FESTA D'ESTATE

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Aggiornato il 28 giugno 2019

17 luglio

Oggi è il mio Capodanno. Lo stato d'animo in cui mi ritrovo è lo stesso stato con cui normalmente ci si ritrova il primo giorno dell'anno. Quando si fanno mille programmi per cambiare la propria vita. E Infatti sono piena di energie e buoni propositi. Alle 8:30 ho varcato la soglia della nostra sede con l'intenzione di uscire presto ed andare in palestra stasera, proprio come mi sono ripromessa. E dopo ho promesso a Freddie di trascorrere la serata con lui: cena e film sul divano, sempre che non ci soffermiamo troppo a chiacchierare. Lui mi ha chiesto di trascorrere un po' di tempo insieme e anche a me fa piacere. È tanto che non accade. Mi ha visto allegra ieri sera e quindi mi ha chiesto come va con Brandon. Probabilmente ha intuito qualcosa anche se non ha avuto il coraggio di farmi la domanda diretta. Il fatto è che non so cosa mi sento realmente di dirgli, ma soprattutto non so nemmeno se è un argomento che mi va di affrontare ancora e ancora. Voglio solo godermi una serata tranquilla con il mio migliore amico.

Ho già controllato tutte le e-mail e ho scoperto che venerdì ci sarà il tradizionale summer party. Normalmente la notizia mi renderebbe felice. Ogni festa aziendale è l'occasione per divertirsi con i colleghi, fare un po' di gossip e magari rimediare un'ubriacatura che consente di perdere un po' di quella inibizione e contegno che normalmente si mantiene nelle circostanze formali. Questa volta però non provo nessun tipo di contentezza, anzi non so nemmeno se ci andrò. Tutto dipende da come andranno le cose con Brandon nei prossimi giorni. Vorrei appunto evitare di vederlo al di fuori di questo luogo, perché anche se si tratta di una situazione pseudo-lavorativa, ho il dubbio che possa farmi bene.

Per me la giornata di oggi è una sfida, un banco di prova. Se supererò indenne l'imbarazzo di oggi, sono certa che potrò superare con tranquillità tutti i giorni che seguiranno. Io mi comporterò professionalmente come mi sono ripromessa e come gli ho assicurato, ma se proprio devo essere al 100% sincera con me stessa, il verme strisciante dell'ansia è infimamente nascosto dentro di me al pensiero di vederlo di nuovo e faccio affidamento a tutta la mia carica positiva per non soccombere all'emozione che è pronta lì ad affacciarsi. So esattamente come cercherò di comportarmi io, ma lui? Come si comporterà con me? Avrà riflettuto sulle mie parole?

I miei pensieri vengono interrotti contemporaneamente da un messaggio e da uno squillo del telefono. Do un'occhiata al messaggio mentre rispondo a Melody che mi sta chiamando. "Aspetta un attimo." le dico al volo mentre apro il messaggio, che è di Brandon "Buongiorno. Ho dimenticato la sveglia ieri sera. Sono in ritardo." Mi sembra così strano comunicare di nuovo con i messaggi. Nell'ultimo periodo se faceva ritardo mi chiamava e mi chiedeva di tenergli compagnia mentre faceva il tragitto in macchina. Allora si iniziava già a lavorare al telefono, cominciavo a dargli i primi aggiornamenti o a ricordargli gli appuntamenti e mi faceva tanto ridere ogni qualvolta imprecava per qualcosa che gli capitava mentre guidava. E restavo imbambolata come una stupida quando sentivo la sua voce che diventava più bassa perché si stava concentrando a fare qualche manovra. Sorrido amaramente pensando a come mi mancano già quelle situazioni, a come sarà tutto diverso. "Tara, quanto dura ancora questo attimo?" sento la voce della mia amica che mi richiama alla realtà. "Si Melody, passa da me e andiamo insieme." le dico frettolosamente. Mi farà bene distrarmi un po' prima che arrivi lui. Il riquadro bianco dei messaggi come sempre mi fa pressione dallo schermo del mio smartphone. È così difficile, non so proprio come rispondergli. Non voglio sembrare completamente fredda, non è quello che voglio dimostrargli. Il problema qui non è lui ma sono io. Semplicemente voglio smettere di illudermi e ho bisogno di mettere la giusta distanza tra noi. Melody si affaccia alla mia porta "Andiamo?" Mi esorta. Alzo il mio sguardo confuso dal telefono "Si, ancora un attimo." Le dico distrattamente. La frase meno formale che mi viene in mente è "Ok. Da qui non scappo." Scrivo di getto, senza più pensarci ancora, altrimenti già so che finirei per non scrivere niente. Premo invio e un brivido mi percorre la schiena, quel timore di aver alzato un altro muro troppo alto o, peggio, essermi scoperta di nuovo troppo.

Come sabbia nella clessidraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora