Giada
Ferma in auto, nel giardino di casa mia, mi chiedo quale sia il modo migliore per affrontare Diego e la nostra ultima notte insieme. Domattina lui tornerà a Palermo, dove in questi anni è riuscito a crearsi una buona copertura come commercialista di un noto imprenditore edile. Un lavoro normale, con uno stipendio adeguato, che gli lascia grande libertà di manovra. Infatti, mentre tutti lo immaginano chino su fatture e note spesa, lui fa la spola tra il capoluogo Siciliano e Roma, raccogliendo informazioni sulla cosca dei Ferraro. O almeno questo è quello che lui sostiene di fare.
La cosa peggiore, quando scopri che qualcuno ti ha mentito, è il non riuscire più a fidarti di lui. Stai sempre a chiederti perché l'ha fatto? E se è mai stato sincero con te? E sebbene la vecchia Giada avrebbe fatto carte false per avere queste risposte, la nuova sa che prendendo di petto la questione non otterrà nessuna verità. Per questo scendo dalla macchina ed entro in casa come se nulla fosse successo.
"Sei tornata finalmente!" Esclama venendomi incontro. Lo scruto con attenzione in cerca di segni rivelatori e mi accorgo che non è rilassato come vuol apparire.
"Ti sono mancata?" Domando scoccandogli un bacio a stampo e allontanandomi da lui per posare giacca e borsa.
"Sono stato in pensiero tutta la giornata Giada, se continui ad abbandonare il telefono in giro mi farai impazzire." Si mostra apprensivo ed io fingo di credergli.
"Devi stare tranquillo, se non mi scoprono sono al sicuro, lo sai. Nessuno di loro trarrebbe vantaggio dall'eliminarmi."
"Questo è l'unico motivo per cui non mi sono opposto a questa operazione, altrimenti non ti avrei mai fatto correre un rischio del genere, ma è importante che tu tenga sempre con te il telefono." Si avvicina e mi costringe a guardarlo negli occhi, accarezza i miei capelli e avvicinandosi alle mie labbra aggiunge: "Morirei se ti succedesse qualcosa, lo sai quanto ti amo, vero?"
Annuisco, evitando di rispondergli e ricaccio in gola le accuse che vorrei muovere nei suoi confronti. Mi obbligo ad accettare le sue effusioni, a restare tra le sue braccia mentre mi bacia, e mi costringo a ricambiarlo. Fuggevole come un brivido freddo però, la paura di dover sacrificare il rispetto per me stessa mi accarezza l'anima. Mi scosto da lui lentamente e con la scusa di preparare la cena mi rifugio in cucina.
Diego mi segue, e inizia il suo interrogatorio. Sceglie con cura le domande da farmi, prova a carpire informazioni rilevanti, e nasconde bene la sua irritazione per le mie mezze risposte. Solo ora capisco quanto sono stata cieca nei suoi confronti, non l'ho mai osservato con la giusta attenzione. Ho sempre pensato di non dovermi guardare le spalle da lui e l'ho sottovalutato, ma non commetterò mai più un errore simile.
Quando ci mettiamo a tavola, e ho modo di analizzare le sue reazioni, decido di sganciare una piccola bomba: "Al cimitero ho incontrato Tiziana Ferraro, Davide, e il loro bambino." Lo vedo stringere la forchetta tra le dita, cambiare posizione sulla sedia, e alzare il capo per guardarmi. Proprio in quel momento noto un accenno di paura che mi spinge ad indagare oltre. "Perché non mi hai detto del loro matrimonio e della nascita di Andrea?" Domando mantenendo una calma apparente.
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Il Prezzo Della Vendetta
RomanceGiada è sempre stata felice, ha vissuto in un posto incantato come la principessa di una favola. Amata, ammirata, protetta, non si è mai guardata attorno come avrebbe dovuto, fin quando quello stesso mondo che gli aveva dato tutto non si è preso una...