Luca

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Sono cresciuto, sono indipendente, sono solo, eppure...eppure quando sento bussare mi immagino sempre cosa farei se davanti a me vedessi i miei genitori.

Li insulterei? Piangerei? Li abbraccerei?

Li perdonerei?

Non lo so, nessuno mi ha mai insegnato il significato del perdono, perché dovremo dare tante opportunità per poi ricevere un due di picche?

Non mi perdono ancora oggi per la morte di Giacomo. Quella mattina avrei dovuto insistere perché venisse con me, ora sarebbe vivo.

E credo che lui sapesse cosa significhi dare una seconda occasione.

Suo padre violentava sua sorella Maria. Lo scoprì quasi per caso. Mi disse che era piccolo e la prima cosa che fece fu lanciargli la scopa che aveva vicino. Quell'istinto gli venne, non perché sapesse che schifezza stesse facendo il padre, ma perché sentiva urlare e soffrire sua sorella.

Successe più volte e lui seppe perdonare il padre, dargli una seconda, terza e quarta chance per redimersi.

Non mi ha mai detto che fine fece sua sorella o suo padre.

Giacomo scappò di casa a 15 anni e non tornò più.

Mi incammino verso l'entrata e il cuore mi batte forte.
Dovrei avere paura?

Mi aspettavo che fosse lei.
Anzi mi ha sorpreso che non avesse fatto nulla finora.

La guardo e mi concedo solo questa debolezza perché non la vedevo da così tanto, solo nei pochi sogni normali che faccio la trovavo.
È dimagrita un po', gli zigomi sono più marcati, l'odore di vaniglia mi arriva dritto al cuore.

Non so bene cosa fare, vorrei solo poter evitare di ascoltarla, potrei ricadere.

Senza nessun preavviso si butta su di me, spontaneamente le mie braccia si aprono. Lei mi stringe forte, così tanto, come mai nessuno ha fatto.

Mai ricevuto degli abbracci amorosi, o per lo meno con dell'affetto, mai nessuno mi ha tenuto compagnia al letto con la febbre, dandomi medicine, o semplicemente facendomi dei grattini alla schiena.

Ma allo stesso modo mai nessuno mi ha procurato un dolore vivo.

Perciò non posso ricambiare.

La punizione divina peggiore è avere vicino chi si ama senza poterlo più dimostrare.

Sento che sta piangendo.

Mi sembra surreale che in una volta sola mi mostri tante emozioni diverse, è stata riservata nel passato.

Ricordo che alla morte di un suo caro zio non pianse, io volletti consolarla, lei mi disse che la morte fa parte delle vita e non accettarla è stupido, quasi come vedere un film e non volere che finisca.

Meglio risolvere prima possibile.

- Cosa vuoi?- le chiedo
Cerco di prenderle le braccia per allontanarla ma precipitosamente lei si avvicina molto di più. Mi annusa senza contegno, rido dentro di me.

Possiamo sembrare due cuccioli che si sono persi e ora si sono salutati e ritrovati.

- L'ho capito, tardi, però non ho intenzione di arrendermi, il mio errore dovrò pagarlo, ma i miei sogni devono essere costuditi, e tu sei l'inizio, devo partire da te, da ciò che non posso perdere di nuovo, non mi importa quanto ci vorrà, tu lo sai che aspetterò finché tu non capirai quanto ti amo. Avevo così tanta paura di dirtelo, ora non smetterò di ripeterlo perché dovrai vedere come sono cambiate le cose e come io sia una persona diversa-

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