Capitolo Undici. Decisions Are Made And Not Bought.

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Abbraccia Allison quando l'accolsi alla porta, ed appena la ragazza posò lo sguardo su Gunther, lo attaccò con tutto il proprio amore materno. Lo baciò ed abbraccio prima di issarlo sul suo fianco, cosa che trovavo sempre più difficile fare poiché mio figlio si faceva sempre più grande.

"Sei così bello!" gli disse, e Gun sorrise orgoglioso nel ricevere il complimento, proprio come avrebbe fatto Tom.

"Certo che lo sono" rispose ad Allison, la quale scoppiò a ridere e mi fissò inarcando entrambe le sopracciglia.

"Tale padre tale figlio, huh?" sorrise. "Dov'è tua sorella, Gun?"

Gunther indicò il soffitto con l'indice prima di portare lo stesso dito alla bocca. Allison si accigliò.

"Sta dormendo" spiegò Gunther. Il bambino era convinto di sussurrare, ma ero abbastanza sicura che anche i vicini lo avessero sentito.

Allison si morse la lingua per non scoppiare a ridere, ed imitò il gesto del bambino annuendo con fare serio. "Certo, non svegliamola".

Allison si accomodò sul divano accanto a me, e Gunther scoprì che la ragazza l'avrebbe volentieri fatto sedere sulle proprie ginocchia e l'avrebbe lasciato giocare con il proprio telefono (pieno di giochi molto più divertenti dei miei), quindi il bambino non parlò nemmeno.

Chiacchierammo dei mesi passati, ma quando raggiungemmo gli eventi più recenti realizzai che per Gunther era ora di andare a giocare altrove.

"...te lo dico, Georg è fantastico, ma c'è questa cosa che..." disse alzando gli occhi al cielo.

Annuii e toccai il braccio di Gun.

"Hey, tesoro, perché non vai a prendere un gioco da giocare con Ally?" domandai al bambino, e vidi il suo viso illuminarsi come un albero di Natale – lo conoscevo come il palmo delle mie mani: avrebbe valutato che gioco scegliere fra quelli che possedeva, e gli ci sarebbe voluto un po' per tornare da noi con una scatola sotto braccio.

"Sì!" rispose lui saltando sul divano fra me ed Ally. "Grazie, zietta!" esclamò. Allison sorrise annuendo mentre tese la mano per rimpossessarsi del proprio telefono.

"Figurati, campione!" gli disse. Lo guardammo correre al piano di sopra, ed Allison si voltò sorridendomi. "È esattamente come mi immaginavo sarebbe stato un bambino cresciuto da te" disse, e le sorrisi quando mi sentii arrossire. "Nonostante anche Tom ci stia mettendo del suo, è ovvio..." scherzò.

"Sì, sono entrambi arroganti, vero?" domandi, facendo annuire Allison. "Parlami di Georg..."

La ragazza sospirò frustrata.

"È solo che...te l'ho detto; io voglio qualcosa di diverso da ciò che lui sembra desiderare" mi disse. "E prima che tu lo dica; no, non gliel'ho chiesto ma...è abbastanza ovvio".

Inclinai la testa di lato, avevo sempre pensato che Georg fosse stato il tipo da matrimonio e figli – ciò che non avrei mai ritenuto essere Tom.

"E...esattamente di che cosa si tratta, Allison?" domandai, e lei mi guardò negli occhi.

"Gli piacciono i bambini...ma non sembra essere molto deciso per quanto riguarda l'impegnarsi, non capisco! Giura di amarmi, ma quando pronuncio la parola con la "m" sembra che gli vengano i brividi" spiegò.

Rimasi sorpresa dalla sua affermazione, Georg non sembrava aver mai avuto problemi con l'impegnarsi, quando eravamo più giovani era molto fedele alle sue ragazze. Cosa poteva essere successo?

"Forse è spaventato" le dissi, conoscendo tale paura. "A volte quando ami veramente qualcuno devi prenderti del tempo per valutare tali sentimenti, sai? E...dove ti stanno portando quei sentimenti..." spiegai, e lei mi fissò confusa.

3. Can You Hear Me Calling? |ITA|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora