JUUCHI FUYU: LA LEGGENDA DELLA SPADA MALEDETTA
Camminavano ormai da svariati minuti lungo la strada di ritorno.
Entrambi non avevano fiatato, ancora incerti su come comportarsi dopo il loro litigio e quella parvenza di riavvicinamento avuta poco prima nel negozio di spade.
L’atmosfera si era fatta pesante, e se non l’avessero risolta l’avrebbero portata con loro sulla nave, facendola pesare anche sugli altri.
Fu Zoro a spezzare per primo il silenzio.
- Perché hai tanto voluto questa spada?- azzardò, rimirando la stoffa vellutata rossa che stringeva fra le mani, custode dell’arma appena menzionata.
- Te l’ho detto, era un ottimo affare- si limitò a rispondere, chiudendo gli occhi.
- Tu fai affari coi gioielli, con gli oggetti di valore, ma non con le spade…- precisò.
- Io faccio affari con tutto ciò che mi permette di guadagnare un bel gruzzoletto-
- E chi credi che comprerà una spada? Da dei pirati poi!-
- Altri pirati, no? Oppure qualcuno che non sa chi siamo…-
- Siamo dei ricercati, chiunque guardi le nostre facce capisce subito chi siamo!-
- Perché la fai tanto lunga?!- si spazientì - Non l’hai nemmeno pagata tu! Se nessuno la vorrà la terrai per te, e aggiungerò la cifra che ho speso per comprarla al tuo debito!-
- Cosa?! Non è giusto!!! Io non la volevo nemmeno!!!- si lamentò.
- Allora considerala un regalo!!! Maledizione ma non riesci nemmeno a ringraziare quando qualcuno ti fa un dono?!- strinse i pugni, guardandolo negli occhi adirata.
Fu sorpreso da quella reazione, che nascondeva molto più di quanto volesse mostrare.
Non era un’arrabbiatura di quelle da battibecco, ma una vera e propria presa di posizione.
Era come se si sentisse offesa dal suo rifiuto per quella spada.
Davvero l’aveva comprata per lui?
E per quale ragione?
Sensi di colpa?
Solo in quel momento si rese conto che forse le parole che le aveva detto prima sulla nave erano state troppo dure.
In fondo Nami cercava solo un battibecco quando lo punzecchiava sull’argomento spade, non lo faceva con l’intenzione di ferirlo.
Per la seconda volta in quella giornata si sentì simile ad una bestia.
Voleva dimenticare ciò che provava per quella irriverente ragazza dai capelli rossi, e invece quel gesto aveva riportato a galla i sentimenti repressi.
Ma può una bestia avere dei sentimenti?
Era una domanda difficile a cui rispondere, specialmente per lui, da sempre considerato “l’uomo dentro il quale abita un demone”.
- Se è così, grazie per il pensiero. La conserverò fino a quando non deciderai se venderla o no- concluse, cercando di restare impassibile per non lasciare trapelare nulla.
Osservò il suo volto rilassarsi, assumendo un’espressione sbigottita.
Di certo per lei era nuovo sentir uscire un “grazie” dalla sua bocca, così come lo era per lui.
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Juuchi Fuyu: la leggenda della spada maledetta
FanfictionUn'isola che racchiude in sè l'essenza stessa delle spade, armi forgiate da grandi maestri del passato che aspettano solo di trovare un padrone che gli renda onore. Fra queste, una spada maledetta, capace di sprigionare dalla propria lama il male pi...