d improvviso arrivò la pioggia che iniziò a battere impetuosa sulla struttura dove mi trovavo, la porta si spalancò e entro masky bagnato dalla testa ai piedi

-ciao-

lo salutai con un filo di voce, posò una pistola e un coltello sul tavolo levò la mashera e si voltò di spalle, con orrore notai una ferita enorme sulla schiena, sanguinava e potevo immaginare che facesse male

-sei ferito..-

si girò di scatto e i suoi occhi incontrarono i miei, e non ci mise molto a replicare

- ma non mi dire!-

Rispose sarcastico sbattendo alcune  cose sul tavolo visibilmente frustato

- posso curarti io se vuoi..-

la pioggia aumentò e un fulmine squarciò il cielo con un frastuono assordante.

Sbuffò ma prese una casseta bianca dall armadio si levò la maglia cercai di non guardare, visibilmente imbarazzata ma alla fine lo feci.

Aveva pettorali e addominali non troppo scolpiti e le spalle large, sembrano molto robuste.


scossi la testa, cercando di pensare ad altro.

-fai in fretta-

Mi passò la scatola bianca, si sedette sul letto e io mi misi dietro di lui.

Annuì velocemente e presi del cotone, lo imbevetti di disinfettante. Non appena sfiorai la sua pelle sobbalzò.

Mi allarmai immediatamente pesando di avergli fatto male.

-oddio scusa! ti ho fatto male?-

sospirò

-no..le tue mani, sono fredde-

si girò di poco e sorrise, arrosì di colpo e mi rimisi all opera.

Tamponai la ferita dopo di che la fasciai, tutto quello a cui riuscivo a pensare era che forse avere le sue braccia intorno non sarebbe stato male, ma tentai di concentrarmi sulle sue ferite.

Non aveva cerotti e fui costretta a usare le fasce iniziai ad arrotolarle intorno al suo corpo, sentivo il suo respiro e a volte sfioravo la sua pelle calda, mi creava una strana sensazione ma provavo a non darci peso, pansai che sentisse il mio respiro mischiarsi al suo per un millesimo di secondo e il mio petto scontrarsi contro la sua schiena, avevo le braccia troppo corte per fasciarlo senza impedire quello che stava accadendo.

bloccai le fasce e esclamai quasi soddisfatta del mio lavoro.

-finit-..-

non riuscì a finire la parola perché masky si girò verso di me e mi buttò su letto, mi guardava con aria stanca,  l aria di chi aveva aspettato e si era stancato di farlo, mi prese il viso tra le mani , notai che aveva un piccolo taglio anche li.

-perchè?-

sussurò masky, nel metre mi passava il pollice sulle labra, giocava con le mie labbra e avrai dato di tutto per capire a cosa stesse pensando in quel momento.

la mia mente iniziò a girare e lo stomaco iniziò a contorsi.

Poi d'improvviso,lui era su di me.


Lui era...era sulle mie labbra.


Vi danzava sopra un duetto tra le mie e le sue, era uno di quei balli per la Scala di Milano, uno di quelli importanti che ricevava un sacco di applausi e fiori, in quel momento mi sentivo fluttuare nell aria, in un vortice di enorme piacere.

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3 anni per scrivere un capitolo sparatemi

spero vi piaccia

scusate l attesa

non ho ricontrollato

perdono

t.v.b

-A<3

the photographDove le storie prendono vita. Scoprilo ora