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Appena arrivo a casa corro in cucina, dove trovo mia mamma intenta a cucinare la cena. Le racconto quello che è successo questo pomeriggio e lei, dopo che le ho spiegato tre volte quello che è successo ancora non ci crede, allora le faccio vedere il contratto, così finalmente mi crede e si mette ad urlare. Sento la porta aprirsi e mio fratello entra di corsa in questa stanza, che ora sembra un manicomio con mia mamma che spiega urlando a mio fratello quello che le ho detto prima e anche lui mi corre in contro e mi stringe forte in un abbraccio. Finita questa scenata mangiamo e scopro che papà non verrà a cena. Finito di mangiare vado in camera ed inizio a leggere per la milionesima volta il mio libro preferito. Dopo aver letto dieci capitoli mi addormento con il libro ancora aperto sulla pancia.

Sento un rumore assordante di fianco a me e siccome non riesco a bloccarlo mi sveglio, ricordandomi che oggi ho scuola e non devo arrivare in ritardo già il secondo giorno. Mi alzo, vado in bagno e scendo a fare colazione. Dopo 10 minuti mi vesto con un jeans nero, una maglietta bianca, una camicia a quadri legata in vita e i miei amati anfibi. Prima di uscire prendo lo zaino e guardo i miei anelli che non tolgo mai, tranne per la doccia, che mi ricordano i miei nonni.

Arrivata a scuola parcheggio la mia husquarna nera e blu elettrico, mi tolgo il casco e mi avvio verso l'entrata, mentre ascolto un po' di musica che esce dalle mie cuffiette. Sento qualcuno chiamarmi da lontano e vedo Toby, l'unica persona che mi ha parlato ieri a scuola, che si avvicina a me a grandi falcate.
"Hey, Stella! Come stai?"
mi chiede, ed io rispondo semplicemente con
"Bene, tu?"
mi dice che sta bene anche lui e nel frattempo arriviamo al mio armadietto, metto dentro il mio casco e prendo i libri che mi serviranno per le prossime due ore di inglese. Mi accompagna alla classe e mi lascia là per andare a lezione. Entro e mi siedo in un banco in fondo vicino alla finestra, mi rimetto le cuffiette e inizio a disegnare. Dopo circa cinque minuti sento suonare la campanella, la prof entra in classe e dopo aver appoggiato le sue cose inizia a spiegare.

Finita la prima ora suona la campanella e un ragazzo un po' spettinato entra in classe facendo finta di niente e con molta disinvoltura. La prof lo guarda male e gli indica il banco dietro di me, che era rimasto vuoto, fino ad adesso.

Passano i primi dieci minuti e sento qualcosa toccarmi la spalla. Mi giro e vedo il tipo di prima che mi sorride. Io mi giro dall'altra parte e continuo a seguire la lezione.
Finita anche la seconda noiosissima ora di inglese esco dalla classe e mi dirigo al mio armadietto, cambio i libri e continuo la mia monotona giornata.

Non ho più visto in giro quel ragazzo e francamente mi fa solo piacere. Dal sorrisetto con cui è entrato in classe mi è sembrato una persona da cui stare lontana.

Finita scuola prendo il casco e mi dirigo nel bar più vicino all'officina. Oggi ho il primo vero e proprio giorno di lavoro.
Mangio un panino con le patatine e una bevanda, poi vado al lavoro.
Appena entro sento un profumo di benzina che mi avvolge -si, mi piace il profumo della benzina, non c'è niente di male- e un rumore che mi fa sobbalzare. Omar esce dal suo ufficio e mi viene in contro, mentre sento qualcuno accendere una moto.
"Hey bellezza!"
"Ciao Omar. Cos'era quel rumore?"
"Niente di che. È solo il tuo collega che fa casino!!"
mi risponde urlando l'ultima frase per sovrastare il rumore della moto che cessa appena finisce di parlare.

Aspetta! Cosa vuol dire "il tuo collega"? Da quando ne ho uno?

Vedo che il mio capo guarda dietro le mie spalle e mi volto anche io.
Non ci posso credere.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 28, 2019 ⏰

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