13 . Tutto inizia

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Luke
 
Peccato che casa nostra disti parecchio dalla casa discografica. L’unica cosa buona di questa distanza è il fatto che, sia all’andata che al ritorno, possiamo vedere ogni angolo di Sydney. Non credo esista città più bella e fantastica di questa! Non c’è mai tanto traffico e le persone vivono tranquille. Non credo di poter reggere il ritmo frenetico di New York, benché sia una delle città che adoro di più al mondo. Il caos lì è indescrivibile e non so come faccia la miriade di persone che ci vive a sopportare tutta quella confusione!
Qui è tutto molto più tranquillo, non ci si può lamentare.
Svoltiamo l’angolo ed Ashton suona forte il clacson e ride.
«Siamo arrivati!» esclama spegnendo la macchina e scendendo.
Tutti noi facciamo lo stesso e vado a prendere la valigia. Gli altri tre intanto si avviano e discutono su chi dovrà preparare la cena stasera.
Li raggiungo poco dopo e li vedo fermi dietro di qualche passo alla nostra ospite. Sposto il mio sguardo su di lei e noto la faccia sorpresa che ha. Non posso fare altro che sorridere. Gli occhi di quella ragazza sono un libro aperto e non è difficile capire cosa stia provando in questo momento.
Si volta e noi ci avviciniamo.
«Tutto bene?» chiede Cal. Perché è sempre così preoccupato? Non vede che è contenta?
Lei scuote la testa sorridendo e gli risponde.
«No, è tutto ok, tranquillo. Sono solo rimasta ipnotizzata da casa vostra. Solo da fuori è bellissima e non oso immaginarmi com’è dentro!»
Wow, quanti complimenti! Mi fa piacere che la casa le piaccia. Speriamo che non si spaventi vedendo il caos all’interno!
Cal sorride a sua volta e dopo averle messo un braccio sulla spalla, la “trascina” verso l’abitazione mentre noi altri rimaniamo un po’ indietro.
«Cal, mi stai spaventando oggi!» esclama Mikey che si avvicina a loro correndo.
«Come mai?»
I ragazzi le sorridono e Mikey le spiega.
«Cal, anche se è un tipo simpatico e tutto, è rarissimo che prenda qualcuno nello stesso modo in cui ha preso te dopo aver conosciuto da pochissimo una persona.»
Il moro sbuffa e si difende. «Mikey, volevo farla sentire più a casa. Che altro dovevo fare, scusa?»
L’altro ride e si avvicina a Letizia per poi farla girare girare su se stessa e facendola finire davanti ad Ash, che le sorride.
«Abbiamo una sorpresa per te. Però prima dobbiamo bendarti.» dice il batterista, tirando fuori una delle sue mille bandane dalla tasca dei jeans.
Annuisce e se la fa mettere. Che idea Ash, grande! Almeno lei non vedrà il disordine!
Tiro un sospiro di sollievo e la prendo per mano, iniziando a “tirarla” verso casa.
Facciamo qualche passo, lentamente, mentre pian piano la mia presa sulla sua mano diventa sempre più salda. La sua pelle è così morbida e fresca da farmi venire i brividi…
Mi avvicino piano al suo orecchio per farle sentire meglio. «Attenta al gradino.»
Lei fa il centesimo respiro profondo e riesce a salire il gradino senza problemi.
Salgo anche io e ed i ragazzi chiudono la porta di ingresso. Continuiamo ad avanzare, passo dopo passo e di volta in volta le dico a cosa deve fare attenzione e dove deve andare.
Non voglio che si faccia male a causa del nostro disordine!
Avanziamo ancora per un po’, per poi fermarci.
«Allora Letizia, adesso hai due scelte per arrivare alla sorpresa. Prendere l’ascensore o le scale.»
Spero vivamente scelga la seconda opzione. Non mi importa se ho anche la sua valigia da tenere sotto controllo. Voglio solo stringere ancora un po’ la sua mano…
«Scale. Non posso usare gli ascensori, soffro un po’ di claustrofobia.»
A questa rivelazione, le stringo un po’ di più la mano ed iniziamo a salire passo dopo passo, con gli altri tre dietro che cercano in ogni modo possibile di farla andare più veloce.
«Dai Letizia!» la incita Ash ad un certo punto. «Muovi quei piedini!»
Lei sbuffa ridendo e continua a salire non cambiando la sua velocità e gli risponde.
«Uno: i miei piedi non sono per niente piccoli! Due: mettiti nella mia situazione, in una casa che non conosci, sulle scale, dove potresti cadere da un momento all’altro perché non vedi!»
«Non ti fidi di me?» chiedo un po’ sorpreso ed amareggiato. Per carità, non ho tutte queste pretese, ma le sue parole mi hanno fatto uno strano effetto.
Lei invece sorride di nuovo. «Tranquillo, mi fido. Non ho paura.»
Bene, l’amarezza che ho provato prima è già sparita, lasciando posto ad un calore a livello dello stomaco, che d’un tratto è diventato davvero molto leggero. Aumento un altro pochino la mia stretta sulla sua mano e la vedo sorridere.
Però, è davvero molto bello il suo sorriso. Me ne accorgo solo ora, ma che posso farci?
«Ma quanto ci vuole ancora?» chiede ad un tratto.
«Siamo arrivati.» risponde Cal ed apre la porta bianca davanti a noi, quella della camera degli ospiti.
Ash la spinge piano dentro e noi altri li seguiamo a ruota.
«Noi adesso ti togliamo la benda, però apri gli occhi solo quando telo diciamo noi.» la informa Mikey ed Ash le scioglie la bandana.  La vedo stringere forte gli occhi. Chissà a cosa starà pensando…
«Adesso puoi aprire gli occhi.» le dice Ash.
Lei lo fa ed il suo viso diventa un misto di sorpresa, stupore e felicità. Ed i suoi occhi, in questo momento sono davvero la cosa più bella di questo mondo. Sembrano due stelle. Splendono davvero, e non lo dico solo per dire!
Si aggira per la stanza e guarda tutto con uno stupore enorme. E quegli occhi, quegli occhi sono davvero mozzafiato. Potessi vederli sempre così…
Esce sul terrazzo e si guarda attorno con aria spaesata.
Mi ritrovo a sorridere come uno scemo per la miliardesima volta oggi, ma non me ne frega nulla. Mi fa davvero tanto piacere vederla così felice. Questo vuol dire che il nostro benvenuto è andato più che bene! Sono soddisfatto di tutti noi, abbiamo lavorato bene ed il risultato è più che ottimo.
Torna dentro e ci sorride. A vedere il suo viso così felice, il mio cuore perde un battito…
Bene Luke, che ne dici di tornare del tutto sulla terra, eh? Non è mica una brutta idea, sai?
«È davvero una bellissima sorpresa. Grazie di cuore.» ci dice, senza smettere di sorridere.
Mi sento contento, ma voglio fare un’ultima cosa prima di lasciarla da sola per un po’. Così prendo la sua valigia e cerco di spostarla in un angolo della stanza.
Intento a fare questa operazione, non mi accorgo che qualcuno mi arriva alle spalle e mi prende la valigia dalle mani.
«Non ti preoccupare. Lo metto qui così poi mi ricordo di sistemarla.» mi dice Letizia, ed io le sorrido e faccio cenno agli altri di uscire, per lasciarla risposare.
«Allora ti lasciamo fare con calma. Tra un po’ prepariamo la cena e ti veniamo a chiamare, così non ti perdi.» le dico, con il sorriso sulle labbra.
«Va bene, grazie. A dopo allora.»
Tutti noi le sorridiamo ed usciamo chiudendoci la porta alle spalle.
«Dai, alla fine è andata benone.» commenta Mikey scendendo le scale.
«Credevo seriamente di averla spaventata.» commenta Cal, con voce dispiaciuta.
«E smettila. Lo sanno tutti che quando ci impegniamo in una cosa, ci riusciamo.» ecco una delle poche volte che Ash tira fuori il suo lato serio, per fortuna.
«Menomale.» mi unisco alla conversazione ed entro in cucina. «Allora, chi prepara la cena?»
Gli altri tre si guardano ed alla fine Ash abbassa la testa sconfitto.
«Oggi sta a me.» ammette avvicinandosi ai fornelli ed iniziando a cucinare.
«Mi raccomando, c’è anche Letizia e non sappiamo che gusti abbia, quindi prepara qualcosa di normale.» lo ammonisce Mikey, pensieroso sulle fantasie culinarie del batterista.
«Tranquillo, tranquillo. Preparerò una cenetta coi fiocchi.»
Noi altri allora lo lasciamo in cucina, con i Green Day nello stereo al massimo volume, ed andiamo nelle nostre stanze. La mia è quella accanto a quella della nostra ospite, quindi mi tocca rifare per la terza volta le sca… No, ora prendo l’ascensore, ho le gambe a pezzi.
Premo il tasto 1 ed aspetto di salire. Una volta arrivato, scendo e mi avvio verso la porta di camera mia, ma la curiosità di sentire quello che sta facendo Letizia è troppo forte. Allora mi avvicino lentamente alla porta della sua stanza e ci poso sopra l’orecchio. Da dietro non sento assolutamente niente. Le sarà successo qualcosa? Si sarà sentita male?
Senza pensarci due volte entro e mi prende un colpo a vederla distesa sul letto, con il cellulare tra le mani. Mi avvicino, con la preoccupazione alle stelle.
Quando però noto che sta beatamente dormendo, tiro un gran sospiro di sollievo. Che fortuna!
Però non le prenderà freddo a stare così scoperta?
Vado in camera e cerco nell’armadio la coperta di pile con il logo di Batman.
 Ma quanta cazzo di roba ho qui dentro? Dovrei seriamente finire le pulizie, come gli altri tre del resto. La casa è rimasta impresentabile. Almeno abbiamo avuto la fortuna di essere riusciti a mettere in ordine la camera per Letizia.
Torno da lei e la copro. Poi, cercando di non svegliarla, le tolgo le scarpe (belle, devo ammettere, adoro le scarpe nere!) e le poso vicino al comodino.
Alzo gli occhi ed il viso sereno di Letizia mi cattura come una calamita.
È così tranquillo e dolce che sono sicuro di poter stare a guardarlo per ore ed ore. Piano paino, evitando di far rumore, le scosto una ciocca di capelli dagli occhi e gliela metto dietro l’orecchio. La mia mano, come se fosse autonoma, non torna indietro, ma rimane sulla guancia della ragazza e la accarezza, lentamente.
La sua pelle è liscia, morbida, fresca. Mi incanta…
Quando però lei si muove, anche se di poco, scosto subito la mano e mi alzo in piedi. Faccio dietrofront chiudendomi la porta di quella stanza alle spalle ed entrando nella mia.
Si può sapere che cazzo mi succede?

Ciao!

Ehilà, come va? Beh, qui abbiamo Letizia che fa battere il cuore al nostro bel Luke, eh eh eh ;).

Spero tanto che il capitolo vi sia piaciuto :'3.

Una cosa, ragazzi: mi farebbe tantissimo piacere sapere che cosa pensate di questa storia, Giuro, non mordo nessuno, anzi ;). E' più che altro per farmi un'idea o meno se continuare a postare oppure no.

Se volete che prosegua, mi farebbe piacere trovare almeno 1 commento e 3 voti. 

Giuro, è solo per capire se posso andare avanti oppure smettere e cancellare.

Grazie infite comunque per tutto il vostro tempo :'3. 

A presto, spero, Letizia <3

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