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La mia media scolastica è stata sempre molto alta, non ho mai avuto alcun tipo di problema a studiare, anzi.

Tutti i miei insegnanti mi hanno sempre lodata e i miei genitori non sono mai stati insoddisfatti del mio rendimento scolastico

Io stessa, d'altronde, non lo sono mai stata.

I professori, però, non apprezzavano soltanto la mia dedizione allo studio, ma anche il fatto che ero sempre pronta ad approvare qualsiasi iniziativa pur di ampliare le mie conoscenze.

Quando pensavo che qualcosa mi sarebbe potuto tornare utile per l'università, e non solo, partecipavo senza neanche pensarci.

Per questo, quando, all'inizio dell'anno scolastico, Madame Gauhier, la mia insegnante d'inglese, aveva proposto a tutti i ragazzi della classe di accogliere uno studente proveniente dall'Australia, con lo scopo di potenziare il nostro inglese e il loro francese, mi ero subito fatta avanti.

Io e mia madre avevamo, quindi, risistemato la nostra vecchia camera degli ospiti, firmato tutte le pratiche necessarie e ci eravamo preparate all'arrivo del ragazzo.

Mia madre e la famiglia di quest'ultimo avevano avuto diverse telefonate, per poter conoscere, per quanto ciò fosse possibile al telefono, il ragazzo che avremmo dovuto ospitare.

E così, a un mese di distanza, avrei potuto finalmente conoscere l'australiano che sarebbe stato con me fino ad agosto.

"Te lo assicuro, Char, se solo mettessi da parte la timidezza, potresti avere tutti i ragazzi ai tuoi piedi e magari smetterla di rompere i coglioni a me ogni volta che ti succede qualcosa."
"Peccato che io non voglia trovarmi un ragazzo, sai bene come la penso su questo argomento."
"Sì, certo, devi studiare tanto per l'università e bla-bla-bla."
"Mikey, guarda che è una cosa seria, siamo all'ultimo anno di liceo e sai quanto sia difficile entrare ad Oxford."
"E ci sta, hai ragione, ma non puoi smettere di vivere solo per studiare. Io anche voglio entrare a Oxford e mi sto impegnando molto, ma non sto smettendo di vivere. Lo sai che prima ero ironico e che essere il tuo migliore amico e ascoltare le tue paranoie sono le cose che preferisco nella mia vita, ma hai bisogno di ampliare le tue conoscenze! Magari potrebbe essere il simpatico australiano che conosceremo in quarta ora! "
"In realtà ho solo bisogno di entrare in quell'università e di un biglietto del concerto dei Twenty Øne Piløts..."
"Oh, va bene, fai come ti pare!", sbuffa il mio migliore amico, spostando un ciuffo dei suoi capelli rossi e rimanendo più del dovuto a fissarlo.
"Stavo pensando di cambiare colore di capelli..."
"Io credo che, se facessi un'ulteriore tinta, ti cadrebbero tutti i capelli."
"Uf, questa storia è vecchia quanto la professoressa di filosofia."
"Povera Madame Durand!"
Un leggero venticello mi porta a chiudere la giacca di jeans che sto indossando, mentre continuo a camminare per le vie di Parigi con il mio migliore amico al mio fianco.
Le strade sono piene di ragazze che, come noi, vanno verso la loro scuola, pronti a iniziare una nuova giornata.
Quando passiamo davanti alla mia panetteria preferita, il dolce profumo emanato dal negozio mi fa fermare per qualche secondo.
Mi sporgo verso la vetrina e resto a guardare con gli occhi a cuoricino le baguette, i macarons, le svariate porzioni d'èclair e di pain aux raisins e molti altri dolcetti.
Quando il vecchio signor Bertrand si accorge della mia presenza, mi saluta con un gesto della mano che ricambio, girandomi poi a guardare Michael, che, a differenza mia, sta controllando il sul telefono.
"Charlotte, non per metterti fretta, ma sono le otto e dieci minuti, fra poco dobbiamo essere in classe!"
"Corri."
"Che cosa?"
"Ho detto corri." urlo, prendendo la mano del mio migliore amico e iniziando a correre con lui, trascinandolo dietro di me.
Inizio a ridere, seguita a ruota da Michael e intanto continuiamo la nostra corsa, scatenando l'ira di una vecchietta che ci urla contro.
Riusciamo ad arrivare a scuola con tre minuti di anticipo e ne approfittiamo per darci una sistemata, dato che la corsa non ha giovato al nostro aspetto, già tremendo di suo.
I capelli del mio migliore amico sono sparati in tutte le direzioni, e sembra la versione rossa di Goku, mentre la mia felpa si è alzata e il mio lucida labbra alla fragola si è sbavato.
"Char, lo sai che non sono un tipo atletico."
"Oh, fidati, si vede!"
"Stronza."
Entriamo nella classe di matematica e, come al solito, ci sediamo in seconda fila.
Aspettando l'arrivo della professoressa, estraggo dallo zaino una gomma all'anguria, una delle mie tante ossessioni.
Quando Madame Fournier entra in classe, spengo il telefono e tiro fuori il quaderno, prestando la mia completa attenzione alla lezione.
🍓🍓🍓
"Io giuro sui tacos che, se il professore di filosofia fa qualche altra battutina sul colore dei miei capelli, gli lancio in testa due chili di budino alla vaniglia."

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⏰ Last updated: Feb 18, 2019 ⏰

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Août|| Luke HemmingsWhere stories live. Discover now