Nel bosco

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Quella notte mi destai dal sonno, sentendo dei rumori in corridoio. Udii dei passi e lo scricchiolio delle scale. Sguscia fuori dal letto, cercando di non svegliare Harry, misi le scarpe e uscì in corridoio. Forse Jessica era uscita dalla sua stanza per prendere da bere, magari avremmo potuto parlare. Ma la mia ipotesi scemò quando udì il cigolio della porta che veniva aperta. Non la sentì chiudersi, segno che era stata bloccata. Qualcuno era uscito e non credevo affatto fosse Jessica. Forse un nemico? Impossibile, nessuno a parte noi poteva entrare in quella casa. Mi avevano spiegato, che grazie a una formula magica insegnatogli dalla madre, Harry era capace di creare un cerchio magico impossibile da varcare senza la sua autorizzazione. Perciò qualcuno della casa era uscito, ma chi? Contro ogni logica presi la prima giacca che trovai e uscì nella notte.

La nebbia mi avvolse e una brezza leggera mi fece rabbrividire. Non si vedeva nulla, quindi per quale motivo uno dei ragazzi era uscito? Stavo per rientrare quando sentii delle voci provenire poco distante da dove mi trovavo.

Avanzai per sentire meglio, così da riconoscerle. Quando successe, i miei occhi si spalancarono per la sorpresa. Non fu la voce di Liam a sorprendermi ma quella del suo interlocutore, Will. Mi nascosi dietro un albero e li osservai mentre erano l'uno di fronte all'altro. Mi chiesi il motivo di quell'incontro che mi fu subito chiaro quando si misero a parlare.

"volevo sapere se stavi bene. Non ti ho visto oggi" la voce di Will era diversa. L'arroganza era sparita, sentivo solo preoccupazione. Una vera e sincera angoscia. La stessa che avevo provato per Jessica. Will e Liam erano... amici? Per questo si vedevano nel bel mezzo della notte, per non dirlo agli altri?

"Sto bene. A te che è successo? Sembra che ti abbiano picchiato." In effetti Will riportava sul viso gli eventi di quella mattina. Sulla nuca, dove l'avevo colpito, c'era una fascia e l'occhio sinistro era livido.

"in testa è stata la tua amica, la Willow." Sul volto gli apparve una smorfia di disgusto mista a odio. Bene, i sentimenti erano reciproci.

"che pretendevi? Hai cercato di ucciderli! Will ma che ti passa per la testa? Sono la mia famiglia" Liam scosse la testa e solo in quel momento notai delle lacrime sul suo viso. La luna rendeva il suo volto pallido e i suoi occhi lucidi riflettevano tutta la sua tristezza. Non capivo il senso di quell'incontro, il motivo per cui si stessero dicendo quelle cose mi era sconosciuto.

"La tua famiglia? Conosci quella ragazza da quanto? Due giorni? E tutti mettete la vostra vita prima della sua. Chiedi a me se ho un problema?" il biondo gli si avvicinò lentamente cercando di prendergli la mano ma il moro si scansò. Imperterrito Will continuò "sapevi che sarebbe successo prima o poi. Allora perché sento come se mi odiassi?" Liam scosse nuovamente la testa continuando a guardare per terra "odiarti? Sai benissimo cosa provo per te. Ma forse abbiamo cercato di portare avanti una storia condannata dall'inizio. Tu lavori per le persone che vogliono uccidermi, e io in questo momento sto facendo tutto quello che c'è di più sbagliato." Il cuore iniziò a battermi velocemente, sapevo quanto origliare fosse sbagliato ma non riuscivo a smettere.

"Liam... che stai dicendo?" chiese esitando

"dico che sarebbe meglio finirla qui. Per il bene di tutti. Abbiamo due modi di vederla differenti. Tu lavori per delle persone che voglio uccidere una ragazza sola e indifesa, se la conoscessi capiresti cosa ha di speciale."

Erano fidanzati? Quei due ragazzi approfittavano del buio per amarsi in segreto. Sentii le mie guance bagnarsi e me ne meravigliai. Perché piangevo? Forse perché la sofferenza che trapelava dai loro corpi era palpabile, forse per l'aria satura della loro angoscia. Mi tappai la bocca per fermare il singhiozzo che stava per uscire nel momento in cui vidi Will cadere in ginocchio davanti al mio amico.

l'accademia delle stregheDove le storie prendono vita. Scoprilo ora