame ancora più solido.
Dopo quella sera in cui l'ho visto sul palco, dove ho capito che era vivo, io e lui siamo diventati praticamente una cosa sola, promettendoci che non ci saremmo più dovuti separare.
-so che è tardi, ma prima di andare a dormire devo darti una cosa- fruga sotto il cuscino e ne estrae una busta- aprila domani mattina, al tuo compleanno. Dentro c'è una sorpresa per te. Dato che domani mattina io sono al centro a lavorare ho pensato di dartea ora, riuscirai ad aspettare senza ardere di curiosità?
Guardo la busta bianca- forse. Non ti prometto niente però.
Lui sfrega il naso contro il mio - mi basta questo.La mattina dopo mi sveglio e fisso il soffitto per venti minuti prima di rendermi conto che oggi è il venti marzo; inizio della primavera e mio compleanno. In realtà non sanno bene quando sono nata, mio padre ha detto che era un giorno compreso tra il quindici e il ventitré, quindi abbiamo fissato il venti perché inizia la primavera ed è tutto molto più poetico, altrimenti mi sarei depressa ogni marzo.
Sollevo la schiena dal materasso, stropiccindomi gli occhi e legandomi i capelli che ho arruffati in testa.
-beh... Hai vent'anni Jen..
Mi siedo sul bordo del letto e vedo la busta sul comodino.
Sopra c'è una rosa rosastra che ieri sera non c'era e una scatola di Bounty.
- Sam.. - dico intenerita.
Sposto la scatola e prendo in mano la busta.
" buongiorno! Scommetto che hai dormito fino alle nove. Oggi ti passo a prendere e ti porto in un bel posto, vent'anni sono da festeggiare con qualcosa di speciale. Mettiti addosso qualcosa di comodo e portati un giubbotto, non si sa mai. Buon compleanno Jen!
P. S. Ti amo "
Ecco cosa dice la lettera che trovo all'interno di essa, scritta a mano da Sam su carta viola, la mia preferita.
Sorrido e vado in cucina, annusando la mia rosa profumatissima.
Dopo colazione, Indosso dei leggins neri e la felpa blu del mio ragazzo per poi sprofondare nel divano e accarezzare il mio gatto fino a quando non sento i passi di Sam salire le scale e fermarsi davanti alla porta di casa.
Prima che riesca a trovare le chiavi in quel marasma di roba che ha nel giubbotto, apro la porta e gli stampo un bacio lasciandolo un secondo stordito.
- quella è la mia felpa?
-già.
-ottimo....
Entra nell'appartamento e butta lo zaino sul tavolino dell'ingresso, prendendomi per i fianchi.
-hai fatto qualcosa di bello stamattina?
-ho spazzolato Poison, ho piegato la tua roba e mi sono fatta una colazione fantastica. Tu?
Lui strofina il naso sul mio.
-niente di così bello. Fury mi ha fatto pulire tutto l'archivio con Spidey e Ava. So di detersivo probabilmente.
È vero. Ha tutti i capelli in piedi e profumati al limone, ma mi piace anche così.
Sono appoggiata al muro, con le sue mani ancora sui miei fianchi e le sue labbra a poca distanza.
-bella la lettera comunque.... E grazie per i Bounty.
Sam sorride.
-è ora di andare. Prendi il giubbotto e sal sulla mia moto. Io arrivo subito.
Mi ficca la lingua in bocca per qualche secondo e poi corre in camera a prendere chissà cosa, lasciandomi raggiungere da sola il garage e la moto.
-eccomiiiiii- trilla poco dopo che mi sono messa il casco - andiamo.
Poco dopo la sua moto è in strada, diretta verso una direzione a me ignota.
- dove mi porti? - gli chiedo dopo un po'.
-se te lo dicessi non sarebbe più una sorpresa, no?
Sbuffo e mi stringo alla sua vita per non cadere.
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DIAMANTE: Come un avengers
Fanfiction"io sono chi?" strillai rovesciando i libri che tenevo tra le braccia. Il signore vestito di nero con una benda sull'occhio annuisce grave, mia madre non riesce a guardarmi e l'altro uomo accanto a lui sembra non reggersi in piedi. "sì Jennifer. tu...