CAPITOLO 39: La seconda lacrima.

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Il vento è tagliente.

Il grigio cielo quasi invernale ha reso ogni colore più opaco.

Le orecchie e il naso pulsano ad ogni fendente d'aria proveniente dalla direzione opposta alla nostra.

Avanzando, strizzo gli occhi, avvicino il collo alla felpa e affondo avidamente la mano dentro la calda tasca...

"Brr...rrruka... inizia a fare... un po' freddino eh?"

"Sì, un po'..."

Mentre faccio fatica anche a girare la testa per guardarlo, Ruka non sembra avere particolarmente freddo... o anche lo avesse, è talmente assente questa mattina che non si accorgerebbe neppure di uno sparo...

"Brr... uhm... non vedo l'ora di entrare in palestra al calducc... ah no, nulla... mi rimangio tutto... hehehe!"

Ora che ci penso in palestra fa freddissimo... c'è uno strano apparecchio che sputa aria calda ma... oltre a essere vecchissimo... il maestro per risparmiare non lo accende mai. L'unico riscaldamento presente in palestra è il nostro prima dell'allenamento...

"Beh... brrr... faremo qualche ripresa di boxe a vuoto con i ragazzini per giocare un po'... almeno ci scaldiamo così... hehe... uhm...?"

Ruka continua a guardare in basso... sembra pensieroso e vuoto allo stesso tempo... dev'esserci qualcosa che lo turba, ma non so davvero cosa.

Continuiamo il nostro tragitto in silenzio.

Ogni tanto, al movimento della mia testa per osservare Ruka, il freddo penetra dal collo, facendo rabbrividire l'intero corpo... diavolo! Ma cos'ha stamattina!?

"Ehm... Ruka... c'è qualcosa che... non so... che non va?! Puoi dirmelo... se ti fa piacere..."

"Uh? Ehm... no null..."

Ruka s'interrompe.

"uumm... Sacho, Ruka? Cosa ci fate qua!? Non siete a lavoro?"

"Maestro!? Non è in palestra!?"

Di fronte a noi, il maestro Poveri, con un giaccone e un cappello... in mano ha un mazzo di fiori, stupito quanto noi di vederci tutti in giro.

"Buon giorno maestro..."

"Buon giorno a te Ruka! uumm... Ma che ci fate già in giro la mattina, per di più con questo freddo? Poi, vestiti così! Vi prenderete un malanno! Neppure d'estate vi permettevo d'indossare indumenti così leggeri!"

Le lamentele preoccupate del maestro... mi mancavano.

"Ora siamo in grado di vestirci da soli maestro! hehe... brrr... come non detto... comunque oggi e domani siamo in ferie, perciò abbiamo pensato bene di venire a trovarla e allenarci un po'!"

"uumm... capisco. Beh, mi spiace deluderti Sacho ma oggi la palestra rimarrà chiusa... se dopo vorrete passare mi fa piacere, ho lasciato i bambini lì con Alex, visto che mi ha dato la disponibilità... ora ho un appuntamento..."

"Ah... capisco... va bene. Ma... che ci fa con questi fiori maestro? Non avrà per caso... un appuntamento galante! Hehehe..."

Il mio viso si fa più pervertito... sfidando anche il freddo che penetra nei miei occhi.

"Eh!? Ma cosa dici!? Sono sposato da sessant'anni! uumm... e ormai sono anziano per quelle cose! Neppure una vecchietta uscirebbe più con questo catorcio! Hehe!"

Ridacchiamo qualche secondo... finchè...

"Sacho... quelli sono crisantemi... penso siano per i suoi cari..."

LE LACRIME NON SONO UBRIACHEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora