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"Reparto psichiatrico?! Ma siete fottutamente seri?!" urlò Yoongi dopo aver sbattuto la porta dell'ufficio del capo reparto alle sue spalle.

"Woah, okay Yoongi, calmati" sussultò il dottore, distogliendo di scatto lo sguardo dal computer e poggiando le mani sulla scrivania.

"Calmarmi?! Come posso calmarmi? Dopo tre giorni sono uscito dal reparto e vengo a sapere solo ora di quale reparto si tratta? Se non l'avessi letto non me lo avreste mai detto! Ma perché!"disse ad alta voce, rosso in viso e con gli occhi in disperata ricerca di una risposta.

"Yoongi..." il dottor Seokjin si passò una mano sul viso stanco e sospirò, per poi alzarsi in piedi. "Te l'avrei detto quando ti saresti stabilizzato"

"No, non voglio starci lì, non sono un fottuto malato mentale, è chiaro?!" fece in modo agitato il ragazzo, allontanandosi dal dottore che si era avvicinato a lui.

"Abbassa la voce" disse in tono duro l'uomo. "E non dirlo con così tanto disprezzo" lo guardò con sguardo serio. "Sei nel reparto psichiatrico per un motivo, Yoongi, l'insonnia è a tutti gli effetti un disturbo mentale, capisci? E come tale, dobbiamo risolverlo per farti stare bene"

Il ragazzo scosse la testa più volte. "No, non è vero, non sono un malato mentale" ripeté ancora.

"Non ho detto questo, Yoongi, guardami per favore" disse Seokjin facendogli alzare il viso. "Sappiamo entrambi che il tuo disturbo è dovuto ad un trauma che hai subito anni fa, da quel giorno i tuoi costanti incubi hanno portato alla nascita di una fobia nel tuo cervello, che non ti fa dormire"

"Lo so già, non deve ricordarmelo" strinse i pugni Yoongi, riducendo i suoi occhi ad un filo sottile.

"Sì, ma non è questo il punto, Yoongi..." l'uomo si morse il labbro. Odiava dovergli sbattere in  faccia la realtà, ma quel ragazzo non aveva nessuno, e fortunatamente riusciva a ragionare in modo sensato, quindi poteva dirgli la diagnosi del suo stato mentale.

Si avvicinò a lui e prese la sua mano. "Sei un ragazzo molto intelligente, Yoongi, sai che ti ho sempre ammirato, vero?"

Lui annuì e abbassò la testa. "Cosa deve dirmi? Sono malato, non è così? Sono un pazzo psicopatico, vero...?" sussurrò.

Sì, Yoongi era intelligente.

Forse fin troppo, perché quello che aveva detto il dottor Seokjin era solo la premessa a qualcosa di peggiore, e lui l'aveva capito.

"Non sei un pazzo psicopatico, Yoongi, puoi stare tranquillo" disse il dottore alzando lo sguardo su di lui. "Ma i tuoi atteggiamenti, le tue caratteristiche e il tuo stile di vita riportano al disturbo evitante di personalità"

"Il...il che...?" balbettò Yoongi, sentendo le sue gambe perdere la forza.

"Ecco...è un disturbo che nasce nei soggetti che come te, vivono in un costante senso di inadeguatezza, si isolano dal mondo manifestando un principio di sociofobia nonostante vogliano relazioni di tipo sociale, romantico o d'amicizia, e rimangono stretti ad un nucleo familiare...in questo caso il nucleo familiare al quale eri attaccato era tua nonna, Yoongi" spiegò con calma il dottor Seokjin.

"M-mi sta dicendo che ne soffrivo...prima di diventare clinofobico?" chiese sbattendo più volte le palpebre, incredulo e stordito. "Per favore, si spieghi..."

"Il rifiuto da parte dei tuoi genitori e il fattore del bullismo alle scuole elementari hanno fatto nascere questo disturbo, il tuo nucleo familiare è stato completamente infranto e ti sei rifugiato nell'unico legame che avevi: tua nonna" sospirò e si poggiò alla scrivania. "Quando lei se ne è andata, la tua routine è stata stravolta completamente ed il tuo cervello ne ha risentito, cominciando a sognarla in contesti sempre più cupi, al punto tale da farti provare terrore all'idea di addormentarti, e quindi all'insonnia, è per questo che sei ricoverato in quel reparto, capisci ora?"

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