~ Buon Natale ~

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Eccoci qua, oggi è la vigilia di Natale. Stasera faremo il cenone con i miei zii e... i Gunnarsen. Non è che io abbia molta voglia di stare con lui e con lei, ma purtroppo devo, almeno ci sarà Martinus con me.

Io- MAMIIII
Mamma- Che c'è?
Io- A che ora inizia la cena?
Mamma- Alle otto e mezzo, quindi preparati e cerca di essere carina.
Io- Okkaaay
Devo spicciarmi.

Detto questo mi alzo a fare una doccia. Sto sotto l'acqua bollente per un bel po' di tempo, avevo bisogno di rilassarmi. Mi metto addosso un asciugamano e vado nella mia stanza. Mhh cosa posso mettermi?

Comincio a tremare, ma perché fa così freddo? Guardo la finestra, che è socchiusa, quindi vado a chiuderla. Mentre la chiudo noto che lui mi sta osservando. Faccio finta di non averlo notato e chiudo le tende. Ritorniamo al discorso "cosa mettere stasera".
Mamma- Non sai cosa mettere?
Sobbalzo.
Io- MAMMA MI HAI FATTO PRENDERE UNO SPAVENTO! Comunque no.
Mamma- Ma ti ho comprato già io un vestito.
Io- Adesso ho paura, sai benissimo che abbiamo gusti differenti.
Mamma- Vedrai che ti piacerà.
Esce dalla mia stanza. Spero che mi piaccia. Entra con un vestito in mano, rimango stupita.
È rosso, brillantinato.
Io- Mamma, non sarà troppo appariscente?
Mamma- Ma che dici? No, dai provalo.
Dice tutta emozionata.
Io- Okay.

Lo provo e devo dire che non mi sta tanto male.

Lo provo e devo dire che non mi sta tanto male

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Sì, mi piace. Lo tolgo per un attimo, devo asciugare i capelli e truccarmi. Decido di farli mossi, anche perché i miei capelli naturali sono biondi e mossi. Per quanto riguarda il trucco non faccio niente di pesante, a parere mio il vestito fa già la sua porca figura. Mi metto a ridere, cos'ho appena pensato?

Finito il trucco, infilo di nuovo il vestito e mi accorgo di non avere scarpe adatte.
Io- MAMMA MI PRESTI UN PAIO DI TACCHI?
Mamma- Ecco.
Entra dalla porta, come se già avesse saputo ciò che le avrei chiesto.
Mi porge un paio di tacchi neri, non troppo alti. Li metto e cammino un po' per vedere quanto siano comodi. Mhh, abbastanza. Okay sono pronta.

Controllo l'orario sul display del telefono, 8:27 pm.
Io- Andiamo?
Papà- Sì.
Apriamo la porta e corriamo verso la casa dei Gunnarsen, fa proprio tanto freddo. Siamo in Norvegia, veda un po' lei.
Beh è vero. Suoniamo il campanello e veniamo accolti da Anne.
Anne- Oh prego entrate, starete congelando.
Mamma- In effetti...
Entriamo dentro e l'aria calda sbatte contro la mia pelle. Quando la porta si chiude emetto un sospiro di sollievo. Ah finalmente il caldo...

Dopo aver sistemato le giacche andiamo in salotto. Emma praticamente mi salta addosso.
Emma- MYAAAHHHH sei bellissima.
Io- Amore anche tu.
Lancio un sorriso a Martinus e poi il mio sguardo ricade su Marcus e Caroline, abbracciati, sul divano. Quello smoking gli sta davvero bene.
Distolgo subito lo sguardo, mostrando un sorriso falso sulle mie labbra. La cena inizia e procede tutto bene, almeno fin quando non finiamo di mangiare e cominciamo ad aspettare la mezzanotte. Comincio ad aiutare Anne con i piatti, ma arriva mia madre che me li strappa dalle mani.
Mamma- Lascia faccio io, tu va' sopra con i ragazzi.
Non voglio andare da lui.
Io- Ma mamma io...
Mamma- Ho detto. Va. Di. Sopra. Con. I. Ragazzi.
Dice con un sorriso falso.
Argh la odio.
Vado di sopra a passo lento. Ma chi me l'ha fatta fare?!

Salta Emma dal corridoio e mi prendo uno spavento.
Io- ODDIO MI HA FATTO PRENDERE UN COLPO!
Emma- HAHAHAH scusa. Vieni.
Mi prende per mano e mi porta verso una direzione sconosciuta credo sia la soffitta. Saliamo una piccola scala. Vedo i gemelli seduti per terra. Stanno giocando a Monopoly.
Emma- Stai in squadra con me? Siamo noi due contro loro due?

Io- Okay.
Dico a voce bassa.
Giochiamo a Monopoly per almeno mezz'ora. Vincono le donne. Io e lei ci diamo il cinque e ridiamo.

Emma- Martinus vieni daiii.
Dice tirandolo verso le scale.
Emma- Aspettate qui voi due.

Nononononononono ahh l'hanno fatto davvero.

Silenzio. È imbarazzante.

Marcus- Allora... Come te la passi?
Lo guardo negli occhi.
Marcus- Come non detto.
Rido amaramente.
Io- Sul serio... Pensi sia bello ciò che ho dovuto passare? Convincere i miei genitori a venire dall'altra parte del mondo solo per vederti e trovarti mentre scopi con mia cugina? Ti rendi conto?

Comincio ad urlare e a sbattere le mani contro il suo petto. Sembro isterica, ma il fatto che mi stia sbattendo la realtà in faccia mi ha fatto incavolare.

Marcus- Hey hey HEY CALMATI!
Mi blocca le braccia stringendole con le sue mani. Siamo troppo, troppo vicini.
I nostri occhi sono incastrati tra di loro. Abbasso lo sguardo. Toglie la mano destra dal mio braccio e la mette sotto il mio mento, riportando il mio sguardo su di lui. Non sta guardando i miei occhi, guarda le mie labbra. Con il pollice le sfiora. Punto il mio sguardo sulle sue, accenna un sorriso.
Marcus- Myah...
Io- Marcus...
Marcus- Mi manchi.
Dice con gli occhi lucidi.
I nostri respiri si intrecciano.
Distolgo lo sguardo da lui quando sento i dodici rintocchi che indicano la mezzanotte.
Marcus- Buon Natale Myah.

Fa unire le nostre labbra con un semplice bacio a stampo. Dopo ripoggia le sue labbra sulle mie leccando il mio labbro inferiore. Tocco la sua lingua con la mia e da qui parte il bacio migliore che abbia mai dato. Mi prende in braccio per baciarmi meglio. Allaccio le gambe intorno alla sua vita e lo stringo forte tra le mie braccia. Ne avevamo tremendamente bisogno.
Noi due abbiamo bisogno di stare vicini, non possiamo essere separati.
Ci stacchiamo respirando affannosamente. Si siede per terra, poi mi guarda.
Marcus- Abbassa... Quella cazzo di gonna.
Poso velocemente le mani sulla mia gonna tirandola verso le ginocchia.

Marcus- Scusami, per tutto.
Dice con una voce spezzata.
Comincia a versare alcune lacrime.
Io- Ti prego non piangere.
Dico anche io sull'orlo del pianto.
Marcus- Non riesco, sono uno schifo, non ne combino mai una giusta.
Una lacrima solitaria percorre la mia guancia.
Mi inginocchio per terra affianco a lui e lo abbraccio. Lo abbraccio forte, fortissimo. Come se avessi paura del fatto che possa scappare dalle mia braccia.
Gli accarezzo i capelli mentre singhiozza sul mio collo.
Marcus- Grazie.
Io- Per cosa?
Marcus- Per non odiarmi.
**- Amore?
Quella voce... La odio.
Io- Questo non l'ho mai detto.
Dico freddamente. Ci asciughiamo in fretta le lacrime e guardiamo Caroline che entra nella soffitta.




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Buonaseeeeeeera. So che mi odiate perché aggiorno ogni mille anni but sorry ❤❤❤.

Cosa pensate di questo capitolo?

(So come farmi perdonare:)

(So come farmi perdonare:)

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