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(T/N)'S pov

Vedere quell'enorme fonte di luce e calore ereggersi imponente nel bosco mi faceva paura. La mia testa era andata completamente in tilt non appenna riuscì a capire da dove quel mostro di calore provenisse.

"Set... Set... Set..."

Ripetevvo il nome di mio figlio in continuazioe come se facendolo potesse smaterializzarsi qui, non lo avrebbe fatto, lo sapevo e mi facev amale. Avrei dovuto trovare un modo per liberarmi dalle braccia di quel raggazzo, ma lo colpivo e non succedeva nulla.

Riuscivo solo ad agitarmi, mi iniziò a fare male la testa d'improvviso e una tetra voce mi fece rabbrividire più della vista del fuoco.

-Lasciala andare Toby.-

La voce tetra parlò e le sue parole mi riempirono di gioia, sentì le braccia del ragazzo allentare la presa, non appena fu possibile iniziai a correre verso il fuoco.

Sentì altri passi dietro di me, non mi importava, la mia unica priorità era quella di salvare Set. A qualunque costo. Speravo ancora dentro di me che in realtà la casa stesse bene e che il fuoco provenisse da un altra parte.

MASKY'S POV

La voce dell'operatore mi scosse, le sue parole mandarono in tilt tutto il mio corpo. L' Operatopre non lasciava andare mai le sue vittime. Perchè l'ha lasciata andare?

La puzza di bruciato mi entrava nel naso facendomi incendiare i polmoni, decisi di seguire (t/n) rincorrendola, ero quasi sicuro che l' Operatore l'avrebbe fatta morire tra le fiamme o qualcosa del genere, non c'era altro motivo per cui avesse decisodi lasciarla andare. Almeno così pensavo.

Tenevo d'occhio la sua figura, quasi maniacalmente, avevo l 'impressione che se mi fossi distratto un secondo dalla ua figura lei si sarebbe fiondata tra le fiamme e le sue urla avrebbero invaso la mia mente prendendola a calci e pugni.

Si fermò davanti all'abitazione in fiamme, come se stesse osservando la bellezza di quelle fiamme rimanendone ammaliata. Avvicinandomi a lei però capì che in realtà ne era terrorizzata, continuava a mormorare il nome del bambino , ancora e ancora.

La vidi fare un passo in avanti poi un altro ancora e così io a ruota dietro di lei, al terzo la fermai di colpo afferrandole il braccio.

Mi dispiaceva per il ragazzino ma non l'avrei lasciata morire li.

Si voltò prima verso il mio braccio, che la teneva salda, poi al mio volto preoccupato. Le lacrime le rigavano il volte e le avevano arrossato gli occhi.

-Aiutami... Set è lì dentro-

Mi disse con voce tremante, scossi la testa, ne io ne lei saremmo morti per quel bambino, per quanto possa essere carino.

"non è nemmeno mio figlio, che mi importa a me?"

- andiamo via (t/n)-

Alle mie parole il suo volto impaurito si traumutò in un volto arrabbiato e iniziò a dimenarsi dalla mia presa.

-Fanculo Tim lasciami, devo riprendere mio figlio!-

mi urlò contro.

-no-

Ribadì stringendo ancora di più la presa.

-non ti lascerò morire per un ragazzino! e io non rischierò la vita per tuo figlio.-

Le mie parole risuonarono fredde come una lama persino alle mie orecchie, non potevo credere nemmeno io di aver detto quelle parole. Quello non ero io...

-Ti prego aiutami! morirà se non andiamo!-

(T/N) riniziò a piangere cercando di liberarsi, mi sentivo così male a vederla così.

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-Non mi importa se muore il figlio di qualcun'altro!!-

Le dissi alzando il tono di voce, mi sentivo un mostro, era come se non fassi io a parlare, io volevo solo salvarla ma perchè allora la sto ferendo ancora di più?

-il figlio di qual'unaltro? Vaffanculo! E' TUO FIGLIO CAZZO! BASTAVA UN PO DI MATEMATICA!! CAZZO-

"è tuo figlio": quelle parole iniziarono a vagarmi per la mente e socchiusi la bocca per lo stupore, la faccia di Set mi apparve in mente: "ti voglio bene!" seguito da un sorrisone a trentadue denti. Set mio figlio? Io non sono adatto a fare il padre! io non posso fare il padre! Set..

Avevo allentato la presa e (T/N) stava correndo tra le fiamme, le corsi dietro e la fermai un altra volta, mi urlò " lasciami andare!" non la lascia a andare, la tirai indietro. Non avrei fatto da padre a Set ma forse avrei potuto salvarlo. Io.. Io non sono un mostro... Io Io.. non voglio che..che Set muoia. NON LO VOGLIO!

-rimani fuori, andrò io per te okay?-

Le abbozzai un sorriso ed entrai  tra le fiamme. L'aria era pesante e irrespirabile. Mi portai una mano alla bocca e tossì. Non era il momento di perdere tempo però.

-SET?!-

Urlai il nome del bambino nella speranza che rispondesse, ma riuscì a sentire solo le fiamme che mangiavano la mia abitazione, entrai nella seconda stanza e sentì qualcosa.

-m-mam-ma...?-

Era un sussuro, che si sarebbe benissimo potuto confondere con tutto questo casino , ma che io riuscì a sentire comunque. Spalancai la porta da dove il suono veniva e ritrovai il corpo tremante del Set a terra, abbracciato al peluche che teneva vicino alla bocca.

Non esitai e lo presi subito in braccio

-Ho paura, ho paura, ho paura!!-

Continuava a mormorare con la faccia contro il mio petto, tremava e tossiva, Mi faceva stare così male.

-tranquillo siamo fuori..-

Gli mormorai appena usciti dall'abitazione, lo stesi a terra e (T/n) ci corse intorno, lo abbracciò  chinandosi a terra e riniziò a piangere, le accarezzai la testa chinandomi a mia volta e lei mi rivolse lo sguardo "grazie.. Timothy.." mi disse fra le lacrime. 

Sentì il cuore battermi e le pupille dilatarsi, avevo fatto qualcosa di giusto? Mi sentivo così felice per averla fatta stare meglio.

Le sirene dei pompieri ivasero la zona e non appena sentimmo i passi dei pompieri avvicinarsi parlai a (t/n).

-(T/N) lascia qui Set, loro lo porteranno in ospedale, non ho idea delp erchè l'Operatore voglia parlarti, ma non puoi scappare. e' meglio se lasciamo Set fuori da qui, e ha bisogno di cure immediate..-

Parlai e lei sembrò diede un bacio a Set sulla guancia e gli mormorò qualcosa, la presi per mano e la portai lontano. Non appena vedemmo i pompieri soccorrere Set ci allontanammo verso il centro del bosco.

Era una sensazione trana, avevo provato così tanto in un solo giorno. Tenere la mano a (t/n) mi faceva uno strano effetto, era solo una mano eppure toccandola ero esploso di sentimenti, ne volevo di più.

Ma tutto finì quando mi resi conto che il nostro arrivo era vicino, le lascia la mano e la feci fermare.

-perdonami dovrrò essere un pochino rude da adesso-

Le dissi afferrandole il retro del collo, lei non mi rispose, molto probabilmente la sua testa era altrove.

Avevo una paura tremanda delle intenzion dell'operatore, che cosa voleva farle? da quanto sapeva di lei? Non me la porterà via.. non voglio! ma sono così debole al suo cospetto.. così miserabile.

the photographWhere stories live. Discover now